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Il critico interiore è una voce che si crede protegga la persona dai pericoli.
La voce della sua presunta funzione di protettore (ahah) gira nel mondo della clinica da 40 anni.
Il senso sarebbe che, egli, il critico interiore, mantenendo bassa la tua autostima e tenendo bloccato e limitato a quello che lui ti concede di fare proprio come se tu fossi un ostaggio, tu non ti esporrai ai rischi e pericoli della vita:
”Fai come ti dico e non ti accadrà niente di male”
La verità è che è come convivere con un terrorista nella testa, altro che protettore. Certo è intesa come protezione disfuzionale, ma io non voglio elogiare un mostro con le sue presunte intezioni buone, non mi interessano.
E poi ti dicono di uscire dalla zona di comfort…… come se non fossi bloccato o paralizzato dalla paura e dall’angoscia dall’interno. Dove e quale sarebbe questa benedetta zona di comfort?
Dovresti uscire si, per sentirti finalmente a tuo agio, ma questo equivarrebbe ad uscire dalla tua testa. Chi esce affrontare sfide è spesso in modalità lotta con il critico interiore o altre parti di sè dannose, per sfuggire o vincere farebbe di tutto e agli occhi di qualcuno sembrerebbe il temerario che esce dalla zona di comfort (come se fosse un vanto, ma non lo è perchè non ha senso).
Comunque sia il tizio sta scappando come se avesse il culo in fiamme. Io non invidierei tanto queste persone. Ma lo vedremo nella tecnica numero 2….
Tornando a noi, siccome tu dalla tua testa non puoi scappare, puoi prendere finalmente il controllo della tua testa, sentirti a tuo agio con essa perchè l’ospite sgradito che spadroneggia dentro di te, rende l’ambiente piuttosto inospitale, conflittuale e pieno di tensione che tutto sono tranne che condizioni confortevoli.
Certo sei paralizzato o rigido, chi non lo sarebbe minacciato da un terrorista che ti dice che qualsiasi cosa fai la potresti pagare cara?
Ecco che per far si che la tua testa sia la tua comoda dimora invece che Alcatraz, non ci resta che fare fuori l’inquilino indesiderato e scomodo che ti ha fatto credere che casa tua, sia casa sua.
La Dott.ssa Padensky, Bill’O Hanlon e Michael Yapko, psicoterapeuti illustri autori di molti libri, che ho avuto modo di conoscere personalmente in giro per l’Italia e per il mondo (la foto con Bill O’Hanlon la trovi nella sezione del blog Chi sono), suggeriscono le seguenti tecniche che possono essere adattate e utilizzate in vari modi all’interno di un percorso terapeutico e di evoluzione personale per sconfiggere il critico interiore che genera depressione, ansia, angoscia, paranoia e molti altri stati d’animo spiacevoli:
1) Compila il diario quotidiano del tuo valore
in questo diario inserisci quei momenti e situazioni dove esprimi ciò che rappresenta una prova che sei una persona di valore. Quello su cui ti dovrai soffermare non sono grandi cose, ma soprattutto le piccole evidenze che vali come persona. Soprattutto inizialmente non sarà facile trovarle e vederle, sia per via dell’immagine di te negativa strutturata nel tempo, sia per via dei tentativi di sabotaggio del critico interiore stesso.
Un modo per agevolare questo processo di ricerca è quello di creare una checklist di domande che ti guidino ad osservare la giornata portando l’attenzione sulle evidenze che confermano il tuo valore come persona. Per farla chiediti quali caratteristiche esprimerebbe una persona che tu potresti definire di valore, ad esempio “essere gentile con gli altri” oppure “saper risolvere problemi” etc. In questo modo potrai chiederti ogni giorno:
“sono stato gentile con qualcuno?” e registrare i piccoli momenti dove è avvenuta questa cosa.
2) osserva il mondo esterno per confutare le affermazioni del critico
Spesso il critico interiore ti dà picconate in continuazione per demotivarti ad affrontare ciò che potresti incontrare nella vita e decidere di fare per il tuo interesse e piacere personale. Cioè nemmeno ci provi a pensare di iniziare qualcosa perchè prima che ci pensi lui ti ha già demotivato.
Ad esempio potrebbe dirti: “E’ inutile che provi a fare X tanto non otterrai mai niente, perchè 1 -2-3-4-5-6”
Non sto dando i numeri, i numeri stanno per motivazioni di vario tipo da parte del mostro che rappresentano un vantaggio per te in realtà:
possono essere utilizzate per verificare se si tratta di stupidaggini per farti paura, tipo le storie e mitologie che iniziano con cose tipo “una volta mio cuggino…..” e proseguono affermando una bufala mostruosa che funziona come deterente per tutte le casistiche senza eccezioni, ad esempio “…..si è masturbato troppo durante il giorno e ha perso la vista” oppure “ha fatto e il bagno dopo pranzo prima che passassero tre ore e gli alieni l’hanno aspirato dal fondale dopo che era svenuto“.
Cosa devi fare per contrastarle?
Vederle con i tuoi occhi. In questo caso le motivazioni più importanti da confutare sono quelle che tu non puoi raggiungere un risultato perchè non hai le caratteristiche giuste rispetto agli altri. Cioè gli altri possono e tu non puoi.
L’esercizio consiste nell’andare in giro è concentrarsi ad osservare se gli altri invece corrispondono alla descrizione del critico interiore: sono tutti felici, sono tutti belli, sono tutti intelligenti, sono tutti capaci, sono tutti interessanti etc. etc.
Infatti chi subisce gli attacchi del critico interiore, rivolge troppo gli occhi verso l’interno guardando sempre se stesso in modo distorto e mai si sofferma ad osservare veramente gli altri, dando per scontato che siano meglio di lui/lei.
Ora, non ci interessa capire chi sia meglio o peggio, cosa assai stupida, ma disarmare la voce del critico che ti blocca impedendoti di vivere serenamente e goderti le cose che fai o vorresti fare.
3) Esternalizza la voce del critico
Se abbiamo detto all’inizio che dobbiamo buttarlo fuori da casa nostra, ovvero dalla nostra testa, un passo importante è far si che quella voce esca effettivamente fuori dalla nostra testa !!
Freddy Krueger negli incubi era imbattile, ma una volta portato fuori da essi, nel mondo reale, era molto più debole e soggetto alla logica della vita terrena, tipo l’essere mortale…..
Abbastanza ovvio, no?
E quindi come si fa a portarlo fuori?
Scrivendo le cose che dice su un foglio e leggendole ad alta voce.
Già solo facendo questo potrebbero sembrarti delle stupidaggini, ascoltandole sempre nella tua testa interiormente ti tengono ostaggio in trance negativa.
Il secondo passaggio sarebbe quello di identificare il tipo di voce che ha il critico, che probabilmente sarà sgradevole e offensiva nel tono e nel suono, e sostituirla con quella di un personaggio che ti fa ridere, dei cartoni, della TV, di una persona che conosci.
Il terzo passaggio sarà quello di identificare la localizzazione della voce (solitamente in qualche zona della testa) e farla uscire da qualche altra parte del corpo, più bizzara è meglio è, come dal sedere, dall’ascella, dall’unghia dell’alluce etc.
Attraverso l’uso delle sub-modalità percettive stiamo prendendo potere sulla voce critica e la stiamo depotenziando, tanto da poterci inevitabilmente ridere sopra.
Queste tre tecniche per sconfiggere il tuo critico interiore le puoi combinare insieme senza problemi. L’effetto sarà senz’altro maggiore.
Mi raccomando applicati e sconfiggi quel maledetto che ti costringe a vivere nella danger zone, perchè la vita va goduta e non sofferta soprattutto se questa sofferenza è gratuita e in eccesso 🙂
Un ultimo suggerimento è quello di portare attenzione sulla tua identificazione con il critico interiore, che spesso si manifesta nella ferocia con cui ti viene da criticare gli altri. Ti assicuro che non fa bene non solo agli altri, ma anche verso di te questa critica rimbalza come un boomerang e non ti dico dove va a sbattere 🙂
Stay cushy, not Pushy
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La guida per la tua evoluzione comoda. Sono Psicologo-Psicoterapeuta, Trainer-Coach. Ideatore della Strategia Quietmood. Direttore del centro Quietmood di Bologna e direttore della collana BINARIO| libri x evolversi della Dario Flaccovio Editore. Autore del libro LA VITA INIZIA NELLA COMFORT ZONE, Flaccovio Editore, 2022
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