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Ti è mai capitato di farti il mazzo per migliorare la tua vita e ritrovarti invece più incasinato di prima, sommerso da nuovi problemi che prima non avevi?
E’ vero che poi alla fine ti sei quasi dimenticato del perché avevi iniziato a fare certe cose e come hai fatto a ritrovarti in quella intricatissima situazione?
E’ una cosa molto tipica dei nostri tempi dove, ti viene detto da ogni parte che per essere felice dovresti:
- Essere libero finanziariamente
- Fare del tempo quello che ti pare
- Essere capace di gestire aziende multimilionarie
- Essere in forma atletica come un fotomodello palestrato
- Renderti affascinante più di Giorgio Tosatti (cit. mai dire gol)
- Essere seguito da migliaia di persone sui social
- Diventare un abile seduttore o seduttrice
- Essere sempre allegro e motivato come un cocainomane
- Avere altre decine di abilità che evito ti continuare ad elencare per non angosciarti e tediarti più di quanto già abbiano fatto.
Cosa succede se non sai raggiungere tutte queste cose?
Sei uno sfigato e non ti vuole nessuno e sei spacciato condannato al fallimento più totale e destinato ad una vita vuota e insignificante che il tempo spazzerà come se non fossi mai esistito.
Ma è proprio vero questo?
Direi proprio di no, fermo restando che non sto dicendo che le cose elencate siano obiettivi disdicevoli o privi di senso in assoluto.
Qui i problemi principali sono due:
- Viene confuso il mezzo con il fine – un fine è stare bene e sentirti a posto con te stesso, per essere felice non hai bisogno di perseguire gli obiettivi sopracitati. Essere ricchi è un obiettivo, una strategia che richiede un mezzo per essere ottenuta per soddisfare i bisogni che sono le finalità che potrebbero essere sicurezza e abbondanza materiale.
- L’impostazione di questi obiettivi conduce a tentativi che generano due tipi di scenari piuttosto indesiderabili:
A. Ti paralizzi e di richiudi in te stesso
B. Ti sforzi talmente tanto che ti ritrovi con una situazione peggiore di come eri partito.
Facciamo un esempio dello scenario B.
Ipotizziamo che tu creda che aprire un’attività online sia la cosa giusta da fare, perché te lo dicono gli esperti che leggi sul web.
Ti viene detto che è semplice e che seguendo semplici consigli potresti riuscirci.
E allora ti gasi, vedi finalmente una via di fuga a tutte le tue frustrazioni, e parti con tutto l’impegno del mondo.
Ti potresti ritrovare a dover creare contenuti con costanza sui social, a imparare formule che funzionano ed essere sempre più sotto stress, tenendo conto che devi mostrare sempre un tono allegro e spensierato, fingere cose che nella tua vita non esistono, magari tu ne scriveresti altre, ma ti dicono che non funzionerebbe, perchè una persona come te non andrebbe bene e non piacerebbe.
Ti parlano di dare valore agli altri, dopo che ti dicono che devi fare certe cose per essere felice tu.
Non lo trovi un pò contraddittorio?
Intanto per essere sempre in forma devi sottometterti ad un piano di addestramento facilissimo se non fosse che è estremamente ferreo e non tiene affatto conto delle tue abitudini.
Ti viene proposto un piano di addestramento alla felicità modellato su persone diverse da te che nulla hanno a che fare con te, la tua sensibilità, le tue esperienze e il tuo vissuto personale.
Ah giusto, devi anche acquisire un miliardo di abitudini nuove rispetto alle tue che ovviamente erano deleterie, come svegliarti alle 5 di mattina, andare a correre, meditare, scrivere i tuoi desideri e gratitudini universali etc.
Tutte abitudini che a te non dicono nulla, che ti annoiano, non ti divertono e aggiungono solo altre complicazioni alla tua vita, che invece volevi semplificare e rendere più comoda.
E tutto questo devi farlo ritagliandoti un’ora sacra tutta per te. Che culo, eh! Non vedevi l’ora giusto?
Ma prima o poi crolli, deluso e amareggiato, sempre più angosciato di non riuscire a stare dietro a tutto e dovendo pure fare finta di essere di buon umore mentre sei costretto a dichiarare “io ce l’ho fatta ora tocca a te!” (Ovviamente per dare valore).
Ed è a questo punto che ti ritrovi con la domanda:
“è ora come smonto la baracca ed esco da questa gabbia?”
Domanda che finisci per seppellire nei meandri della tua mente costantemente.
A me non sembra molto diverso da tuo padre e tua mamma che ti dicevano di studiare e fare il medico o avvocato con la promessa che poi ti saresti sistemato. Sei d’accordo?
Ora, che tu abbia seguito il loro consiglio o quello dei guru di turno, nessuno ti ha insegnato ad ascoltare te stesso, a conoscere il mondo per quello che è, pertanto sei andato fuori strada bruciando tutta la tua forza di volontà.
Nessuno ti ha insegnato a costruire la tua zona di comfort dove i tuoi sforzi seguono la tua natura e a prenderti cura di te stesso e di tutte le ferite psicologiche che ti impediscono di usare la tua testa in modo efficace.
Ecco per te i passi guideranno gradualmente a disseppellirti dalle macerie dei problemi generati da questo approccio deleterio.
- Fermati e respira
Recuperare la lucidità viene prima di tutto. Senza lucidità le scelte che fai sono deboli, dettate dall’urgenza, fuorvianti.
Non hai nessun obbligo di fare niente per dovere e puoi fare le cose come vorresti farle tu.
2. Entra nella modalità provvisoria
Hai presente quello del computer? Dove il computer attiva solo i driver minimali per avviare il computer. Riduci di conseguenza il carico di lavoro all’essenziale, se proprio non hai la possibilità di interrompere il lavoro che hai intrapreso, portalo avanti a livello di sopravvivenza togliendo tutto ciò che non è veramente necessario.
E potresti scoprire che moltissime cose che credi necessarie, non servono proprio a niente.
3. Focalizzati su di te e impara a stare dove ti trovi
smetiti di pensare di dare valore agli altri perchè è da ipocriti. Prima di tutto lo devi dare a te stesso.
Il sano egoismo è determinante per poter poi essere d’aiuto e contribuire al pianeta.
Non si contano le persone che ho aiutato a ridurre il quantitativo di lavoro che facevano per senso di dovere nei confronti di un’azienda che non li premiava per questo surplus ma che sfruttava l’autosacrificio di chi si assumeva responsabilità non dovute con straordinari e mansioni estranee al loro ruolo.
4. Recupera le tue risorse
Fai una lista di ricordi dove ti sei piaciuto e di esperienze piacevoli, rievocali con l’immaginazione registrando e godendoti le sensazioni positive ad essi associate, in modo da assorbirle.
Crea un serbatoio di energia positiva a cui puoi attingere al bisogno. Orienta la tua mente verso la creazione di bei ricordi.
5. Lavora sulla tua storia personale e le tue emozioni
Invece di agire in modo automatico, metti in discussione le tue convinzioni collegandole alle emozioni che ti disturbano, che ti fanno soffrire, come la solitudine, la mancanza di affetto, il senso di esclusione, le ingiustizie subite e chiediti come le hai apprese, rivisitando i tuoi ricordi e le tue esperienze di vita.
Metti in luce quali sono i tuoi bisogni più profondi e chiediti di cosa avresti bisogno per soddisfarli nel modo più semplice possibile. Collegali alla tue ferite perchè il riscatto si ottiene quando curi le ferite e non ottenendo ciò che non hai ricevuto nel passato.
Se ad’esempio vorresti far parte di un gruppo per sentirti inserito e parte di qualcosa, dovresti elaborare i tuoi ricordi collegati al senso di esclusione.
Un modo potrebbe essere quello di fare un quaderno in cui elenchi e narri tutte le volte che ti sei sentito o sei stato escluso dagli altri.
6. Osservati mentre agisci spontaneamenteì
Invece di intralciare il tuo comportamento con la forza di volontà, nota come ti comporti senza importi nulla, e nota dove canalizzi spontaneamente le tue energie.
7. Segui il piacere e i tuoi desideri
A questo punto, dopo esserti osservato, orienta le tue predisposizioni verso la creazione del loro attuarsi. noi esseri umani siamo esseri creativi e soltanto che blocchiamo la nostra creatività e impediamo la realizzazione dei suoi prodotti.
8. Colloca queste predisposizioni e creazioni all’interno della realtà del mondo
quale sarebbe il contesto più opportuno per inserire queste cose che hai scoperto di te?
Individua tutti i possibili scenari.
Bada bene che il messaggio non è ‘guadagna con le tue passioni’ ma ‘dai una collocazione adeguata alle tue predisposizioni per soddisfare i tuoi bisogni psicologici- emotivi’ il che include anche la possibilità di monetizzare dei talenti senza per forza creare dei business milionari ma nemmeno escluderlo.
9. Individua le capacità e le abilità necessarie e apprendile una ad una.
A questo punto Hai fatto pace con te stesso, stai continuando a fare quello che facevi ma più spensierato e godendoti di più la tua realtà e ora puoi giocare a costruire piano piano, imparando nuove cose e vedendo sbocciare i frutti senza fretta e senza angoscia divertendoti del processo.
Quello che viene viene, senza promesse e senza inganni.
Ma tutto questo lo avrai fatto tu, senza seguire ricette studiate per funzionare su persone molto diverse da te, che non sono te e non hanno alle spalle la tua storia pregressa di innumerevoli tentativi già fatti per migliorare la propria vita ma esplorando tu personalmente i margini della tua zona di comodità e decidendo di costruirci all’interno la tua personale “stanza del piacere e dell’evoluzione” che potrà non essere adatta ad altri ma è adattissima a te.
Stay Cushy, not pushy!
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La guida per la tua evoluzione comoda. Sono Psicologo-Psicoterapeuta, Trainer-Coach. Ideatore della Strategia Quietmood. Direttore del centro Quietmood di Bologna e direttore della collana BINARIO| libri x evolversi della Dario Flaccovio Editore. Autore del libro LA VITA INIZIA NELLA COMFORT ZONE, Flaccovio Editore, 2022
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