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Quando intendi realizzare i progetti più amati e importanti per te, ci sono molti passi da fare prima di partire con l’azione vera e propria.
Se si chiama progetto, vuol dire che va progettato. Sembra ovvio ma molte volte sembra che tu dovresti già sapere esattamente come muoverti e agire istantaneamente, altrimenti c’è qualcosa di sbagliato in te, e questo ti blocca terribilmente.
Potresti rientrare in quel folto gruppo di persone che non realizzano mai nulla di significativo per loro stessi perché non si mettono a progettare.
E sottolineo significativo per te perché se leggi la biografia OPEN di Agassi, il celebre campione di tennis, capisci che lui ha realizzato qualcosa di significativo per suo padre, non per se stesso, tanto per fare un esempio.
Insomma per gli altri, molto spesso, si fanno cose più facilmente che per se stessi.
Qui parliamo dei tuoi veri progetti.
Agassi non è certo l’unico personaggio famoso che è stato forzato ed è stato capace di sostenere la forzatura divenendo un campione ma ad un prezzo elevatissimo. La maggior parte delle persone però di fronte ad una forzatura soccombe. Non so cosa sia peggio in realtà tra queste due tristi alternative:
soccombere o sostenere la forzatura.
E’ la classica padella nella brace, soccombere è meglio solo quando ti si apre lo spiraglio di essere aiutato e seguito da chi vuole aiutarti a realizzare i tuoi progetti.
Proiettarti in avanti nel futuro, anche per queste ragioni, potrebbe metterti un’angoscia tremenda anche per la questione “faccio qualcosa che conta veramente per me” e tutte le sue implicazioni.
E tutte queste implicazioni insieme alla complessità del processo da seguire con tutte le sue incertezze sono capaci di generare più angoscia di quella che potresti provare di fronte ad una infinita pila di piatti da lavare.
Senza contare che, diciamocelo, quando ti metti veramente sui tuoi progetti del cuore sei solo. Le altre persone spesso non sono capaci di aiutarti e ci sono delle ragioni, che si trovano al punto 2 dei passi che poi vedremo. Ecco perché ci vogliono dei professionisti specifici ad affiancarti…ehm….
E se non sei Topolino versione apprendista stregone, l’impresa è veramente paralizzante, tanto da poterti inchiodare con un groppo alla gola, perso nella confusione totale di dove mettere le mani e dello strazio di quello che comporterà partire.
Al di là delle complicazioni emotive e psicologiche che comporta la progettazione e la proiezione nel futuro, ricordiamo che esistono persone che lo fanno di lavoro (doppio ehm..) che cioè hanno studiato la materia progettazione a livello universitario e oltre etc. ad esempio nella figura chiamata Project manager.
Insomma, perché mai dovresti avere queste abilità senza formazione? Per infusione divina? E quelli che hanno studiato sarebbero dei poveri stolti? Non credo proprio.
Ma esistono anche professioni che si occupano di specifici progetti come i wedding planners, gli organizzatori di eventi, i fundaraisers etc. Tutto in linea con la specializzazione progressiva che la nostra società sta delineando nel suo procedere verso la complessità.
Forse tutti noi abbiamo visto troppi film, dove la persona con il sogno persegue la sua visione con sicurezza granitica e abbattendo ogni ostacolo senza aprire la pagina di un libro o aver seguito qualche forma di corso o essere supportato da qualcuno se non qualche altro sognatore idealista motivatore che gli dice una frase magica e lui si esalta e capisce tutto…
Detto questo, andiamo ai passi per diventare un discreto project manager di te stesso gestendo aspetti emotivi e pratici della progettazione:
PASSO 1 [ REALIZZARE I PROGETTI ] Metterti in uno stato d’animo adeguato.
Prima di far girare la testa a mille su pensieri ansiogeni tipo Bianconiglio, posticipa il ragionamento e i pensieri alla “Oddio che devo fare? Questo o quello?“
Il rischio è quello di aprire la porta al dubbio patologico paralizzante che procede a spirale in un vortice di incertezza.
Riscaldati per prepararti alla fase del pensiero. Crea un ambiente piacevole e comodo secondo i tuoi canoni personali, crea uno spazio di tempo dedicato alle fasi da seguire separatamente.
La fase uno può durare anche giorni oppure potresti affiancare la fase uno e a seguire la fase 2, come dovrebbe poi fare uno studente quando si aggince a fare i compiti o a preparare gli esami universitari.
PASSO 2 [ REALIZZARE I PROGETTI ] Fare chiarezza su cosa vuoi realizzare.
Su questo punto spesso si fa casino perché è buona cosa cercare di fare chiarezza da soli o con specialisti.
Ma io consiglio comunque di trovare il modo di fare un pezzo da solo sul cosa realizzare e sul come. Il professionista in questo caso dovrebbe essere ingaggiato per darti gli strumenti di riflessione per chiarire a te stesso le tue idee, quindi aiutarti a pensare.
Capita che si finisca per chiedere a cani e porci a causa del punto 1, ovvero uno stato d’animo di insicurezza, incertezza, ansia e angoscia che ci fa fare la fine dei naufraghi.
E ti fa cadere in mano al gatto e la volpe per urgenza e fretta da panico.
La confusione e la demotivazione assoluta sono quasi garantiti.
PASSO 3 [ REALIZZARE I PROGETTI ] Fare chiarezza sulle ragioni per cui desideri realizzare i tuoi progetti.
Dopo che avrai individuato il cosa, riflettere sul perchè, quali bisogni soddisferesti ti aiuta a ridefinire anche il cosa con più precisione.
Troppo spesso capita di essere accecati da obiettivi che non ci interessano veramente o che non ci portano dove crediamo che ci condurrebbero una volta raggiunti. Nella maggior parte dei casi basterebbe molto meno per ottenere la soddisfazione del bisogno a livello pratico.
Fin da piccoli veniamo programmati con i sogni degli altri, con le aspettative degli altri, con gli stili di vita e i pensieri degli altri tanto da allontanarci dai nostri sempre di più.
Ricentrarsi e risintonizzarsi con noi stessi e un bel lavoro, veramente cruciale. Soprattutto oggi che viviamo in un epoca a dir poco caotica.
PASSO 4 [ REALIZZARE I PROGETTI ] Individuare ed elencare i punti di blocco, le difficoltà.
Una volta che avrai fatto chiarezza sul cosa e perchè potrai analizzare quelli che possono essere i tuoi blocchi personali, ciò che consideri un muro nel perseguire il tuo progetto. Potrebbero essere convinzioni limitanti, paure, insicurezze, incapacità effettive, limitazioni di vario tipo da quelle personali a quelle ambientali e materiali.
Individuarle con precisione ti permetterà di costruire il tuo progetto andando a inserire questi elementi nel processo di pianificazione e risoluzione.
PASSO 5 [ REALIZZARE I PROGETTI ] Elencare le risorse a tua disposizione e quelle mancanti.
A questo punto, potrai fare un contenitore con tutte le risorse già a tua disposizione e quelle necessarie a superare blocchi e difficoltà. Risorse di natura emotiva, materiale, cognitiva, relazionale, di qualsiasi tipo insomma.
Potrebbe essere il coraggio, la determinazione, l’empatia, la conoscenza di un particolare ambito, la capacità di calcolo, carattersitiche fisiche, amicizie e conoscenze etc.
Cerca di essere molto dettagliato e poco critico. L’auto snobbismo così come lo snobbismo in generale non ha mai portato nessuno lontano anche se apparentemente potrebbe sembrare in alcuni casi.
PASSO 6 [ REALIZZARE I PROGETTI ] Incrociare i punti di blocco con l’analisi delle tue risorse.
E’ molto frequente che guardiamo poco ciò che già abbiamo e molto spesso ciò che ci manca. Altrettanto frequente che non connettiamo le risorse, sia presenti che assenti, ai blocchi e difficoltà incontrati per il progetto nè tantomeno alla costruzione del nostro progetto.
E assai probabile che invece le risorse mancanti individuate rappresentino un fattore demotivante e che produce procrastinazione e stallo se non abbandono e rinuncia.
PASSO 7 [ REALIZZARE I PROGETTI ] costruire un percorso step by step verso la realizzazione.
A questo punto potrai iniziare a creare una sequenza di passi progressivi, di scalini che ti condurranno verso la realizzazione del progetto desiderato mettendo insieme tutti i pezzi analizzati nei punti precedenti.
Non te l’ho scritto prima, ma trovare una modalità per te comoda di registrare per iscritto tutti i ragionamenti fatti è fondamentale. Carta e penna, applicazioni che di certo non mancano, ti verranno in aiuto.
PASSO 8 [ REALIZZAREI PROGETTI ] Temporizza i singoli steps.
La temporizzazione è un aspetto cruciale e controverso della pianificazione. La tendenza è quella di ridurre i tempi necessari effettivamente per compiere i vari step. Vacci largo.
Anche azioni apparentemente semplici possono richiedere molto più tempo di quanto in teoria potrebbero richiedere, per questo evitare di essere megalomani e molto consigliato.
Eviterà di generare stress e paralisi proprio perchè ti sei messo davanti un carico esagerato e irrealistico basato su chissà quali parametri.
La lentezza è il segreto del vero successo profondo. Sembra difficile da credere ma l’esperienza te lo proverà.
PASSO 9 [ REALIZZARE I PROGETTI ] Inizia dal primo e portalo a termine prima di passare al secondo.
Se avrai stabilito con correttezza tutti i passi dovresti procedere in sequenza, senza cedere alla tentazione del multitasking o di saltare da uno all’altro.
Altrimenti si genererebbe disordine, dispersione e rallentamento se non blocco.
Un blocco eccessivo potrebbe però indicare che il passo non è quello corretto.
Come l’acqua, bisogna sempre trovare la via per procedere con fluidità. Insomma essere flessibili anzichè rigidi paga sempre, ma se si mantiene però una struttura e una logica operativa, un algoritmo che non diventi un approccio random ma di ricerca/intervento.
In questo modo ogni intoppo sarà trasformato in un’opportunità di apprendimento e di crescita che da sola giustificherà il procedere lungo il cammino.
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La guida per la tua evoluzione comoda. Sono Psicologo-Psicoterapeuta, Trainer-Coach. Ideatore della Strategia Quietmood. Direttore del centro Quietmood di Bologna e direttore della collana BINARIO| libri x evolversi della Dario Flaccovio Editore. Autore del libro LA VITA INIZIA NELLA COMFORT ZONE, Flaccovio Editore, 2022
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