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Nella terapia di coppia il paziente non è uno o l’altro partner ma il soggetto della terapia è la relazione di coppia.
In coppia capita di rimanere impigliati in futili strategie che privano il rapporto dell’amore desiderato e ricercato dai partners.
Capita che prendere le distanze non sia efficace per placare i conflitti con le figure alle quali siamo legati.
Come si possono sviluppare modalità di riparazione della relazione e potenziare il legame tra i partners?
La teoria dell’attaccamento di John Bowlby ci aiuta a dare risposte a queste domande ed anche ad altre 🙂
Innanzitutto questa teoria aiuta a stabilire l’obiettivo terapeutico forse più importante per una terapia di coppia:
favorire la creazione di un attaccamento sicuro.
Esso rappresenta le fondamenta di ogni rapporto, che se non sono solide porterà problematiche future e insoddisfazione all’interno della relazione.
L’attaccamento altro non è che un bisogno umano innato di ricerca e mantenimento del contatto con persone significative.
La dipendenza affettiva non è di per sè patologica in quanto componente innata dell’essere umano. La paura di isolamento e perdita si trova in ognuno di noi. ù
Più il legame è sicuro più le persone possono essere separate e diverse. Per questo stare bene in coppia significa mantenere una sensazione di interdipendenza.
I mattoni fondamentali dei legami sicuri sono accessibilità e responsività emotive. L’angoscia da separazione scatta nel momento in cui non si percepisce l’accesso alla figura di attaccamento.
Solitamente sono due le strategie disfunzionali che si attivano per eliminare le minacce alla stabilità dell’attaccamento:
– Ansia, iperattività
si diventa appiccicosi e simil-stalker nei confronti del partner, anche in modalità aggressive.
· evitamento
si cerca di disattivare il sistema di attaccamento limitando l’accesso alle emozioni e all’impegno che questo comporta, allontanandosi fisicamente o investendo in attività e impegni di altro genere.
Per intervenire nello sblocco di queste strategie bisogna considerare come ci sia una differenza nel funzionamento dell’attaccamento in età adulta rispetto a quello infantile.
L’attaccamento adulto differisce da quello del bambino per i genitori per tre componenti:
- L’interiorizzazione della figura di attaccamento e più forte. Non c’è bisogno di averla a fianco a sè per sentirsi sicuri.
- La sessualità è predominante anche come modalità di rinforzo dell’attaccamento (durante l’orgasmo si rilascia ossitocina l’ormone del legame tra persone)
- Ovviamente ci si aspetta maggiore reciprocità nella strutturazione del rapporto.
Il modello accettato usualmente per il disagio coniugale e divorzio è quello secondo il quale conflitti e interazioni negative portano ad una riduzione di sentimenti positivi come amore, fiducia e affezione.
Il modello basato sull’attaccamento invece rileva l’assenza di interazioni rivelatrici e responsive a dare avvio al processo di disagio relazionale. I bisogni individuali restano così insoddisfatti: questa deprivazione e distanza portano alla crisi.
In terapia di coppia modificando e stabilizzando la responsività a segnali di attaccamento e allorchè i legami sono più sicuri, le coppie possono risolvere molti loro problemi anche di lunga data, riuscendo a discutere senza il veleno che distrugge la relazione.
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La guida per la tua evoluzione comoda. Sono Psicologo-Psicoterapeuta, Trainer-Coach. Ideatore della Strategia Quietmood. Direttore del centro Quietmood di Bologna e direttore della collana BINARIO| libri x evolversi della Dario Flaccovio Editore. Autore del libro LA VITA INIZIA NELLA COMFORT ZONE, Flaccovio Editore, 2022
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