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Ricordi la famosa pubblicità del pennello cinghiale?
La réclame diceva:
“Non c’è bisogno di un pennello grande, ma di un grande pennello !”
L’ho trovato sempre buffo come slogan. Ma cosa può insegnarci rispetto al tema di questo articolo?
Una grande mente non necessariamente deve occuparsi di grandi cose, soprattutto dal punto di vista delle dimensioni. Ma una mente piccola si occuperà male anche di cose piccole, così come un pennello grande potrebbe dipingere male una parete piccola.
Una mente piccola d’altronde non sarà mai in grado di far crescere in modo sano, sia in dimensioni che in qualità, la tua attività e crescere sarebbe, di conseguenza, uno scenario pericoloso, al cui procedere, procurerebbe solo un incremento di problemi e gatte da pelare. E io penso che tu non voglia pelare gatte, ma occuparti del loro benessere. Vuoi gatte sane, felici e robuste.
Da ciò deduciamo che il primo passo per far crescere il business, non è concentrarsi sulla sua crescita, ma sulla crescita della tua mente. Ciò permetterà di poter migliorare la tua vita da tutti i punti di vista, compreso quello della tua attività.
Se infatti è corretto lavorare sul business e non nel business, per lavorare bene sul business ci vuole una grande mente.
Avrai sentito l’aforisma erroneamente attribuito ad Einstein, probabilmente per l’autorevolezza di una persona dotata indubitabilmente di una grande mente:
La mente è come un paracadute. Funziona solo se si apre.
A tal proposito però è necessario individuare cosa conduce una mente a rimanere piccola invece di espandersi e aprirsi. Ci tengo a precisare che adottare queste modalità di pensiero non è affatto un segno di essere una persona mediocre. Molte volte si tratta dell’espressione di sintomi di disagio, coprire un senso di inadeguatezza, o apprendimenti errati. Vediamoli insieme:
1) la mente piccola parla degli altri non di se stesso
“I clienti non capiscono niente”, “Hai visto come si è comportato quello lì?”, “Ma come si permette la concorrenza di comportarsi in questo modo?”, “I politici non sostengono la nostra attività!”
E così via. Rendere gli altri il focus delle tue conversazioni, per non chiamarle gossip o pettegolezzi, che ne rappresentano la naturale deriva, ha la spiacevole conseguenza di non produrre alcun cambiamento positivo nella tua attività e nella qualità della tua vita. Ciò che senz’altro genererà sarà una quantità variabile di veleno che ti annebbierà il cervello.
Marco Aurelio affermava:
Quanto tempo risparmia chi non sta a guardare ciò che il suo vicino dice o pensa.
Ciò non significa che non bisogna guardare ciò che gli altri fanno o pensano, ma come guardarli, ad esempio chiedendosi:
cosa posso imparare dal comportamento degli altri, dai loro errori? Qual è il mio ruolo rispetto al comportamento esterno osservato che contribuisce al verificarsi di questa situazione?
Converrai con me però che interessarsi alle vicende della corona inglese, avrà veramente poco impatto sulla tua vita. Qualcosa da imparare e utilizzare però potresti sempre trovarla.
Se sei su una barca devi concentrarti su come remare con il tuo remo e non dire agli altri come remare con il loro remo, a maggior ragione proprio perchè siamo tutti sulla stessa barca, a meno che il tuo compito sia proprio il timoniere o il direttore d’orchestra. Ma lamentarsi che gli altri non ti ascoltano, non ti aiuterà a farti ascoltare.
2) la mente piccola si focalizza su ciò che non può invece che su quello che può
“dovrei aprire un franchising”, “dovrei assumere più personale”, “dovrei farmi pubblicità”, “dovrei studiare di più”etc.
Evidentemente se pensi che dovresti ma non agisci, significa che ci sono delle cose che vengono prima di queste a cui ti dovresti dedicare e che ti potrebbero portare successivamente a occuparti di questi passaggi. Lo stesso vale per la vita di tutti i giorni.
“dovrei mangiare meglio”, “fare più sport”, “stare di più con la famiglia” etc.
Se vuoi arrivare a fare queste cose devi pensare a cosa puoi effettivamente fare adesso che ti avvicinerebbe a poter fare agevolmente queste attività.
3) la mente piccola dipende dal pensiero degli altri
Avere sfiducia del proprio pensiero e della propria mente è espresso in modo sintomatico dal pensare che quello che dicono gli altri valga di più di quello che pensi tu. Con questo non voglio certo dire che ascoltare un esperto non sia la cosa giusta da fare. Ma tu devi essere l’esperto della tua vita e ciò che ti viene suggerito o consigliato va calzato su di te. Non si può ascoltare acriticamente qualcuno come un dogma per deresponsabilizzarsi.
Devi rendere gli esperti tuoi alleati, non i tuoi boss a cui rendere conto del tuo operato.
Ciò che conta non è cosa si pensa, ma come si pensa, la capacità logica di strutturare un ragionamento. Altrimenti sarai costretto ad adattarti al pensiero più popolare e conformista per non sentirti minaccio.
4) la mente piccola opera sul livello delle opinioni piuttosto che su un approccio basato sulla verifica dei fatti
Come si dice, le opinioni lasciano il tempo che trovano. Sono il livello più basso di pensiero. Se vuoi che le tue opinioni vengano rispettate va bene, ma non credere che ti aiuteranno a sviluppare una grande mente. Chi ha bisogno di opinioni, teme l’incertezza come la peste e sente la propria identità minacciata dal primo soffio di vento, e per questo non può amare la ricerca della verità. Mettersi in condizione di accogliere con agio la dissonanza cognitiva, ovvero quella sensazione scaturita da un conflitto fra idee, convinzioni, valori e atteggiamento dell’individuo, è un fattore cruciale per espandere la propria realtà.
5) la mente piccola ragiona a breve termine
Chiunque finisca per avere problemi a breve termine costanti, lì ha proprio perchè ha costruito l’esistenza sulla risoluzione dei problemi a breve termine. Se vivo alla giornata, ciò che otterrò non potrà mai essere di potermi dedicare a pensare all’andamento dell’anno successivo con serenità.
Mettersi in condizione di ampliare la prospettiva temporale a lungo termine è un fattore centrale per migliorare la propria quotidianità presente. Chiaramente se il negozio ti sta andando a fuoco, non puoi che pensare a spegnere l’incendio. Ma se la stessa emergenza si ripresenta ogni giorno, è chiaro che c’è qualcosa da rivedere.
Non sarà possibile dover chiamare ogni giorno l’idraulico per la perdita d’acqua in bagno. Da qui scaturiscono come corollari una vita intasata dalle preoccupazioni invece che su piacere dei progetti e impegno e sforzi assorbiti dal tappare falle invece che ripararle.
6) la mente piccola giustifica gli errori piuttosto che capire dove sbaglia
La giustificazione è uno strumento di sollievo debole se non utilizzata con saggezza. Implica avere un pesante critico interiore da cui difendersi costantemente che ti fa sentire perennemente in colpa e ti punisce con umiliazioni e insulti. Se non esci dal gioco della colpa, non potrai mai vivere una vita serena, ricca, appagante e piena di gratificazioni.
Ci sarà sempre qualcosa per cui il critico potrà attaccarti anche se avrai costruito un impero. Anzi, proprio con l’aumentare delle responsabilità e delle situazioni che la crescita produce, il critico avrebbe più facilità nel trovare materiale per insultarti. La giustificazione, in senso sano, diventa la comprensione di sè e delle situazioni. Se riesco a comprendere cosa mi ha fatto agire in un modo non consono, potrai portare gli adeguati correttivi che ti faranno essere al meglio, ed evitare di commettere nuovamente un errore di cui pagare il prezzo.
Altrimenti non accumulerai mai veramente esperienza per raggiungere la saggezza, unica vera fonte di felicità.
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La guida per la tua evoluzione comoda. Sono Psicologo-Psicoterapeuta, Trainer-Coach. Ideatore della Strategia Quietmood. Direttore del centro Quietmood di Bologna e direttore della collana BINARIO| libri x evolversi della Dario Flaccovio Editore. Autore del libro LA VITA INIZIA NELLA COMFORT ZONE, Flaccovio Editore, 2022
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