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“Mai mettere la chiave della propria felicità nella tasca di qualcun altro”
questa la frase che qualche tempo fa ho pubblicato sulla mia pagina facebook Dr Emilio Gerboni – Strategia Quietmood.
Ho per questo deciso di fare seguito al post con questo articolo, dove vado ad approfondire la questione.
Dopo aver assodato che la chiave della nostra felicità ce la dobbiamo tenere stretta invece di consegnarla alle persone intorno a noi…..
un attimo….
siamo sicuri che sia assodato?!
Credo sia importante ribadirlo. Ma non alla tua mente, ora sto parlando, anzi sussurrando dolcemente al tuo cuore:
MAI LASCIARE LA CHIAVE DELLA TUA FELICITA’ NELLA TASCA DI QUALCUN ALTRO
(in corsivo perchè sussurrando dolcemente all’orecchio si sente più forte e il messaggio arriva in grande 🙂 ).
Per il nostro povero cuoricino è veramente dura accettare questa idea. Non per tutti ovviamente.
Ma sai, quando si vive in un mondo che ti bombarda con brani musicali che cantano “morirei senza di lei“, “cosa farei se non ci fossi tu” e altrettanti film e serie televisive, non è proprio facile orientarsi verso questa posizione di auto-felicità.
Altrimenti si finisce per fare propri infelici modi di dire che vanno di moda, del tipo di quella che ha usato una mia simpaticissima Impaziente al primo incontro:
“MAINAGIOIA” 🙂
Se inserisci su google nella barra della ricerca “la mia felicità“, la funzione del motore di ricerca che suggerisce termini da abbinare, mette in seconda posizione come completamento della frase “SEI TU” il che diventerebbe:
“la mia felicità sei tu“
una sorta di dichiarazione di guerra insomma.
Lasciamo momentaneamente in sospeso la definizione di felicità (la quale rientra nella classe dello stato emotivo complesso transitorio o stabile caratterizzato da diverse componenti) a quella che soggettivamente tu reputi tale.
Dopo la nostra riflessione sul fatto che dare la chiave della propria felicità a qualcun altro non è una scelta…ehm…felice… andiamo a fare altre considerazioni pertinenti all’approfondimento di oggi.
La prima è capire cosa apre questa chiave della felicità. Dovrebbe aprire uno scrigno che contiene il gioiello della felicità, lo stato di benessere e tutte le piacevoli sensazioni ad essa associate. Questo scrigno può essere una cassaforte, una scatola di plastica, una custodia di stoffa etc. Questo indica diversi gradi di scassinabilità.
Questo porta al fatto che il ladro per scassinarla talvolta non ha nemmeno bisogno di trovare la chiave, tanto è facile portare via il bottino. Per cui oltre alla chiave, assicuriamoci che la gemma preziosa della felicità sia custodita in un luogo dentro di noi che sia solido e riparato e che l’accesso sia libero e facile solo a noi stessi. Ad esempio potremmo pensare ad una chiave telepatica, una impronta digitale unica, la nostra, tipo quelle usate per i tablet come l’ipad, con la pietra custodita dentro una piccola cassaforte di un materiale indistruttibile come il carbonio (vedo troppi film?).
Fatta questa precisazione, passiamo alla rassegna dei principali potenziali ladri della chiave della tua felicità che hai già incontrato, incontri quotidianamente o incontrerai sul tuo cammino.
Non sempre c’è un tentativo volontario di rubare la chiave. Molte volte semplicemente fanno si che tu ti dimentichi di averla, di proteggerla e pertanto, cosa più importante di tutte, di USARLA. Una piccola nota riguarda il fatto che le categorie possono anche sovrapporsi, nel senso che un soggetto/evento può appartenere a più categorie. Eccoli di seguito:
LADRO DELLA TUA CHIAVE DELLA FELICITA’ #1 – LA FAMIGLIA
Al primo posto la famiglia?! beh si, senza dubbio. E’ lì che acquisiamo modelli di infelicità, il luogo dove i propri bisogni vengono frustrati. E’ anche il momento dove siamo meno responsabili e più plasmabili e dipendenti. Anche con le migliori intenzioni spesso i familiari finiscono per avere un effetto deleterio. Famoso il detto “parenti serpenti“.
Siamo troppo piccoli per sapere che la chiave della nostra felicità è in nostro possesso e in famiglia spesso ci viene insegnato l’opposto, ovvero si recrimina come gli altri siano responsabili della loro infelicità.
LADRO DELLA TUA CHIAVE DELLA FELICITA’ #2 – I SABOTATORI INCONSAPEVOLI
Una delle categorie più ricche di ladri della tua chiave personale della felicità è proprio rappresentata da coloro che sabotano la tua felicità mettendo, ad esempio, la loro chiave della felicità nella tua tasca. Simpatico vero?
Possono appartenere a questa categoria ancora i familiari, gli amici, il proprio partner, i colleghi di lavoro, il capo etc. Persone con cui stringi un legame con un livello di coinvolgimento emotivo tra il medio e il profondo.
” A chi vuoi più bene a mamma o papà?”, “tutto mammà”, “tutto papà”, “sei il nostro orgoglio”, “ricordati di me quando sarai famoso“, invece di “solo felice per te“, “è bello che tu condivida i tuoi successi con noi” e così via…
Anche un bambino che non si comporta come dovrebbe dal punto di vista dei genitori, renderebbe infelice la mamma e il papà che, appunto, mettono in questo modo la loro chiave della felicità nella sua piccola tasca.
In ogni caso questa amara realtà non dovrebbe permettere di farci prendere la chiave della nostra felicità, ma ricordarci che l’abbiamo noi.
Nella coppia ad esempio capita quando uno pretende che l’altro lo renda felice o si adatti a lui/lei.
Se tu forzi il tuo partner a renderti felice, renderai entrambi infelici.
Peggio ancora se lui condivide questa idea e ci si impegna anche.
Sarebbe un pò come fare una trasfusione di sangue tra persone con diverso gruppo sanguigno: un bagno di sangue.
De Andrè cantava in amico fragile:
con un bisogno d’attenzione e d’amore
troppo, “Se mi vuoi bene piangi “
per essere corrisposti
LADRO DELLA TUA CHIAVE DELLA FELICITA’ #3 – GLI EVENTI SPIACEVOLI DELLA VITA
Le “sfighe”, le piccole ingiustizie quotidiane, i comportamenti sgradevoli delle persone, lutti, incidenti etc.
Tutti questi fatti possono impedirti di usare la tua chiave, farti dimenticare che è sempre in tuo possesso, possono invece aprire la finestra dell’odio, della rabbia, della tristezza. Beh, quando c’è uno spiffero d’aria gelida dobbiamo prima di tutto chiudere la finestra da cui lo spiffero giunge (che buffa parola spiffero, ripensandoci).
LADRO DELLA TUA CHIAVE DELLA FELICITA’ #4 – I PROBLEMI DEL MONDO
Questi sono sempre delle presenze/assenze, delle ombre perenni di cui non possiamo liberarci (proprio come le nostre ombre).
Le ombre vanno accettate, non combattute.
Anche qui la tendenza è quella di farci chiudere la porta della felicità per aprire quella della pesantezza e del tormento, dell’angoscia e della depressione. Ma il vero elemento che ci fa vivere questa realtà come insopportabile, è il suo cozzare con una rappresentazione ideale di come dovrebbe essere il mondo, quando il mondo non può che essere quello che è.
E se è quello che è, tanto vale farci i conti soprattutto perchè non sarà il chiudere la bottega della felicità a renderlo migliore (pardon scrigno), nè la nostra sofferenza renderci moralmente inappuntabili.
La compassione al contrario è ciò che ci permette di vivere con-passione le sfide e le battaglie della vita, carichi di entusiasmo e motivazione.
LADRO DELLA FELICITA’ #5 – I VAMPIRI DI ENERGIA
La chiave è preziosa.
Le cose preziose sono desiderate.
La brama crea stati di avidità.
L’avidità porta a comportamenti compulsivi di ricerca del piacere.
Tali soggetti, attratti da tale energia positiva, credono che prendendo la chiave della tua felicità assorbiranno la tua felicità. E in parte è così, le tue energie vengono trafugate ma, proprio come il sangue per i vampiri, c’è sempre bisogno di sangue fresco e nuovo.
I vampiri si differenziano per diversi aspetti dai sabotatori inconsapevoli, primariamente però l’aspetto cruciale è L’INTENZIONE NEGATIVA e APERTAMENTE EGOISTICA. Ovviamente ci si rapporta in modo diverso con le due categorie.
LADRO DELLA FELICITA’ #6 – I BISOGNI INSODDISFATTI e i CONTI CON IL PASSATO
Le ferite del passato possono essere silenti, ma quando si attivano (e si attivano) bruciano molto forte. Non sempre ci rendiamo conto che il malessere presente è il malessere del passato. Ci si può anestetizzare in vari modi ma è certo come sia più difficile sorridere quando il sangue sgorga da una ferita aperta.
Nè sedarsi significhi essere felici.
Se non ci si prende cura di se stessi non si può essere felici.
LADRO DELLA FELICITA’ #7 – GLI AVVOLTOI, LE CAROGNE e GLI SQUALI
la vita è una battaglia per la sopravvivenza. Se non si è in grado di combattere con abilità, la fatica, lo sforzo diventano insostenibili e in questo modo non abbiamo proprio il tempo di aprire la nostra porta della felicità. Esistono tante persone in competizione con noi, i cosidetti nemici, come del resto in natura per gli animali.
Se non li riconosciamo e non li sappiamo fronteggiare, il massimo a cui potremo aspirare per sperimentare delle piacevoli sensazioni (che non corrispondono certo alla felicità) è una fuga illusoria dalla realtà (televisione, droghe etc.) ovvero sedarsi come dicevamo nel punto precedente o creando distorsioni automatiche della realtà chiamati auto-inganni disfunzionali.
LADRO DELLA FELICITA’ #8 – LE RESPONSABILITA’
Altrettanto ruba-chiave-della-felicità possono essere le responsabilità:
la burocrazia, gli impegni insindacabili, la presa in carico di situazioni e problematiche dalle più banali alle più complesse. Tutto questo ti può facilmente fare uscire dal binario della felicità. I bambini riescono ad accedere più facilmente alla felicità anche perchè non hanno molte responsabilità, praticamente nessuna. L’adulto invece si e tante.
La soluzione è farsene carico, imparare a gestirle invece che rifiutarle, in uno stato di felicità.
PER CONCLUDERE la felicità è sicuramente un gioiello prezioso e delicatissimo che va protetto con estrema cura. Gli ostacoli sono tanti lungo il percorso, ma se manterrai la giusta prospettiva riuscirai a svilupparla sempre più forte dentro di te e diventerà il tuo migliore alleato nei momenti difficili, così come ti aiuterà a vivere al massimo i momenti belli della tua vita.
Con le parole di Italo Calvino:
“Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore”
Attendo con gioia, come di consueto, i tuoi commenti.
Come riesci a proteggere la tua chiave della felicità e in quale scrigno la contieni?
stay cushy, not pushy !
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La guida per la tua evoluzione comoda. Sono Psicologo-Psicoterapeuta, Trainer-Coach. Ideatore della Strategia Quietmood. Direttore del centro Quietmood di Bologna e direttore della collana BINARIO| libri x evolversi della Dario Flaccovio Editore. Autore del libro LA VITA INIZIA NELLA COMFORT ZONE, Flaccovio Editore, 2022
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