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Essere e sentirsi riconosciuti nella propria professionalità e competenza è un fattore fondamentale per poter portare avanti un’attività con soddisfazione e in perfetto agio.
Si perchè se non ti senti riconosciuto, ogni azione che compi per la tua attività, anche la più piccola, diventa un macigno e la soddisfazione stenta ad arrivare.
Esistono categorie che fanno molta più fatica a strutturare una solida identità professionale.
Alcuni fattori che rendono più debole il processo di maturazione sono:
- età della professione – se ha meno di 150 anni è acerba. La Psicologia scientifica ad esempio nasce a fine 800’ ed è sempre stata sottomessa a filosofia e medicina. Lotta tutt’oggi per affermarsi con risultati altalenanti. Come indicato dalla fonte Wikipedia, il commercio al dettaglio di prodotti per animali e di animali da compagnia nasce e si sviluppa negli Stati Uniti a partire dalla seconda metà del 1800, contestualmente al nuovo scenario economico portato dalla seconda rivoluzione industriale. I primi negozi specializzati compaiono negli anni 60 ma solo nel 1987 apriranno in Arizona i primi grandi magazzini dedicati della catena PetFood Warehouse.
- cultura di appartenenza – per ogni nazione esistono categorie che hanno preminenza rispetto ad altre. Se pensi allo sport ad esempio, I bambini in Italia vogliono fare tutti i calciatori. In America basket e football battono il calcio di gran lunga, se sei un calciatore, non vieni calcolato più di tanto. Tutto questo si riflette talaltro sul livello di eccellenza che raggiunge la nazione in quel campo. Il made in Italy artigianale è rispettato in tutto il mondo come sinonimo di qualità.
- cultura globale – i valori dell’epoca fanno si che esista una sorta di moda che mette in luce alcune categorie piuttosto che altre. L’esplosione dei Pet Shop avviene in concomitanza con l’esponenziale interesse e importanza che gli animali domestici hanno sempre più significato per la popolazione. Gli animali diventano sempre più i veri amici dell’uomo, molto più dell’uomo stesso, percepito come un antagonista. La categoria dei Nerd, per fare un esempio, ha assunto nel tempo delle diverse attribuzioni. Se al suo nascere essere Nerd era sinonimo di sfigato e imbranato, con l’avvento della tecnologia, lo status di Nerd ha acquisito una luce diversa. Potremmo dire che Mark Zuckenberg, Steve Jobs o Bill Gates potrebbero essere annoverati tra i Nerd rilanciando l’immagine del Nerd come una di successo che, invece che essere una categoria di imbranati, si adatta meglio al mondo proprio perchè il mondo è diventato più tecnologico che analogico. E’ disadattato invece chi non sa utilizzare la tecnologia.
- percezione di accesso – ovvero quanto le persone possono ingenuamente attribuire facilità nell’acquisire o nel possedere le competenze e le conoscenze della categoria. Il senso comune, per definizione ingenuo e non esperto, implica una lettura del reale distorta e quasi magica o primitiva. Ritenere di poter ottenere risultati simili ad un professionista in certi ambiti è pratica comune. Sarà più difficile pensare di accedere all’attività di un chirurgo piuttosto che di uno psicologo che fa colloqui, cioè parlare con le persone, chi è che non è capace di parlare con le persone? Almeno sulla carta tutti parlano con le persone. E’ molto più difficile cogliere la differenza e solo questo aprirebbe un capitolo di un’enciclopedia. Un farmacista, seppure spesso svolga le stesse mansioni di un qualsiasi commesso di negozio, viene percepito differentemente, per via del prestigio del titolo, che viene associato a quello al titolo di medico piuttosto che a quello di negoziante o commerciante.
- validazione a livello familiare e di cerchia sociale – in sostanza se la tua stessa famiglia non dà credito al tuo mestiere e avrebbe desiderato che tu facessi qualcos’altro invece che aprire un Pet Shop, sarà molto più difficile per te darti valore professionale e combattere con gli altri fattori elencati. La condivisione della famiglia per l’amore per gli animali, il riconoscimento della loro importanza e dei loro bisogni, potrebbe invece svolgere una funzione di sostegno e supporto al proprio progetto.
Questi fattori sociali interagiscono con il processo di maturazione dell’identità individuale. Tuttavia, anche qualora appartenessi ad una categoria di minoranza, come appunto può essere quella dell toelettatore, spesso associato al lavacani come se fosse un lavaggio per automobili, possono esistere individui che spiccano e riescono a essere pienamente riconosciuti nella loro professionalità, le Star della nicchia.
Dichiarare di essere Psicologo non sortisce lo stesso effetto di affermare di essere un medico. Inutile nascondere che lo Psicologo, almeno a livello pubblico, non gode di un’immagine autorevole agli occhi della società in Italia. In Argentina, dove si sono affermati gli Psicanalisti, quasi tutti hanno il loro analista, o in America, dove esiste un coach anche per andare al bagno, cosa che riflette la cultura del risultato personale, dell’achievement, è già molto diverso.
Un altro esempio sono gli attori e gli artisti più in generale. Dichiarare di essere un’artista non sortisce solitamente stima da parte dell’interlocutore a meno che non si tratti di un personaggio famoso. La domanda che sorge spontanea in questi casi è:
“ma riesci a campare facendo l’attore o fai un altro lavoro?”
Lo status di personaggio famoso è ormai divenuta una categoria a sè stante nella nostra epoca e in quanto tale stimata. Non importa a quale categoria di provenienza appartieni, se hai lo status di personaggio famoso, salti la fila e ottieni riconoscimento pubblico. Questo processo ha portato alla costruzione dell’identità dell’influencer che, qualità che dal descrivere semplicemente l’impatto che una persona con il suo carisma e la sua professione riusciva ad avere sugli altri, come ben descritto da Malcolm Gladwell nel suo capolavoro il punto critico, sta cercando di assumere l’identità di una professione a sè stante.
Una nota a parte per un fattore di natura globale che appartiene alla nostra epoca. Potremmo dire che l’acquisizione di autorità e autorevolezza è in crisi di suo.
Tutto questo è legato alla sfiducia che si è sviluppata nel tempo nei confronti di chi ha ricoperto posizioni di potere, per incapacità di mantenere le promesse fatte, per il dilagare di alternative infinite e le loro contraddizioni che finiscono per diluire la credibilità di tutti.
Per non parlare della comunicazione confusiva o manipolativa, fake news, truffe che hanno reso le persone sempre più scettiche e diffidenti nei confronti di chi si propone di offrire i propri servizi e prodotti.
Quando si parla di grandi numeri, quello che emerge è il negativo che c’è di un ambito e che impatta sull’immagine della categoria.
Come viene minata la credibilità di un’autorità? Per spiegarlo semplicemente, basti pensare a due genitori in disaccordo.
Se il papà afferma davanti ad un figlio che la mamma dice fesserie, magari ridendo o sminuendo le regole che prova a condividere in famiglia, agli occhi del figlio la mamma perderà di efficacia e probabilmente perderanno autorità entrambi, anche perchè il figlio si troverà nella confusione di non poter capire cosa è giusto e cosa è sbagliato.
Lo scenario insomma, non è dei più felici, è costruire un’immagine pubblica autorevole è molto più complesso, frammentato e lento come processo.
Alla luce di quanto delineato, vediamo qualche indicazione pratica per poter affermare la tua professionalità nell’ambito Pet Shop e poter provare la gratificazione derivante dal riconoscimento della tua professione.
1. il riconoscimento professionale è prima di tutto personale
L’abilità di darsi valore è cruciale nonché veramente poco promossa. Spesso si leggono frasi vuote come “credi in te stesso”, che non ti dicono affatto come dovresti fare.
Credere in se stessi è l’effetto di un processo fatto di azioni emotive, fisiche e mentali. Il primo passo per acquisire autorevolezza non è attendere che arrivi dall’esterno e che le persone capiscano ciò che non riescono a comprendere e di cui probabilmente non hanno nemmeno interesse di capire ragionevolmente.
Devi tu imparare a darti valore, auto-legittimando la tua professione. Non sto parlando di un processo auto-referenziale di esaltazione personale a stampo narcisistico.
Uno strumento per sviluppare il tuo auto-riconoscimento professionale, cioè la tua stessa approvazione, è quello di porsi le giuste domande:
- Qual è l’utilità della mia professione?
- Cosa accadrebbe se non ci fosse più?
- Perchè è un bene che io la svolga invece che un’altra persona?
- Quali sono le mie credenziali per essere proprietario di un Pet Shop?
- Quali competenze possiedo che mi permettono di riconoscere me stesso come professionista?
- Qual è il valore di quello che faccio in termini di benefici per la vita delle persone che si rivolgono a me?
- Cosa ho dovuto fare per conquistare questa posizione?
- Cosa sono effettivamente capace di offrire?
- Quanto questa tematica mi appassiona e mi interessa e perchè?
- Quanto tempo dedico e ho dedicato al mio ambito di competenza?
Io credo che qualsiasi lavoro debba essere svolto sulla base di una vocazione collegata alla propria storia e al messaggio che si vuole diffondere attraverso la propria opera. Solo così è possibile esprimere la passione e l’entusiasmo che hanno il potere di arrivare agli altri.
2. Stai attento alla sindrome dell’impostore inversa
Il critico severo interiore è uno dei virus più diffusi della nostra epoca. Si può esprimere in varie manifestazioni.
La sindrome dell’impostore consiste nella convinzione di sostenere di essere qualcosa che non si è, di non essere all’altezza di quello che gli altri pensano che tu sia. E’ una sindrome diffusissima che colpisce circa il 70% delle persone che hanno raggiunto almeno un certo grado successo professionale.
La sindrome dell’impostore inversa è quella per cui ci si comporta in modo modesto e dimesso. Ci si maschera per difetto rispetto all’immagine già negativa che si possiede di sè, in modo da non essere scoperti. Sarebbe come fingere di essere Fantozzi per paura di non essere Clarke Kant.
Questo avviene proprio quando le persone non ti danno due lire e invece di controbattere, si asseconda questa credenza comportandosi in un modo tale da non contrastare questa idea o evitando di mettersi in gioco.
Questo comporta il fatto di ridurre la propria attività formativa, proprio come uno studente che ritenga di essere scarso in matematica, eviterà di fare gli esercizi sapendo di fallire e di non poter progredire.
Questo aspetto è legato a quella che viene definita la sindrome da impotenza appresa, termine coniato dallo psicologo Albert Bandura. In questo modo è impossibile migliorare e si finisce per confermare la propria ipotesi di non essere in gamba, tipico esempio di profezia che si autorealizza.
Dentro di sè e con le persone strette, spesso ci si lamenta di come si viene trattati ingiustamente, di come le persone non riescano a capire il proprio valore a cui in realtà non si riesce a credere in prima persona.
3. crea dei parametri di valutazione per misurare il tuo valore professionale
Per attenuare l’effetto dell’emotività che distorce la propria immagine e il proprio sentire in negativo e educare la propria mente a ricalibrarsi nella valutazione oggettiva della tua professionalità, è bene sviluppare dei parametri di valutazione concreti e misurabili.
E’ per questo che molte persone si dedicano all’attività fisica, andando in palestra, perchè la cura del fisico permette di riscontrare in modo molto tangibile il valore del proprio lavoro.
Sollevare 5okg invece che 5kg è immediatamente riscontrabile come progresso, così come dimagrire 20kg, vedere i propri muscoli crescere, migliorare il tempo di corsa o la velocità, danno subito una misura dei propri progressi.
Permette inoltre di focalizzare l’attenzione sul confronto con se stessi invece ch con gli altri che, come dicevamo nel punto 1, è assolutamente basilare, prima di lanciarsi in confronti esterni.
I parametri che avrai individuato, andranno poi confrontati con le performance dei tuoi concorrenti per poter verificare come ti vai a collocare.
Sempre nello sport, le performance degli atleti possono essere confrontate sulla base di valori numerici come i goal segnati o subiti e gli assist nel calcio, i canestri realizzati, le stoppate o i rimbalzi nel basket.
Tutti possono cucinare un piatto di pasta anche buono, ma cucinare 50 pianti identici a serata è un altro paio di maniche.
Questo ti aiuterà a identificare anche le aree di miglioramento per potenziare la tua identità e solidità professionale.
4. esplora la tua storia personale
La maggior parte delle persone non ha una chiara idea della sua storia personale, che non significa banalmente identificare le cause originali dei propri problemi, ma essere connessi con se stessi.
Essere padroni della propria storia personale ha un effetto molto ampio, che comprende anche quello di irrobustire la tua identità professionale.
Questa esplorazione permette di sviluppare quella che viene chiamata mentalizzazione termine con il quale si fa riferimento ad una competenza metacognitiva, una forma di attività mentale immaginativa, dalla quale dipendono la capacità di comprendere le manifestazioni affettive altrui, la capacità di regolazione affettiva, di controllo degli impulsi e di automonitoraggio.
Senza questa meta-competenza, il tuo sentire è disconnesso dalla tua realtà, e questo ostacola l’apprendimento e irrigidisce le immagini che di te hai costruito nel tempo.
5. utilizza le obiezioni dei clienti a vantaggio della tua immagine professionale
Conoscere gli stereotipi e le credenze negative relative alla tua professione non dovrebbe essere fonte di sconforto e frustrazione o di svalutazione personale. Come abbiamo visto all’inizio dell’articolo, lo scetticismo e la sfiducia che le persone hanno sviluppato può essere un punto di vantaggio se sei in grado di fornire delle prove e delle argomentazioni che gli permettono di avere un’idea differente su di te.
Tu puoi essere l’eccezione che conferma la regola, prima che tante eccezioni come te trasformino la regola nella direzione di una rivalutazione dell’immagine professionale di categoria.
Riprendendo l’esempio del toelettatore che è visto come un lavacani, come poter smontare questa idea squalificante?
Se potessi visualizzare l’immagine di un lavacani, come si comporterebbe diversamente a quanto fai tu una persona che si limitasse a lavare il cane come se fosse equivalente a farsi una doccia?
Quale sarebbe lo scarto di conoscenze e competenze tra te e lui? In quali problemi potrebbe incorrere senza queste conoscenze e competenze? Quale sarebbe la differenza del risultato finale?
L’analisi di queste importanti informazioni ti permetterebbe di avere maggior consapevolezza della tua professionalità, e inoltre ti permetterebbe di saper argomentare e dimostrare visibilmente cosa significa essere un professionista.
Partendo dal punto di vista del potenziale cliente che ha questa credenza errata, potresti colmare il gap tra l’immagine falsa e negativa e quella corretta e positiva, mettendo in evidenza le differenze cruciali che contraddistinguono il tuo lavoro, facilitando ai suoi occhi il riconoscimento della tuo status di esperto.
Spero che questo articolo ti sia stato utile e ti abbia ispirato 🙂
Stay Cushy, not Pushy ! Alla prossima
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La guida per la tua evoluzione comoda. Sono Psicologo-Psicoterapeuta, Trainer-Coach. Ideatore della Strategia Quietmood. Direttore del centro Quietmood di Bologna e direttore della collana BINARIO| libri x evolversi della Dario Flaccovio Editore. Autore del libro LA VITA INIZIA NELLA COMFORT ZONE, Flaccovio Editore, 2022
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