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Il DOC, disturbo ossessivo-compulsivo, è un disturbo mentale consistente nella presenza continuativa di pensieri ossessivi a cui si risponde con azioni compulsive, che ostacolano e impediscono lo svolgimento delle attività quotidiane, gravando in modo importante sullo stile di vita di una persona.
Avere per la testa dei pensieri che ci disturbano, è un fenomeno di per sé non patologico. Fermo restando che le preoccupazioni e le ruminazioni sono disturbanti, c’è chi è preoccupato per il lavoro, chi per un esame, chi per una persona che sta male, chi per una tassa da pagare, chi per i figli, etc.;
il DOC si verifica quando il contenuto del pensiero, di per sé irrazionale ed inesistente, si ripetete in modo continuativo e prolungato generando un livello di ansia elevatissimo al quale si risponde per alleviare lo stato d’animo con atti o sequenze di atti (mentali o azioni) ripetitivi che devono rispettare particolari criteri logici e magici.
Quindi la differenza tra un generale pensiero intrusivo e le ossessioni patologiche è sia di tipo contenutistico, che quantitativo, che qualitativo.
Ci sono diverse tipologie di ossessioni così come di compulsioni che possono essere basati sia sulla paura che sul piacere.
Il DOC si manifesta senza distinzioni di età e sesso. In Italia ne soffrono circa 800.000 persone.
Può presentarsi da subito in modo acuto, con sintomi manifesti ed improvvisi, oppure in modo subdolo e progressivo.
Differenza tra compulsioni ed ossessioni
Vediamo insieme la differenza tra le compulsioni e le ossessioni.
Le ossessioni sono dei pensieri ripetitivi, percepiti come sgradevoli e disfunzionali dalla mente del soggetto. Si tratta di impulsi involontari, incontrollabili, che causano solo emozioni negative e disturbanti (ad esempio paura, disgusto, angoscia, senso di colpa, ecc.).
Il paziente per ridurre la forza di tali immagini mentali è portato a ripetere in maniera convulsiva determinate azioni e comportamenti, che permettono di limitare il disagio. Il contenuto del pensiero è variabile: c’è che si preoccupa in modo eccessivo dello sporco e dei germi, chi è spaventato dall’idea di perdere il controllo, etc.
Le compulsioni, invece, sono delle azioni e comportamenti ripetitivi, fatti secondo un certo ordine o numero di volte, come ad esempio:
- il lavarsi le mani;
- il controllare se lo sportello della macchina è stato chiuso;
- il verificare se il gas è chiuso;
- il contare;
- il ripetere formule magiche;
- etc.
Si tratta di comportamenti che servono al paziente per ridurre, o almeno limitare, lo stato di ansia ed angoscia causato dai pensieri ossessivi.
L’atteggiamento compulsivo:
- riduce l’ansia;
- produce un leggero sollievo;
- dà momentanea sicurezza.
L’ossessione comanda la persona dicendogli di fare le azioni per: prevenire, riparare e propiziare eventi
“se non fai questo allora accadrà – non succederà – sarà vero X”
Una sorta di costante stato di ricatto dove il ricattatore è la nostra stessa mente che però viene percepita quasi come un alleato a cui dare ascolto come se ciò che dice corrispondesse alla realtà.
Come si manifesta il DOC?
Esistono differenti tipi di manifestazioni, per cui possiamo parlare di:
- Disturbo ossessivo-compulsivo da contaminazione: il soggetto vive nel terrore di potersi sporcare o contaminare, toccando sostanze od oggetti, come: sudore, sporcizia, siringhe, cibi crudi, solventi, detersivi, ecc.
Evita una serie infinita di luoghi, come ad esempio i bagni pubblici, i supermercati, i giardini pubblici, i cassonetti dell’immondizia, delle stazioni ferroviarie, gli aeroporti, le fermate della metro, gli ospedali, ecc., praticamente tutti quei luoghi dove c’è la possibile di un’eventuale contaminazione.
Il paziente quando pensa di essere semplicemente entrato in contatto con una sostanza contaminante, mette in atto una serie di azioni, ripetute in modo convulsivo, come ad esempio lavarsi le mani, per attutire il disagio e la paura. Tali rituali possono durare dai pochi secondi all’intera giornata.
- Disturbo ossessivo-compulsivo da controllo: il paziente ha paura che possano verificarsi gravi incidenti o catastrofi. I pazienti che soffrono di tale disturbo hanno paura di sentirsi in colpa o per aver commesso qualcosa, o per non aver fatto il possibile per evitarla (controllano ripetutamente di aver chiuso bene il rubinetto del gas, le porte, le finestre, i fornelli elettrici, l’interruttore della luce, la cassetta della posta, i fari della macchina, di non aver investito involontariamente qualcuno, di non avere tracce di sangue addosso, ecc.).
- Disturbo ossessivo-compulsivo di tipo superstizioso: la persona crede fermamente che ripetere alcune formule o fare alcuni gesti in determinate occasioni (al passaggio di un gatto nero, etc.) determini l’esito delle proprie azioni. Chi presenta questo tipo di ossessione vive intensi stati di paura nei confronti di ciò che potrebbe accadere. Pensa sempre che si possano verificare degli eventi negativi catastrofici e mortali, se non si eseguono ripetutamente alcuni specifici atteggiamenti (come ad esempio pregare, contare, etc.)
- Disturbo ossessivo-compulsivo da ordine e simmetria: il soggetto non accetta che le cose siano in disordine. Tutto deve assolutamente rispettare un certo rigore, una certa simmetria ed una certa logica. Le persone passano intere giornate ad allineare gli oggetti secondo una grandezza, oppure a disporre i propri capelli secondo una determinata piega, oppure a sistemare i vestiti secondo una precisa regola. Ne conseguono rituali di controllo e di messa in ordine, che possono durare anche un’intera giornata.
Come trattare il disturbo ossessivo compulsivo?
La strategia Quietmood interviene rompendo il circolo vizioso di ossessioni e compulsioni attraverso delle indicazioni specialistiche costruite ad hoc che ricalcano la logica del disturbo manifestato. Si lavora in contemporanea o di seguito alla rottura del circuito problematico, ovvero sulla paura di fondo.
Si costruisce quindi un nuovo equilibrio sano costruendo la vita liberi dal problema, potenziando le risorse della persona e addestrando capacità necessarie a sostenere il proprio piano di vita e i propri progetti.
La persona diventa quindi più elastica, flessibile, libera dalle paure e capace di fronteggiare la vita ed esprimere il suo potenziale.
Conseguenze del disturbo ossessivo compulsivo
La persona che soffre di disturbo ossessivo-compulsivo vive in un continuo stato di evitamento. Il soggetto evita in modo ossessivo luoghi e situazioni che potrebbero innescare pensieri negativi, vivendo continuamente in uno stato di allerta e angoscia.
Questa condizione, a lungo andare, altera la qualità di vita di una persona, imprigionandola in una gabbia fatta di soli pensieri: un loop da cui non è facile uscire che si autoalimenta grazie ai rituali.
Per questo è fondamentale fare molta attenzione, fin da subito, ai primi sintomi manifestati dal paziente in modo da anticipare l’esacerbarsi del problema prima che arrivi ad un livello elevato di strutturazione e presenza.
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La guida per la tua evoluzione comoda. Sono Psicologo-Psicoterapeuta, Trainer-Coach. Ideatore della Strategia Quietmood. Direttore del centro Quietmood di Bologna e direttore della collana BINARIO| libri x evolversi della Dario Flaccovio Editore. Autore del libro LA VITA INIZIA NELLA COMFORT ZONE, Flaccovio Editore, 2022
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