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In quale mercato dell’evoluzione personale ti trovi?
Anche se non te lo sei mai chiesto e anche se non pensi alla tua evoluzione, anche se credo di no dato che stai leggendo questo articolo, se non l’hai scelto, lui ha scelto per te.
Come conosce bene chi lavora nel mondo del marketing (che altro non è che una branca dellaPsicologia applicata) quando una persona acquista qualcosa, qualunque cosa sia, da un libro, ad un oggetto di arredamento, ad un vestito, ad un’apparecchiatura, ad una cena, ad un viaggio etc. Ciò che sta acquistando non è la funzionalità dell’oggetto, o meglio insieme a quella, compra il bisogno che quel prodotto o servizio soddisfa nella sua mente realmente o illusoriamente.
Ci sono tante teorie a riguardo dei bisogni e dei benefici nella vendita e non voglio parlarne.
Quello che voglio evidenziare qui è che tutti i bisogni e benefici possono essere inseriti in 4 macro-categorie di mercato più ampie, che rappresentano la finalità e la visione del mondo profonda di ognuno che sono spesso inconsapevoli. Questa è una mia categorizzazione personale che spero possa esserti utile.
Tuttavia, mi preme dire che essere inconsapevoli non rende innocenti, ma complici. Conoscere è l’unica via per scegliere responsabilmente. Scegliere a quale mondo appartenere, a quale scuola di pensiero, a quale squadra.
Non vi dividerò in buoni e cattivi come facevano a scuola, anche perché i cattivi sono di solito quelli che appartengono alle altre scuole diverse dalla tua, come si vede in Harry Potter, dove i serpe verde sono i cattivi. Come le rivalità tra città o squadre di calcio o razze. Quella è la razza cattiva e l’altra è buona e hanno tutti ragione per citare il mitico Paolo Sorrentino.
Delle volte pensi di acquistare in un mercato e invece stai investendo in un altro. Stessi prodotti e servizi possono vendere per mercati diversi.
Perché alla fine sei tu che li compri categorizzandoli in quel mercato.
Ovviamente l’intento dell’articolo è di osservare questi mercati dal punto di vista dell’evoluzione personale (o della non evoluzione).
Eccoli qui in una breve rassegna, in ordine di evoluzione:
1. il mercato della speranza
Il mercato della speranza è quel mercato che tenta di lenire l’angoscia umana attraverso la vendita di illusioni di sicurezza, felicità, benessere, proiettati in un futuro che permette l’inazione nel presente senza sentirsi in colpa o in pericolo. Permette di sentirsi produttivi, efficienti, buoni, sani e belli senza veramente fare ciò che serve per essere tali.
Attraverso la rassicurazione, la promessa, consigli ovvi e motivazione facilona e ipersemplificata, ti fa sentire che le cose andranno bene e raggiungerai ciò che vuoi senza dover affrontare gli ostacoli che sono necessari.
Chi compra la speranza si sente inadeguato, non capace di raggiungere alcunché veramente, preferisce che le cose non dipendano da lui e di essere controllato dall’esterno al fine di avere un senso di controllo altrimenti totalmente scompensato. Abbastanza paradossale non è vero?
Di speranza si può campare tutta la vita.
La religione è stata definita l’oppio dei popoli. Non a caso la maggior parte dei servizi di crescita personale (la maggior parte) vendono speranza ed hanno una struttura che emula un approccio religioso. Le sette sono la forma estrema di questa tipologia di mercato.
Chi ad esempio compra consulenze astrologiche, legge oroscopi a cui affida il suo destino assume quotidianamente la sua dose di speranza senza la quale va in astinenza.
In Italia questo mercato è ENORME.
La speranza è una sostanza che si vende benissimo in tantissimi formati, dal profumo che promette di sedurre, ai libri di diete e di allenamento fisico e così via.
Il problema principale di questo mercato è che chi ci appartiene lo nega. Lo nega a se stesso e agli altri.
Chi compra la speranza non vuole veramente amore, successo, potere e ricchezza perché nel profondo ne è terrorizzato, ma preferisce drogarsi della sua sostanza preferita.
Le droghe possono essere vendute in questo mercato oppure nel mercato della distrazione, così come gratta e vinci, giochi d’azzardo etc.
2. il mercato della distrazione
Nel mercato della distrazione compra chi non vuole pensare. Chi vuole evitare di affrontare la vita, non sentendosi in grado di farlo, non accettandola, non comprendendola.
Il filosofo Blaise Pascal parlava di Divertissement riferendosi alla modalità di spostare l’attenzione da ciò che ci tormenta:
Gli uomini, non avendo potuto guarire la morte, la miseria, l’ignoranza, hanno risolto, per viver felici, di non pensarci.
Acquistare viaggi, fare corsi, fare sport, giocare, vedere serie tv etc. Moltissime attività si adattano ad essere vendute in questo mercato. Ed il bello è che si maschera benissimo mostrando un’immagine positiva di sé invece che di quelli spaventati a morte dalla vita (ti è piaciuto questo gioco di parole? eheheh).
Anche i prodotti per la pulizia, le app per il computer, il lavoro duro sono prodotti che possono benissimo essere utilizzati per tenersi occupati in modo da distrarsi da ciò che veramente conta.
A svelare questo ci sono come prove tutte quelle persone che hanno avuto un’esperienza pre-morte. Al loro “risveglio” capita molto spesso che rivedano completamente la loro vita, stravolgendola verso valori più autentici e iniziando a concentrarsi su ciò che veramente è importante per loro.
3. il mercato del potere
Nel mercato del potere c’è chi compra tutto ciò che incrementa il suo status, la sua capacità di controllare gli altri e l’ambiente, di chi è motivato dal dominio per diverse ragioni, spesso anche traumatiche, ma anche culturali educative e temperamentali.
Il lusso è quasi tutto appartenente al mercato del potere o perlomeno trova i suoi migliori clienti di coloro appartenenti al mercato del potere.
La prostituzione, i gioielli, gli status symbol ma anche la conoscenza che si dice voglia dire potere.
Chi prende titoli di studio su titoli di studio, venti lauree, trenta master, quaranta specializzazioni.
Erich Fromm definirebbe tutto questo appartenente alla logica dell’avere vs la logica dell’essere.
L’avidità è il sentimento più comune sempre camuffato e non manifestato. E poi dicono che i cinesi imparano a nascondere le emozioni. La cosa a mio parere è più generalizzata, l’unica differenza è che nei diversi paesi le emozioni vengono camuffate in altri modi.
E poi nascono i corsi da mental coach e lie detector per chi vuole avere il potere di leggere le emozioni di chi le camuffa.
Anche la psichiatria, o come la chiamo io la carriera psichiatrica, può appartenere a questa categoria. Pensiamo ai deliri di grandezza tipo quello rappresentato in modo eccelso nel film A Beautiful Mind.
Si perché se non posso avere il potere in un modo lo potrò avere in un altro, delirante si, ma va bene lo stesso.
Chi fa la vittima sta comprando potere o meglio estorcendolo.
3. Il mercato della verità
Uno dei mercati meno gettonati ahimè, quello della verità non è certo il più ricercato.
A fronte di espressioni come la verità ti fa male lo so, nessuno vuole stare male e quindi ciao verità.
Ma la verità è che a fare male è la falsità. Vivere nella menzogna non è per nulla salutare.
Nel mercato della verità includo la bellezza e l’amore spesso taroccate negli altri mercati.
Siddartha faceva parte del mercato della verità 🙂
Howard Gardner, Psicologo professore di Harvard, l’inventore (o scopritore) del concetto di intelligenze multiple, ha scritto un saggio proprio su queste tre virtù mettendole al centro del sistema educativo. Un testo del genere non può che essere considerato utopistico in un mondo dove gli mercati in competizione sono troppo più forti.
Lo so, sono un pò di parte perché ciò che vendo vorrebbe aspirare ad appartenere a questa categoria. Non è facile, perché la speranza va via come il pane, veramente facile da vendere.
Ci vuole coraggio. Ma forse ci vuole solo più comprensione del fatto che la verità è il posto più comodo e liberatorio che esista.
Alla fine le persone vogliono stare bene ed ognuno sceglie il mercato dove si sente più a suo agio. Solo la delusione e la frustrazione possono far aprire gli occhi verso il fatto che quei mercati così comodi non sono e imparare a sapersi muovere verso quello della verità è sicuramente una saggia scelta.
Non necessaria, ognuno è libero di vivere (o non vivere) la vita che è capace.
Io ho scelto di guidare verso e aiutare coloro che vogliono appartenere o appartengono a questo mercato.
Agli altri indicherò altre botteghe a cui rivolgersi.
Per accedere a questo mercato ci sono dei passaggi da fare progressivi altrimenti può risultare effettivamente traumatico.
Un esempio è il film Matrix:
Neo viene sbattuto un pò bruscamente di fronte alla verità che il mondo non è quello che lui ha sempre conosciuto che altro non è se non una rappresentazione virtuale, mentre il vero mondo è dominato dai robot che usano gli uomini come pile. Essendo lui l’eletto, sopravviverà a questo impatto forte.
Uno dei membri della resistenza invece tradisce la squadra per tornare nell’oblio della verità e vivere nell’illusione vendendo informazioni per una bistecca di pixel, cosa che può fare molta paura perché assomiglia molto alla direzione che sta prendendo la nostra società. Ma una volta accolta come verità non fa più così male 🙂
E tu a quale mercato appartieni?
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La guida per la tua evoluzione comoda. Sono Psicologo-Psicoterapeuta, Trainer-Coach. Ideatore della Strategia Quietmood. Direttore del centro Quietmood di Bologna e direttore della collana BINARIO| libri x evolversi della Dario Flaccovio Editore. Autore del libro LA VITA INIZIA NELLA COMFORT ZONE, Flaccovio Editore, 2022
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