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Come definire il concetto di evoluzione comoda?
In estrema sintesi potremmo riferirci ad un detto comune: non fare il passo più lungo della gamba.
Secondo i luoghi comuni sulla comfort zone, non uscire da essa equivarrebbe a non muoversi, cioè proprio a non fare nessun passo o muoversi all’interno del proprio spazio di sicurezza e familiarità, senza andare oltre il confine di ciò che è ignoto, ma solo di ciò che è conosciuto e pienamente padroneggiato. Ma questo è errato.
Ma cosa significa fare il passo più lungo della propria gamba?
Immagina un bambino che prima di imparare a camminare, volesse imparare ad andare in bicicletta o addirittura guidare la macchina.
Molte commedie comiche mostrano spesso un ragazzo giovane o addirittura un bambino alla guida di una macchina, che miracolosamente riesce a schivare pericoli senza schiantarsi irrimediabilmente.
E lo fanno perchè fa ridere, perchè è tanto ridicolo quanto irrealistico e pericoloso, non come esempi da imitare.
Fare il passo più lungo della gamba, significa vivere al di sopra delle proprie possibilità, spesso più per apparire che per essere fighi, o lanciarsi in un progetto prima di essere pronti a sostenerlo.
Potrebbe essere quello di aprire un’attività imprenditoriale, una SRL, senza aver sviluppato le competenze e conoscenze necessarie a inserirsi nel mercato.
Potrebbe essere quello di fare un figlio prima di aver raggiunto la maturità emotiva e materiale, così come l’ambiente adeguato alla sua crescita sana.
Oppure aprire un canale YouTube quando fai fatica a parlare in italiano e hai l’autostima di un fuscello di erba al vento.
Questi esempi rappresenterebbero solamente atti di incoscienza.
Eppure la società diffonde e promuove spesso atti di incoscienza, proponendoli come coraggiosi e audaci, segno di determinazione, unica via verso la realizzazione, esprimendo stima per coloro che si lanciano senza paracadute, che poi vengono assistiti e supportati da modi di dire distorti, decontestualizzati e privi di alcuna consistenza logica quali:
“se ci ragioni troppo non lo farai mai”
“si vive una volta sola”
“se non lo fai, non scoprirai mai le tue potenzialità”
“bisogna andare al di là dei propri limiti”
Oppure, a livello formativo, proponendo esercizi fuorvianti, come camminare sui carboni ardenti o spezzare tavolette di legno che ti dovrebbero convincere che tu puoi di più di quanto pensi, che devi superare le tue convinzioni limitanti.
Ma dallo spezzare una tavoletta di legno, ad aprire una SRL o fare un figlio o qualsiasi altra impresa che richiede una adeguata e solida preparazione umana e professionale, scusatemi, ma ce ne passa di acqua sotto i ponti.
Soprattutto se vuoi aprire un’azienda di acquedotti (ahah).
Ora, io sono un’amante delle metafore e delle analogie e della loro incredibile potenza, ma questo non significa che generalizzazioni e associazioni errate non possano creare più danni che benefici.
Magari portare il proprio gruppo di allievi a camminare sulla lava dell’Etna, invece che su una carbonella moscia dove scaldarsi i piedi, oppure cercare di spezzare un albero a calci come Van Damme invece di un pezzetto di truciolato dell’Ikea, non porterebbe alla stessa esaltazione ed entusiasmo.
Potrei sembrarti il nonnetto prudente e ansioso, e anche pessimista, che vuole spezzare i tuoi sogni di gloria, nascondendosi dietro a un “sano realismo”.
Niente di più lontano dal vero, a parte che alla soglia dei 44 anni, un pò nonnetto ormai lo sono, soprattutto agli occhi delle nuove generazioni, per le quali a 30 anni sei praticamente un’anziano.
Sinceramente mi sono stancato di chi vende speranza invece che verità, di chi vende ipersemplificazioni fasulle, per drogare la gente di euforia immotivata, che li porterà inevitabilmente alla delusione.
Credo che molte persone si stiano stancando, ma stancando nel modo sbagliato, cioè diventando, non delle persone più esperte e capaci di discernere cosa è buono e cosa no, ma cinici e diffidenti.
“E ma sono quelle le leve di vendita, altrimenti le persone non comprano, siamo costretti a farlo. Nella vita o inculi o vieni inculato”
Bella filosofia davvero. Dipende dalle persone a cui ti rivolgi e dipende anche da quale mestiere fai:
il Formatore con la F maiuscola, oppure un imbonitore di intrugli magici farlocchi da piazza, che si mette sul piedistallo auto proclamandosi Guru?
Tornado al fulcro di questo articolo, l’evoluzione comoda, potremmo dire quindi che fare il passo adeguato alla propria gamba non ti fa rimanere dove sei, ma ti fa avanzare proporzionalmente alle tue possibilità che gradualmente aumenteranno.
Se sperimenti un fastidioso senso di forzatura, di angoscia, di ansia e insicurezza in quello che stai facendo, significa che il tuo passo è più o meno fuori dalla tua zona di comfort, cioè troppo lungo rispetto alla tua gamba.
Significa che l’azione sulla quale stai riversando le tue energie, ti sta richiedendo più risorse di quante ne occorrerebbero, senza tener conto del fatto che è molto probabile che dopo uno stress eccessivo o una forzatura, magari anche produttiva, seguita da un sospiro di sollievo di essertela scampata, seguirà una paralisi e un’avversione verso l’azione stessa.
Questo significa procrastinazione, rimandare, evitare e, secondo l’erronea definizione che circola, rimanere nella propria comfort zone, come marchio di inettitudine.
Cioè il bollino di essere una pippa, cosa che non fa mai piacere.
In realtà tutti quelli che avanzano costruttivamente nella propria vita, riescono perchè si muovono seguendo il ritmo della loro evoluzione comoda, ad un passo adeguato alla propria gamba nella direzione a loro più consona, nel rispetto delle proprie caratteristiche, a partire dal punto in cui si trovano.
Tutte cose che spesso vengono ignorate come se fossimo tutti uguali e che partissimo tutti dallo stesso punto, o che questo punto fosse determinato da fattori come l’età.
Infatti vediamo bene ogni giorno come l’età sia un segnale affidabile della reale maturazione emotiva, cognitiva, relazionale, professionale delle persone, soprattutto il tutto in armonia senza dislivelli nelle varie sfere di crescita………….ti risulta?
Per questo articolo è tutto, that’s all folks, alla prossima introduzione alla tua evoluzione comoda.
Stay cushy, not pushy !
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La guida per la tua evoluzione comoda. Sono Psicologo-Psicoterapeuta, Trainer-Coach. Ideatore della Strategia Quietmood. Direttore del centro Quietmood di Bologna e direttore della collana BINARIO| libri x evolversi della Dario Flaccovio Editore. Autore del libro LA VITA INIZIA NELLA COMFORT ZONE, Flaccovio Editore, 2022
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