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Quali sono le caratteristiche che decretano il valore di uno Psicologo-Psicoterapeuta professionista? Cosa giustifica il rivolgersi ad uno piuttosto che ad un altro o decidere di optare, ad esempio, per un amico?
Invece di lasciare il presunto ovvio nell’ovvio, andiamolo a scomodare ed entriamo nell’analisi di quelli che a mio parere, sono i fattori che contraddistinguono e permettono, non solo di decidere di rivolgersi ad uno specialista, ma anche di selezionarlo.
Perlomeno sapere cosa aspettarsi rispetto alle proprie esigenze e avere dei criteri di scelta.
Diciamo innanzitutto che mi sento di chiamare in causa anche la figura dell’AMICO per diverse ragioni, alcune provocatorie.
In primis, in quanto spesso viene inserito, anche contro la sua stessa volontà, nella più ampia classe dell’agente di cambiamento di professione. Del resto anche Lucio Dalla cantava “caro amico ti scrivo così mi distraggo un pò“, insomma solo rivolgendosi a lui scrivendogli, il cantautore gli attribuiva un potere terapeutico: di favorire un chiarimento di sè, di elaborare il suo vissuto, di narrarsi ed esprimersi a più livelli. Ci permette quindi di capire che, delle volte anche persone che non siano psicologi, possano svolgere qualche funzione da psicologo, in qualche caso e il più delle volte fortuitamente.
Secondariamente perchè, talvolta, nel terapeuta si cerca e/o si instaura un legame di amicizia. In realtà l’amicizia è un tipo di relazione diversa da quella terapeutica, che può intralciare il processo stesso di intervento, in negativo ovviamente. Anzi, spesso la ricerca di una relazione amicale da parte del (im)paziente nel terapeuta, è proprio una espressione della naturale resistenza al cambiamento dell’essere umano, un modo di non cambiare insomma, che ognuno di noi possiede come risorsa che protegge e imprigiona allo stesso tempo.
In ultima istanza, perchè anche se qui si parla di Psicologo-Psicoterapeuta, questi livelli di efficacia possono essere facilmente traslati a qualsiasi tipo di professionista (avvocato, commercialista, naturopata, fisioterapista, personal trainer, insegnante, educatore etc.) anche se nelle diverse professioni questi fattori assumono un peso specifico differente.
Vediamo quindi nel dettaglio questi 5 livelli di efficacia.
In presenza di ognuno di essi corrisponde una profondità ed una efficacia maggiore del professionista. Sono stati inseriti in ordine gerarchico dal più basilare, (non sempre) sufficiente e necessario, al più potente e influente sul cambiamento su più aree della vita della persona.
livello di efficacia di uno Psicologo-Psicoterapeuta #1: capacità di ascolto ed empatia
Questo livello fondamentale e come dicevamo basilare, è la conditio sine qua non per l’instaurarsi di una relazione terapeutica. Elemento presente in tutte le scuole di Psicoterapia, counseling e anche nella vendita e nel marketing nel rapporto con il cliente e auspicabile in tutte le relazioni umane. Della sua assenza sono causa molti problemi umani.
Tornando al discorso dell’amico, una persona che venga considerata un buon amico, un amico apprezzato, solitamente ha buone doti naturali di ascolto ed empatia, anche se solitamente circoscritte a persone molto affini a sè o poco di più. Qui sta molta della differenza con un professionista. Da amico, io non scelgo di essere empatico, ma lo sono in quanto mi trovo di fronte a una persona che richiama me stesso (ovviamente sto generalizzando per semplicità).
L’empatia che distingue un professionista si ha quando riesco a mettermi nei panni di qualcuno che con me ha a che fare molto poco, o perlomeno non gli è richiesto di essermi simile, e con cui scelgo di essere empatico come passaggio per avviare il processo terapeutico. Meglio ancora, la persona in questione dovrebbe sperare che il suo terapeuta abbia ben poco in comune con lui, specie nell’area problematica, in quanto se la condividesse non sarebbe in grado di aiutarlo o altrimenti abbia superato le simili difficoltà il che può rivelarsi utile da più punti di vista. Altrimenti sappiamo bene come due zoppi non facciano nemmeno una persona che cammina.
L’ascolto e l’empatia sono sicuramente fondati su una predisposizione naturale, ma su cui l’addestramento ha un enorme impatto in termini di efficacia.
Essere compresi è di per sè terapeutico, stimola fiducia, dà forza, incrementa la chiarezza, suscita emozioni piacevoli e nutrienti.
livello di efficacia di uno Psicologo-Psicoterapeuta #2: capacità di problem solving
Una capacità di risolvere problemi in generale, un metodo di lavoro, una chiave di lettura sistematica è il secondo di livello di efficacia. Uno Psicologo-Psicoterapeuta che sia empatico e capace ascoltatore ma anche abile nel problem solving sarà decisamente più efficace di uno “solo” empatico. La capacità di ascolto esalterà moltissimo la sua capacità di problem solving, perchè lo aiuterà a raccogliere meglio i dati del problema che dovrà risolvere, e a cui dovrà applicare il suo metodo di risoluzione.
Questa abilità permette di avviare un processo di ricerca della soluzione, anche qualora ci si trovi di fronte a problemi nuovi, sconosciuti, non trattati, su cui non si possiedono procedure consolidate.
Questa abilità permette di costruire un piano d’azione dotato di senso compiuto, scandito da manovre, tattiche e tecniche.
livello di efficacia di uno Psicologo-Psicoterapeuta #3: conoscenza specifica dell’area problematica
Lo psicoterapeuta si distingue proprio per la sua conoscenza del funzionamento di problematiche estranee alla vita quotidiana, spesso incomprensibili per chi non le abbia approfondite nelle logiche che le sottendono (ed anche per questo si incrementa la sua empatia). Così come un elettricista debba conoscere i sistemi elettrici o un avvocato le leggi e i loro aggiornamenti, così uno psicologo deve essere esperto delle problematiche che gli competono. Disturbi sessuali, depressione, disturbi alimentari, ossessioni, attacchi di panico, ai disturbi della comunicazione nella coppia e nella famiglia, ai disturbi psicosomatici sono solo alcune delle etichette che sono state attribuite alla problematiche psicologiche. Ma ci sono anche le dinamiche legate alla motivazione, alle capacità cognitive quali memoria, percezione e apprendimento, c’è la valutazione di competenze dalla capacità intellettiva e dei tratti di personalità etc.
Questa che apparentemente è un cosa scontata, non lo è affatto specie nell’ambito della psicoterapia o della crescita personale. In primo luogo perchè esistono tantissimi modi diversi di concettualizzare un problema, per cui il limite di un terapeuta spesso si riscontra nella conoscenza di un unico modo di concettualizzare un problema, invece che una pluralità di concezioni diverse.
Ancora meno noto è come la specializzazione in Psicoterapia (per chi si sia posto il problema) sia ancora un argomento controverso e complesso. Siamo ben lontani dalla chiarezza che ad esempio c’è in medicina con le diverse branche. Con questo non intendo dire che la specializzazione sia di per sè una cosa buona, come si osserva proprio in medicina dove l’essere umano viene visto come un insieme di pezzi ognuno a sè stante, perdendo così di vista l’insieme che costituisce la persona e le sue relazioni.
Il livello della conoscenza specialsitica potenzia notevolmente il primo livello, rendendo possibile l’essere empatici laddove l’esperienza non ci abbia permesso ancora di entrare in contatto con alcune situazioni ed eventi della vita in modo diretto (frequente l’obiezione di genitori che chiedono aiuto per i figli a terapeuti che abbiano figli, perchè dal loro punto di vista solo loro possono capire cosa vuol dire avere un figlio).
Potenzia inoltre la capacità di problem solving perchè fornisce un quadro nel quale muoversi e suggerisce dell potenziali soluzioni.
livello di efficacia di uno Psicologo-Psicoterapeuta #4: capacità tecnica
Siamo nella messa in pratica del piano d’azione terapeutico.
Questo è un livello dove molte scuole di pensiero in ambito terapeutico deragliano completamente. Non prendendolo troppo sul serio. Almeno così è stato per molto tempo, oggi l’esigenza di ottenere risultati ha ridotto o sta riducendo questo aspetto.
Capacità tecnica è quella del giocatore di biliardo che dichiara il percorso che compirà la palla prima di giungere in buca.
E’ il “saper fare” sorretto dalla scelta del “cosa fare” guidato dal “perchè fare così e non cosà”, ovvero la conoscenza dei principi terapeutici. Come si dice in farmacologia della somministrazione di un prodotto dove sia presente il giusto principio attivo, quello che effettivamente produce il beneficio.
All’interno della incredibile varietà dell’essere umano, delle sue sfumature, c’è l’abilità di sapersi muovere modulando la propria azione come un provetto navigante in mezzo alla tempesta ( quella dei problemi psicologici lo è spesso a tutti gli effetti) mantenendo saldo il timone.
Qui si crea un grosso divario tra professionista e professionista.
Quando parliamo di Psicologo e Psicoterapeuta risulta chiaro che il principale strumento tecnico fondamentale, il bisturi del professionista, è IL LINGUAGGIO (verbale e non verbale).
Attraverso il linguaggio si declinano poi tutta una serie di sotto-tecniche, la cui padronanza discrimina pesantemente l’efficacia del professionista. Ricordiamo che non bisogna e non basta solo sapere le cose, ma anche saperle comunicare in modo che ottengano l’effetto desiderato. Su questo discorso tornerò ad approfondire in qualche altro articolo perchè è un discorso estremamente ampio e affascinante.
livello di efficacia di uno Psicologo-Psicoterapeuta #5: carisma e personalità
Qui siamo al livello di quell’aura magica che si estende a tutti i livelli precedenti. Quell’aura che da sola può produrre dei cambiamenti in chi la percepisce, in chi viene avvolto dal suo fascino e dalla sua energia, come una sorta di involucro protettivo che permette di muoversi in avanti, di sentire il possibile, di procedere come sulle spalle di un gigante che impedisce alle minacce interne ed esterne di nuocerci, donandoci stabilità.
Paradossalmente una persona dotata di questa aura e che abbia impatto su di un soggetto, potrebbe essere addirittura più efficace terapeuticamente di un professionista psicologo che non abbia questa influenza sullo stesso soggetto su una problematica tecnica di ordine mentale. Questo per tante ragioni, senza contare che un suo suggerimento sarebbe di certo seguito con più determinazione anche se banale e di senso comune. Ad esempio immaginiamo di trovarci di fronte ad un nostro mito personale di un ambito qualsiasi, non so: il Papa (per chi è cristiano ancora di più), uno sportivo come Totti, un imprenditore o un attore importante. Immaginiamo che il soggetto fosse un fumatore, a cui il tal personaggio dica in modo suadente (inevitabilmente dato che è carismatico 🙂 ):
“non ti fa bene fumare, dovresti smettere, potresti riuscirci?”
potremmo immaginare che questa banalissima richiesta potrebbe avere un impatto sull’interruzione dalla dipendenza da nicotina con una incidenza di un periodo anche prolungato, non escludendo che potrebbe condurre anche all’estinzione completa nel tempo.
Questo fenomeno è stato utilizzato nelle pubblicità commerciali con l’uso di testimonial per la promozione di prodotti o da programmi come “c’è posta per te” per influenzare le scelte di persone in conflitto.
Ovviamente non ci troveremmo di fronte ad un intervento tecnico rigoroso nè controllabile, ma alquanto casuale, tuttavia potenzialmente efficace. Del resto nella vita siamo sottoposti a suggestioni terapeutiche così come a suggestioni patologizzanti (più numerose) di continuo, ma non tutte le suggestioni hanno un fattore significativo di “penetrazione”in direzione del cambiamento. Solitamente le suggestioni efficaci sono più quelle che sostengono la nostra percezione strutturata, ovvero confermano quello che già pensiamo e sentiamo o come vorremmo che la realtà fosse.
Anche il carisma e la personalità sono sicuramente sostenute da una quota importante di predisposizione naturale. Ognuno di noi, dietro le sue maschere, è un essere unico e irripetibile e il contatto con questa essenza che decanta nel tempo attraverso un affinamento costante, si rivela attraverso l’espressione della propria personalità. E’ una costante ricerca, proprio quella che va scoperta, svelata ed utilizzata. Essa si leviga col tempo e l’esperienza ,ed è l’effetto di chi cerca la sua autenticità, e accoglie le sue idiosincrasie come doni, di chi si migliora costantemente e non si adagia sugli allori perchè, in costante interrogazione di se stesso, cerca di scoprire e adempiere alla missione che la vita ha selezionato per lui.
E anche per questo che spesso chi cerca un terapeuta (non sempre a torto) lo cerca maturo cronologicamente parlando, supponendo che l’esperienza acquisita, oltre al potenziamento dei fattori precedentemente elencati, si manifesti anche a livello di questa intangibile ma potentissima qualità terapeutica.
Tuttavia il tempo può invece portare ad un irrigidimento mentale, di schemi, di emozioni e ad una falsificazione di sè che può ingannare. Si indossa una maschera che fino a un certo livello è terapeutica, ma che non essendo a contatto con la propria autenticità è limitata. Se la libertà nell’esprimere se stessi è una delle qualità della persona sana, allora non esserne capace non rappresenta un buon modello che possa indicarci questa via. Gli anni di esperienza possono rivelarsi poi la ripetizione del primo anno per n°X anni il che implica zero apprendimento, che a sua volta significa ripetere negli anni gli stessi errori invece che crescere attraverso gli errori.
Quest’ultimo aspetto richiede una delle più importanti, rare e preziose qualità umane e nello specifico del nostro psicologo/terapeuta: l’umiltà.
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La guida per la tua evoluzione comoda. Sono Psicologo-Psicoterapeuta, Trainer-Coach. Ideatore della Strategia Quietmood. Direttore del centro Quietmood di Bologna e direttore della collana BINARIO| libri x evolversi della Dario Flaccovio Editore. Autore del libro LA VITA INIZIA NELLA COMFORT ZONE, Flaccovio Editore, 2022
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