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Il conflitto di interessi mi balza sempre di più agli occhi come piaga dell’umanità.
Piaga perchè invece che essere affrontato viene alimentato. Invece di tentare di risolverlo, sempre se lo si riconosce, è più facile che ci si organizzi intorno la propria vita.
Ho assistito in questi mesi a premi Nobel che alimentavano fake news, dottori e professori dichiarare cose difficilmente dimostrabili ma che presumibilmente erano guidate da perseguimento di un interesse personale, spesso per andare contro qualcuno che, appunto, avrebbe impedito il realizzarsi dei propri interessi.
Lotte tra gorilla insomma.
E’ inutile che ti iscrivi ad un corso di comunicazione efficace se prima non hai sbloccato i tuoi conflitti interni, per quello i corsi non ti serviranno a niente.
Eppure è uno dei tentativi più volte sperimentati è proprio quello di fare corsi:
“imparo a comunicare”
Forse lo sai già fare, oppure non sei così scarso come pensi, ma non hai identificato il conflitto di interessi che immobilizza le tue capacità comunicative.
Magari un corso di bullismo potrebbe essere più efficace e credo che susciterebbe molto interesse e potrebbe avere un sacco di iscritti. Quasi quasi ora lo creo ahaha
In giurisprudenza viene così definito:
Il conflitto di interessi reale (o attuale) è la situazione in cui un interesse secondario (finanziario o non finanziario) di una persona tende a interferire con l’interesse primario dell’azienda (ossia il bene comune), verso cui la prima ha precisi doveri e responsabilità (Cap. II, p. 49).
Porto questa definizione perchè è un fenomeno conosciuto soprattutto in ambito legale, senza tenere conto delle sue profonde implicazioni psicologiche nel regolare in modo disfunzionale le relazioni con se stessi e con gli altri.
Il conflitto di interessi è strettamente legato con il fenomeno dell’autoinganno di cui puoi leggere un mio articolo.
In Psicologia un termine che può essere assimilato al conflitto di interessi è il concetto di vantaggio secondario del sintomo.
Il vantaggio seconodario descrive il fenomeno della formazione di un sintomo come un tentativo di soluzione, un compromesso, che promuove un guadagno per il soggetto al costo di un malessere.
I vantaggi possono essere di tipo sociale, economico, affettivo.
Per far un esempio di vantaggio secondario che tutti abbiamo sperimentato nella fase di lockdown, è stato quello di lavorare di meno, poterci riposare a casa, allontanare delle responsabilità, almeno momentaneamente.
E’ comprensibile come il vantaggio secondario sia un elemento cardine della resistenza al cambiamento, in quanto perdere il sintomo potrebbe significare la perdita del vantaggio/i secondario/i ad esso associato.
Un vero lavoro terapeutico è di conseguenza un fine lavoro di negoziazione e problem solving nel quale risolviamo il rebus della “botte piena e moglie ubriaca” 🙂 In altri termini, Il sintomo, o i sintomi, non servono più perchè non c’è più alcuna perdita di vantaggio e per questo possono congedarsi dalla tua vita.
Fino a quando ci sarà una perdita di vantaggi il sintomo avrà vita e senso nel persistere in modo del tutto ragionevole.
Un esempio sociale molto importante è culturalmente specifico del nostro paese, l’Italia, va sotto il nome di familismo amorale.
Il termine introdotto da Banfield nel 1958 nel suo lavoro “le basi morali si una società arretrata” (Ehm..)
La filosofia di questa cultura può essere sintetizzata nella regola:
massimizzare unicamente i vantaggi materiali di breve termine della propria famiglia nucleare, supponendo che tutti gli altri si comportino allo stesso modo.
L’effetto principale è l’incapacità di collaborazione che quando cozza con il presunto bene del nucleo familiare, dove tutto il resto del mondo diventa nemico. Una visione estremamente miope.
Fino a quando una situazione agevolerebbe la tua famiglia allora saresti favorevole, ma quando essa sembrerebbe ostacolare il tuo nucleo, seppure giovare all’intera comunità, ostacolarla.
Dal conflitto di interesse la comunicazione non può che diventare manipolativa, tesa cioè a confermare la propria realtà piuttosto che ad andare verso il bene e la verità.
L’istinto di sopravvivenza produce in questo caso una reazione di difesa sentendo minacciata la propria vita.
Un altro concetto cruciale per la clinica strettamente connesso al concetto di conflitto di interesse è quello di doppio legame.
Il doppio legame si manifesta quando ci troviamo in una relazione vitale per noi (es. genitori-figli) dove riceviamo due messaggi contemporanei che si contraddicono generando un paradosso che confonde e paralizza il soggetto che lo subisce.
Un esempio televisivo, ci viene dal Trono di Spade: Jon Snow non riesce più a capire cosa è giusto messo nella condizione di dover scegliere tra la donna che ama e che ha giurato essere la sua regina, e i suoi valori di protezione degli indifesi, inclusi nemici arresi.
Esistono infiniti esempi di piccoli e grandi tragedie dei rapporti umani che coinvolgono il conflitto di interessi.
Dall’amicizia che si regge sull’avere lo status di single quando uno dei membri trovi un partner.
Dall’alleanza in guerra che termina quando il nemico comune viene sconfitto.
Il genitore che si fa ascoltare al lavoro ma in casa con il figlio diventa un agnellino.
Dai dati della ricerca manipolati per farli calzare alle conclusioni che confermano ciò che si vuole dimostrare per fini commerciali ad esempio, potrebbe essere il caso di un farmaco che vuole essere venduto e di cui si voglia pertanto convalidare l’efficacia o l’esistenza del disturbo.
“La cellulite è una malattia”, recitava una pubblicità, bene per una malattia ci vuole un farmaco specifico.
Devo consigliarti un prodotto finanziario ma sono un consulente che deve vendere prodotti per la banca per cui lavoro e raggiungere un certo standard di vendite altrimenti mi fanno come minimo mobbing? Immaginati che bei consigli ti potranno dare, come minimo pompati o distorti inevitabilmente.
Ecco perchè è cruciale per poter sbloccare un conflitto di interessi avere una visione ampia, una prospettiva a lungo termine sia temporale che spaziale, per poter lucidamente fare da consulente non solo per il bene della persona ma per il bene comune, avendo sempre in mente la comunità nella sua totalità.
Bisogna essere maestri di Tetris !
Questa è la prospettiva ecologica.
Un esempio è quello di Obi-Wan Kenoby che si lascia uccidere da Dart Veder perchè è a conoscenza del fatto che sarà funzionale alle imprese di Luke Skywalker (inoltre potrà apparire come spirito e fare il figo).
Per questo lavorare sul conflitto di interessi, significa lavorare a favore della lotta alla corruzione dell’animo umano.
Favorire l’integrità e l’allineamento interno a tutti i livelli sono fondamentali per poter esprimere al massimo il proprio potenziale gioiosamente e con entusiasmo e la forza di sentirsi perfettamente a posto con se stessi.
Per questo il conflitto diventa tuo amico, perchè può spalancarti la via dell’agiatezza totale.
Senza capacità di problem solving, negoziazione, diplomazia, etica e filosofia della scienza etc. potrebbe scoppiarti un enorme mal di testa di fronte a tali conflitti vivendo un’angoscia insormontabile, senza nemmeno saper identificare cause o fonte del malessere se non il visibile sintomo.
E’ per questo che esistono persone che hanno studiato per te, io per esempio i danni all’impianto idraulico non li so riparare, ma l’idraulico si, e infatti lo chiamo quando ho bisogno.
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La guida per la tua evoluzione comoda. Sono Psicologo-Psicoterapeuta, Trainer-Coach. Ideatore della Strategia Quietmood. Direttore del centro Quietmood di Bologna e direttore della collana BINARIO| libri x evolversi della Dario Flaccovio Editore. Autore del libro LA VITA INIZIA NELLA COMFORT ZONE, Flaccovio Editore, 2022
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