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L’imperturbabilità è un asset cruciale per il tuo benessere.
A titolo di esempio, ogni imprenditore ne dovrebbe essere dotato, e se lo sei, conoscerai molto bene anche cosa sia la frustrazione.
L’imperturbabilità è richiesta anche solo per una “semplice” partita Iva, specie in Italia ma l’imprenditore è uno dei ruoli che richiede maggiore imperturbabilità su questo pianeta 🙂
Semplicemente perchè le cose difficilmente andranno tutte e sempre nel verso sperato.
E’ più probabile il contrario, anche solo per il fatto che le cose da mettere in fila sono veramente tante, troppe.
Clienti che pretendono, fornitori che non rispondono e non mantengono gli accordi, progetti che non decollano come sperato, budget pubblicitario bruciato senza rientri, burocrazia sempre più pressante, competitor sempre più agguerriti, disguidi e incomprensioni con i collaboratori etc. etc. etc.
La vita di un imprenditore è un pò come L’Hydra: tagli la testa ad un problema e ne nascono altri 7 🙂
Eppure è probabile che tu viva nella speranza che un giorno questi problemi termineranno. Non sto dicendo che non è possibile, ma fare affidamento su questo non ti renderà la vita facile.
A parte l’imprenditore, tutti i ruoli e le professioni che richiedono responsabilità, elevata performance ed esposizione sociale, richiedono imperturbabilità derivata da una capacità di tollerare le frustrazioni sopra la media.
Lo sportivo, l’artista, i professionisti come manager, medici chirurghi, avvocati, commercialisti, psicologi (ehm) e cosi via, necessitano di un’ampia dotazione in tolleranza alla frustrazione.
Tuttavia potremmo tagliare la testa al toro, dicendo che tutto può essere ragionevolmente frustrante se non si è dotati delle giuste capacità, delle condizioni di “conformità”, delle predisposizioni e della vocazione rispetto all’attività da svolgere e al proprio scenario di vita.
Solo grazie alla presenza di queste condizioni potrai manifestare un alto grado di imperturbabilità.
La passione per la propria professione, ad esempio, rende piacevole ed accettabile cose che, per chi non ne è dotato, sarebbero estremamente frustranti.
L’allenamento nello sport e nella performance artistica, fatto in un certo modo, aumenta la tolleranza alla frustrazione perchè incrementa la resistenza, la forza, l’elasticità, la velocità, l’automatizzazione delle azioni con conseguente risparmio energetico etc.
Vedremo al termine dell’articolo come l’allenamento sia determinante per l’incremento della tua tolleranza alla frustrazione.
Proprio come l’inflazione ( talaltro fonte di frustrazione condivisa), anche l’asticella della tolleranza alla frustrazione sufficiente e necessaria per campare dignitosamente si è sollevata notevolmente, per quanto apparentemente la nostra società possa apparire più comoda che in passato (e più avanti nell’articolo vedremo perchè questo è invece un problema).
Sicuramente sarai dotato di buona tolleranza alla frustrazione, ma è più probabile che tu, oltre che dalla sopracitata speranza, venga sostenuto da un enorme pazienza.
La pazienza, però,significa subire e sopportare frustrazioni che gradualmente corrodono la tua tolleranza.
La perdita della pazienza è spesso fonte di cambiamenti positivi, conducendo spesso a smettere finalmente di accettare condizioni che non meriterebbero di essere tollerate.
La pazienza è l’anticamera dell’esaurimento. La speranza è l’anticamera della depressione.
L’epistemologo Popper parla ad esempio del paradosso della tolleranza, secondo il quale tollerare l’intolleranza alimenterebbe il proliferare di persone intolleranti, piuttosto che creare una società più tollerante.
La frustrazione è un segnale emotivo e sensoriale che indica che sei in un terreno che si trova fuori dalla tua zona di comfort.
Questa spia, nello specifico, si accende quando la realtà non coincide con le tue aspettative, ovviamente in negativo, e qualora i tuoi bisogni siano insoddisfatti.
Quando le cose non vanno come vorresti, quando non riesci ad ottenere i risultati che desidereresti, oppure li ottieni con grande difficoltà e fatica.
Ma soprattutto non accetti che le cose non vadano come vorresti, più che il fatto stesso che le cose siano diverse dal tuo stato desiderato.
Abbiamo detto come l’imperturbabilità sia misurabie attraverso il tuo grado di tolleranza alla frustrazione che rappresenta la capacità di accogliere la discrepanza che intercorre tra la tua condizione ottimale e desiderata e lo stato di insoddisfazione nel quale ti trovi.
La frustrazione finisce quando le cose ti vanno bene così come sono.
Accogliere tale discrepanza è possibile solo quando il dolore generato da questa situazione di insoddisfazione sia sostenibile.
Per sostenerlo è necessario possedere delle risorse e delle capacità che permettono di fare da contraltare alla sofferenza sperimentata e al contempo, minimizzare il livello di sofferenza approssimandolo allo zero.
Io parlo di capacità di mettersi comodi come abilità fondamentale per poter esprimere al massimo il proprio potenziale, incrementare la tua imperturbabilità e al contempo godere dell’esperienza che stai vivendo.
Quando sei capace di metterti comodo nelle diverse situazioni che la vita ti propone, allora puoi definirti una persona realizzata 🙂
La sicurezza in se stessi è fondata proprio sulla fiducia di sapersela cavare, basata non sull’incoscienza, ma sulla padronanza conscia dei propri mezzi consci e inconsci 🙂
Tuttavia la nostra società è impegnata principalmente nel soddisfare la fantasia di avere tutto e subito con grande facilità, gratificazione e disponibilità instantanea di tutti i nostri bisogni.
Cosa che è in sè irrealistica.
Vedi servizi come Amazon Prime, che ti porta il pacco a casa prima che tu abbia pensato cosa acquistare; il wi-fi sull’aereo, il servizio di asporto alla Just Eat; ma anche la spesa portata a casa; la possibilità di avere informazioni istantanee e comunicare a distanze enormi; l’intelligenza artificiale che pensa al tuo posto rispondendoti in un millisecondo e che ti da sempre ragione.
Farmaci che tolgono qualsiasi fastidio, navigatori che indicano la strada giusta etc. etc.
Ecco un pezzo di stand up di Louis C.k. che scherza su questi “disagi” 🙂
“Tutto è fantastico oggi e nessuno è felice” (se hai problemi con l’inglese, YouTube ti toglie la frustrazione con i sottotitoli tradotti generati automaticamente, basterà cliccare sulla rotella delle impostazioni del video e attivare i sottotitoli):
Il principale compito della tecnologia sembra essere quello di eliminare le frustrazioni della vita.
Tutto bellissimo, se non fosse che questa riduzione delle frustrazioni non vada di pari passo con un addestramento della capacità di tollerare la frustrazioni, ma anzi con un indebolimento di questa capacità che incrementa l’insoddisfazione delle persone e riduce la loro capacità di agire e di imperturbabilità.
Ancora peggio, viene promossa una profonda incapacità di accettare e comprendere la realtà.
Esattamente come la droga, questo tipo di presunta comodità può facilitare una fuga dalla realtà e a forgiare aspettative magiche e illusorie su cosa sia o possa essere la vita.
La felicità non consiste nell’eliminanzione delle frustrazioni, nella perfezione di un mondo paradisiaco , ma nello sviluppo dell’imperturbabilità nei confronti di ciò che non ti piace e nella capacità di fronteggiare adeguatamente le difficoltà che quotidianamente si pongono di fronte a te.
Le tipologie di frustrazioni si distinguono per quantità e qualità.
Posso avere tante piccole frustrazioni che sommate abbattono la tua tollerenza alla frustrazione, oppure particolari e specifici stimoli che ti fanno uscire di testa.
Gli stimoli frustranti possono essere interni, cioè provenire dal tuo corpo e dalla tua mente, oppure dal mondo esterno.
Le principali dimensioni della frustrazione sono:
- temporale (quanto tempo occorre per ottenere un risultato, frequenza con cui è possibile ricevere un servizio etc.)
- economico (quanta energia, denaro, carburante etc. richiede ottenere un risultato)
- lo spazio disponibile (scarsità del prodotto, accesso a ruoli e posizioni, accesso per status e rango etc.)
- ergonomico (quanto calza con le nostre esigenze fisiche e mentali l’esperienza che vogliamo vivere)
E’ noto come le donne, sin da piccole, siano sottoposte, dal punto di vista fisico, a maggiori frustrazioni.
Le richieste del proprio corpo sono notevolmente maggiori di quelle di un uomo. Questo le costringe ad apprendere come mettersi comodi rispetto a questi stimoli e a sviluppare maggiori risorse e abilità.
Ribadisco che la più grande fonte di frustrazione sono però le aspettative, o meglio, la discrepanza tra gli standard ritenuti adeguati e ciò che non è considerato buono.
Ricevere un pacco dopo 3 giorni oggi appare un’eternità, fare la fila per più di cinque minuti risulta insopportabile, cercare parcheggio e non trovarlo a mezzo metro dal luogo in cui siamo diretti, essere imbottigliati nel traffico, un prodotto desiderato non disponibile tutte cose fastidiose e irritanti etc.
Quando un risultato viene ottenuto con una nuovo standard di facilità, la nostra aspettativa si calibra su quel tipo di soddisfazione.
Questo genera un’escalation infinita nel servire persone sempre più esigenti, con sempre più efficienza, anche solo per raggiungere un risultato dato per scontato, al di sotto del quale scatterà la lamentela.
Esigere un risultato è la strada maestra della perenne frustrazione.
Hai presente quando qualcuno pretende da te qualcosa che a te costa fatica ma che è dato per scontato come minimo sindacale e se fai meno vieni rimproverato?
Frustrato chi deve raggiungere il risultato, frustrato chi desidera il risultato. Con queste premesse c’è poco spazio per la gioia e la gratitudine.
Essere tolleranti alla frustrazione non significa lasciare correre, sacrificarsi, trascurarsi, lasciare i propri bisogni insoddisfatti, ma al contrario sapersi prendere cura di sè, degli altri e della propria attività in modo ottimale.
Questo perchè più sei tollerante alla frustrazione e più sai sostenere un’attività nel tempo senza soffrirne, occupandoti così delle tue esigenze.
La gratificazione istantanea è necessaria per chi non riesce a sopportare uno stimolo. Per chi ci riesce, grazie alla sua imperturbabilità, non è un problema posticiparla. Questo perchè ha le risorse che altrimenti andrebbero acquisite.
Abbiamo detto che la frustrazione è un segnale che sei uscito dalla tua zona di comfort.
Per aumentare la tua tolleranza alla frustrazione, di conseguenza, è necessario individuare le componenti della tua esperienza che sono sbilanciate rispetto al comfort.
Come forse saprai già, se mi segui, nella mia mappatura della comfort zone ho individuato 6 dimensioni o gemme della comfort zone, ognuna delle quali è alimentata da quattro distinti processi.
Una volta individuato il processo/i sbilanciato che ti porta fuori dalla tua zona di comfort, sarà necessario riequilibrarlo.
Se sei sempre di corsa, probabilmente ad essere sballata sarà la gemma della spaziosità, una delle più bistrattate di questa epoca.
Se mentre leggi stai pensando “e come faccio ad andare più lento? La vita è veloceeee!” probabilmente invece è necessario lavorare sulla gemma della mentalità quella che ti permette di diventare come Neo di Matrix ed essere così creatore della tua realtà 🙂
Se tutto è troppo difficile per te, probabilmente dovrai lavorare sulla gemma della controllabilità e/o della validità.
Qualsiasi situazione frustrante esistente nella vita, le gemme della comfort zone coprono lo scenario per permetterti di tornare nella tua zona di comfort 🙂
L’invito a fare leva sulla tua forza di volontà e sul tirare avanti la carretta sforzandoti più che puoi, non farà altro che consumare la tua capacità di tolleranza e condurti all’esaurimento.
La frustrazione abbassa la tua performance, ti rende una persona sgradevole e irritabile, ingigantisce ed esaspera le circostanze che stai vivendo. Insomma rende la vita un inferno.
Solo ripristinando uno stato di quiete potrai rispondere alla situazioni che ti trovi ad affrontare senza essere impulsivo e reattivo, con competenza e intelligenza, trovando così le soluzioni che ti occorrono a gestirle in modo soddisfacente.
L’area nella quale è più importante sentirsi a proprio agio senza frustrazione è l’apprendimento.
Apprendere abilità e conoscenze di qualsiasi tipo può essere molto frustrante. L’apprendimento va a braccetto con l’allenamento, a cui abbiamo accennato all’inizio dell’articolo.
Non esiste allenamento corretto senza apprendimento.
Quando si impara è sistematico sbagliare di continuo, ripetere operazioni all’infinito e richiede tanto tanto tempo prima di diventare capace.
Se riuscirai a metterti comodo nell’apprendimento la tua imperturbabilità potrà diventare pressoché infinita e per te la strada sarà veramente spianata e non ci sarà bisogno di spianarla dai problemi per i quali non hai sviluppato le abilità e le conoscenze adeguate, nè spingerti a perdere tempo cercando scorciatoie e strade illusorie.
La base assoluta della tolleranza alla frustrazione è l’atteggiamento di accoglienza. Coltivare questo atteggiamento porterà dei bellissimi frutti nella tua vita. Garantito 🙂
Stay cushy, not pushy !
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La guida per la tua evoluzione comoda. Sono Psicologo-Psicoterapeuta, Trainer-Coach. Ideatore della Strategia Quietmood. Direttore del centro Quietmood di Bologna e direttore della collana BINARIO| libri x evolversi della Dario Flaccovio Editore. Autore del libro LA VITA INIZIA NELLA COMFORT ZONE, Flaccovio Editore, 2022
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