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La gestione dei soldi si distingue dalla gestione emotiva del denaro.
La gestione del denaro include tutte le azioni che facciamo per generare, utilizzare e scambiare il denaro. Che sostanzialmente rientrano nelle aree del risparmio, investimento, guadagno, acquisto.
La gestione emotiva dei soldi riguarda invece il vissuto emotivo e l’atteggiamento nei confronti del denaro nelle situazioni che lo coinvolgono, che costruisce il rapporto che sia ha con il denaro.
L’atteggiamento nei confronti del denaro viene modellato dall’ambiente e dalle esperienze di vita nel rapporto diretto e dall’osservazione dei familiari e della società nei confronti del denaro.
Il vissuto e l’atteggiamento nei confronti dei soldi orientano e condizionano pesantemente la gestione dei soldi.
Molte associazioni emotive classiche con il denaro sono di natura negativa. Il denaro è sporco, è segno di malvagità, di avidità e speculazione, egoismo, sopraffazione e ricatto, narcisismo. Colui che possiede molto denaro viene associato a tali tratti negativi.
In Italia la situazione culturale è anche molto accentuata rispetto ad altre culture. Il tema è generalmente un tabù per molte persone. Argomento difficile di cui parlare al pari del sesso. Parlarne può creare tensione e imbarazzo.
Segno che non sei a tuo agio con il tema. Come si può avere tanto denaro se non si è a proprio agio con esso? Impossibile.
La famosa diatriba se i soldi facciano la felicità o meno, non è altro che un impostazione errata del problema. Così come è impossibile essere felici se si sanguina a causa di un’emorragia, così non è possibile essere felici se si hanno problemi economici.
I problemi economici derivano dal rapporto conflittuale con il denaro, così come i disturbi alimentari, derivano da un rapporto conflittuale con il cibo.
Avere un cattivo rapporto con i soldi, significa essere fuori dalla zona di comfort rispetto all’argomento denaro. Fondamentale è creare una zona di comfort con il denaro.
Così come con il cibo, anche il rapporto con il danaro oltre che un atteggiamento positivo nei suoi confronti, richiede delle abilità e capacità di gestione tecnica, la cui presenza o assenza, alimentano in positivo o negativo il rapporto con esso.
Per fare un esempio, non molto distante, direi un problema collaterale al tema denaro, un rapporto conflittuale con la matematica, molto diffuso in molti paesi, meno in altri, come la Cina, è spesso, se non sempre, associato ad una scarsa abilità nella materia.
La cosa è abbastanza logica:
non mi riesce, mi sento incapace, vengo trattato come uno stupido, i prof. mi stanno antipatici e non li capisco, non studio e non mi applico, finisco per fare ancora più schifo e non imparare nulla. Solo che, come vedremo più avanti, i soldi sono numeri.
spesso il Nerd o il secchione sono identificati come tali perchè bravi in matematica. A parte che oggi nella società l’immagine del Nerd è stata riabilitata e nobilitata, le associazioni negative del passato, possono ancora creare avversione verso tale etichettamento.
Il denaro dal punto di vista psicologico è collegato, a livello evoluzionistico, a diversi sistemi motivazionali basilari e bisogni essenziali per il nostro benessere:
il bisogno di sicurezza protezione – collegato al sistema motivazionale di attaccamento, a quello complementare di accudimento e a quello di difesa per la sopravvivenza (che si attiva, ad esempio, quando ci si sente aggrediti dalla concorrenza).
il bisogno di dominanza – collegato al sistema di rango, che si attiva in presenza di risorse limitate desiderabili per i membri del gruppo sociale.
La percezione di pericoli attiva la risposta dei sistemi motivazionali creando uno stato di reazione di allerta. Se la risposta ai pericoli percepiti non. è adeguata, instauriamo un rapporto conflittuale con l’oggetto dell’allarme.
Tutto ciò con cui abbiamo un rapporto conflittuale si trasforma in ossessione, che descrive uno stato di allerta perenne più o meno intenso.
Un indice per capire quanto sei fuori dalla zona di comfort rispetto alla gestione dei soldi è quella di osservare quanto sei ossessionato dall’argomento, quanto spazio occupa nella tua mente e la qualità delle emozioni evocate dal tema gestione dei soldi, quanto piacevoli o spiacevoli.
I principali problemi emotivi con il denaro rientrano in queste tipologie di ossessioni angoscianti:
1) Angoscia di farsi pagare tanto
2) angoscia di non avere abbastanza soldi
3) angoscia di perdere/sprecare soldi
4) angoscia di essere invidiato per la propria ricchezza
5) angoscia di essere screditato per non avere abbastanza soldi
6) angoscia di non sapere come utilizzare i soldi
7) angoscia di non essere apprezzato per quello che si è
Le ossessioni angoscianti sono una spia che devi occuparti della loro cura, al fine di sentirti sereno e in pace con la gestione dei soldi.
Vediamo quindi come gestire emotivamente i soldi:
1) ristruttura le convinzioni e i vissuti negativi nei confronti del denaro
Esplorare il proprio rapporto con il denaro, nella propria storia personale, è elemento fondamentale, per non essere offuscati nella gestione dei soldi o nell’autosabotarsi.
Così come esistono convinzioni e credenze errate sul sesso, tipo che si può avere una gravidanza baciandosi, come credevo io alle elementari (ma poi ho capito che una cosa simile era possibile solo per la mamma di Gesù), così esistono convinzioni errate sul denaro.
Spesso sono generalizzazioni eccessive, come “tutte le persone ricche sono stronze”, tu non vuoi essere stronzo, per non essere stronzo devi essere povero.
I vissuti possono anche essere collegati a piccoli e grandi traumi o esperienze negative.
Spesso questi vissuti vengono interiorizzati a livello corporeo e sensoriali, e anche se razionalmente compresi, ci rimangono attaccati addosso. Per questo esistono procedure formalizzate di desensibilizzazione, che però, richiedono necessariamente il supporto di un professionista (non che per il resto non serva, ma in questo caso l’auto-didatta è proprio complesso, come per una persona tagliarsi i capelli da solo, non essendo un parrucchiere).
2) sviluppa un livello adeguato di intelligenza finanziaria
intelligenza finanziaria consiste in diverse capacità che vanno dall’abilità numerica adeguata alla lettura del flusso di cassa, alla conoscenza della gestione dei soldi nelle aree indicate all’inizio dell’articolo (investimento, risparmio, acquisto, guadagno). Insomma tutto ciò che è inerente al corretto utilizzo dei tuoi soldi e a come generarli.
Questo agirà indirettamente sulla tua gestione emotiva dei soldi, fornendoti le risorse per non essere condizionato da bias emotivi che non si appoggiano a i dati oggettivi.
Tutti gli investitori operano attraverso algoritmi e strategie a cui si attengono, senza lasciare il timone a decisioni di pancia. Un esempio è la strategia stop-loss, che è basata sull’avere un parametro predeterminato che gli comunica quando uscire dalle operazioni finanziarie e limitare eventuali perdite, senza degenerare come un giocatore d’azzardo.
Tutto ciò è funzionale alla costruzione di un piano d’azione strategico e di un sistema previsionale che ti dia stabilità nel tempo.
3) sgancia il denaro dalla tua identità
La quantità di denaro che possiedi non ti definisce come persona. Io non so giocare a Golf e non so fare tante altre cose, ma questo non indica certo la mia identità e il mio valore come persona. Valutare una persona migliore o peggiore in base ai traguardi che raggiunge, degna di apprezzamento o disprezzo, è un brutto problema sociale che si chiama ignoranza.
La cultura del celopiùgrossismo non è sicuramente un approccio evoluto dei costumi sociali.
Cenerentola era una figa anche prima di indossare un bel vestito, non è diventata tale dopo che la fata le ha fatto fare su misura un completo Gucci da cerimonia.
Non indica nemmeno quanto sei bravo nel tuo lavoro dal punto di vista tecnico, perchè esistono persone bravissime e povere. Il modo più semplice di dartene prova, è pensare a molti artisti che in vita fecero la fame.
4) sgancia il denaro dall’affetto verso le persone che si amano
Scambiare affetto con soldi è un altro problema gravissimo che comporta la confusione emotiva e interferisce con la gestione corretta dei soldi.
L’affetto è inestimabile, né viene donato tramite strumenti che non passino attraverso lo scambio umano di parole, abbracci, sorrisi, vicinanza, calore umano. In una parola, la relazione tra individui.
Non è possibile dire: “vabbè oggi al posto di un abbraccio ti dò 50 euro”
E nemmeno: “Ti voglio bene per una somma pari a 500 euro”
Il gesto simbolico del dono o scambio di denaro può essere un modo di esprimere e comunicare affetto, se il valore simbolico del gesto è ben ritualizzato. Ma non può sostituirsi all’affetto fisico e verbale, al contatto profondo tra le persone.
Il denaro non determina quanto e se sei o meno meritevole di amore. Il tuo bambino interiore lo è a prescindere.
5) Sgancia il denaro dalla competenza (e vinci la sindrome dell’impostore)
“chi sono io per chiedere questo !” scomodissima sensazione da provare.
Come liberartene? Impara a quantificare economicamente prodotti e servizi (pricing).
La scienza del pricing è una disciplina per la quale esistono professionisti specifici, quindi non semplice. Quello che possiamo dire è che il valore del prodotto o servizio è espressione della capacità di marketing e negoziazione del valore percepito dello stesso.
Non solo. E’ anche figlio dell’analisi finanziaria che vai ad effettuare e dei valori del mercato.
Esempio: un ristoratore che offra un menù composto da materie prime che hanno un costo elevato, per marginare dovrà per forza di cose applicare un costo che sarà almeno più alto dei costi delle materie prime (senza contare tutti gli altri costi variabili e fissi).
Il principio essenziale è sintetizzato nell’espressione “perle ai porci”, che significa che ogni cosa ha molto valore per il target giusto, e poco valore per il target sbagliato.
Il target giusto è quello che valuta di grande valore per lui, ciò che tu offri.
6) Struttura un sistema di misurazione di valore che non sia collegato al valore economico
Così come non ti metteresti al balcone a lanciare banconote al vento, così dovremmo fare (cioè evitare di fare) con il tuo tempo, con la tua energia, con le tue emozioni, i tuoi valori.
Invece spesso avviene proprio questo. Sottovaluti questi “costi”, non li inserisci nell’equazione e poi ti senti svuotato, esaurito, frustrato e arrabbiato e pensi:
“ma chi me lo fa fare!”
Non bisogna mai mettere avanti una remunerazione economica soddisfacente (sicuramente necessaria ma non sufficiente), ad una remunerazione di significato, contributo e di benessere.
L’obiettivo finale dovrebbe essere quello di essere pagati di più per ciò che faresti gratis.
Mettere al centro il proprio benessere emotivo e la propria autostima, permette di ragionare in termini di investimento in cui i tuoi soldi possano arricchirti di ciò che è veramente importante e diventare veramente un mezzo e non un fine.
In questo modo i tuoi soldi possono essere investiti per avere uno scambio di valore superiore (salute, benessere, rilassamento, gioia, bellezza, pace, acquisizione di skills etc.) ma non fare, come solitamente avviene, il contrario.
Il contrario sarebbe sacrificare il tuo tempo, la tua energia, i tuoi valori, la tua integrità per soldi. Questo finisce per renderti molto più povero.
7) fai chiarezza sullo stile vita che vuoi realizzare
I soldi finanziano il tuo stile di vita, che include le persone che vuoi attorno, la tua visione del mondo, il perchè vuoi realizzare quel tipo di vita, le situazioni che vuoi vivere e i problemi di cui ti vuoi occupare.
Quando hai chiaro il tuo stile di vita e l’hai ben definito, le emozioni diventano una bussola più chiara per aiutarti a rimanere sul binario giusto nella costruzione della realtà a cui senti di appartenere.
Il capitolo del mio libro dedicato ai principi di espansione della comfort zone, in particolare il principio delle condizioni, sono la guida per definire come vuoi vivere la tua vita.
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La guida per la tua evoluzione comoda. Sono Psicologo-Psicoterapeuta, Trainer-Coach. Ideatore della Strategia Quietmood. Direttore del centro Quietmood di Bologna e direttore della collana BINARIO| libri x evolversi della Dario Flaccovio Editore. Autore del libro LA VITA INIZIA NELLA COMFORT ZONE, Flaccovio Editore, 2022
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