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Parliamo di performance, il tema dell’aperitivo culturale di Sabato 14 Gennaio collaborazione con Esthens – centro estetico avanzato di Bologna.
L’evento vedrà (o ha visto se stai leggendo dopo il 14) come ospite specialissima, la meravigliosa attrice e doppiatrice Emanuela Ionica.
Di seguito 4 spunti ispirati da alcune serie e film tra i mille mila che ha doppiato la nostra Emanuela 🙂
Cercherò di limitare lo spoiler al minimo sindacale, ma non garantisco……
[SPUNTO #1 DI PERFORMANCE COMODA – clicca qui per iscriverti all’evento dal vivo a Bologna]
“𝗡𝗘𝗩𝗘𝗥 𝗛𝗔𝗩𝗘 𝗜 𝗘𝗩𝗘𝗥..” tradotta in italiano come “𝗶𝗼 𝗻𝗼𝗻 𝗵𝗼 𝗺𝗮𝗶..” è una serie Netflix adolescenziale molto divertente.
In questa serie 𝗘𝗺𝗮𝗻𝘂𝗲𝗹𝗮 𝗜𝗼𝗻𝗶𝗰𝗮 la nostra ospite speciale dell’aperitivo culturale, è la doppiatrice del personaggio Eleonor Wong.
Un elemento molto presente della trama è quello del primeggiare a scuola per poter essere dei vincenti, tema che nella cultura Americana è anche più sentito che qua in Italia.
Uno dei protagonisti, Ben Gross, è un brillante studente super performante.
La sua attenzione è completamente focalizzata sull’obiettivo di entrare nel college più prestigioso.
Per ottenere questo risultato, cerca di andare oltre se stesso, oltre i suoi limiti.
Cerca di essere sempre più efficiente, seguendo più lezioni contemporaneamente, cercando di acquisire crediti e tutto ciò che può incrementare il suo curriculum.
Ottimizza i tempi di studio eliminando ciò che ritiene superfluo come ad esempio …. mangiare. Si nutre infatti di bastoncini di carne che sostituiscono i suo i pasti.
In questa escalation alla fine il suo corpo cede in modo anche piuttosto comico.Viene portato in ospedale dove costipato dai dolori allo stomaco, devono estrarre le feci bloccate dal suo corpo.
Ma perchè Ben si dava così tanto da fare per raggiungere l’obiettivo scolastico?
Voleva l’approvazione del padre, ricco e quotato avvocato delle star. Credeva che l’avrebbe deluso se non fosse riuscito ad entrare alla Columbia University.
Ma il padre gli confida che tutto il suo duro lavoro era stato fatto solo per ottenere l’approvazione di suo padre. Il copione si stava ripetendo.
“Lui è morto da più di trent’anni e io sto ancora cercando di impressionarlo, qualunque cosa tu faccia nella vita io sono fiero di te e voglio che tu lo senta“
Ben, per la prima volta dall’asilo, non si sentiva più stressato.
Questo lo renderà meno brillante? Lo porterà a mollare tutto? No di certo.
Giunti al limite si arriva spesso a fare il vero passo di cambiamento sensato, ma non sempre è sufficiente o stabile nel tempo.
[SPUNTO #2 DI PERFORMANCE COMODA – clicca qui per iscriverti all’evento dal vivo a Bologna]
Secondo me una delle più belle e complesse serie TV realizzate negli ultimi anni è senz’altro DARK.
In questa serie 𝗘𝗺𝗮𝗻𝘂𝗲𝗹𝗮 𝗜𝗼𝗻𝗶𝗰𝗮, la nostra ospite speciale dell’aperitivo culturale dedicato alla performance comoda, è la doppiatrice del personaggio di Franziska Doppler.
Una citazione che ritorna come un mantra nel corso della serie (di Arthur Schopenauer, a sua volta citata da Albert Einstein) è questa:
Un uomo può fare ciò che vuole, ma non può volere ciò che vuole” cit.
Come molti aspetti della serie è senz’altro una frase enigmatica. Semplificandola, forse banalizzandola, potremmo intendere che è stupido cercare di fare leva sulla propria forza di volontà. Noi possiamo volere solo c’ho che già vogliamo.
La forza di volontà è la lotta per cercare di volere ciò che si vuole, impresa, appunto impossibile.
Questa lotta impari, finisce per rendere qualsiasi performance logorante.
La religione cristiana ha trasmesso l’idea che ciò che noi vogliamo sia impuro e sarebbe richiesta da ognuno di noi una disciplina erculea per sopprimere i nostri impulsi. Di conseguenza la forza di volontà sarebbe l’arma contro gli impulsi naturali dell’uomo.
Ed ecco che così nascono tanti piccoli nevrotici.
La natura umana va compresa e accolta non repressa.
[SPUNTO #3 DI PERFORMANCE COMODA – clicca qui per iscriverti all’evento dal vivo a Bologna]
La sesta stagione di Black Mirror l’abbiamo vissuta dal vivo in 4d, nel corso della pandemia….. come possiamo vedere dall’immagine qui sotto:
Sicuramente tra le serie distopiche rappresenta una delle più riuscite, inquietanti e drammaticamente realistiche nelle sue proiezioni.
Se proprio la tecnologia non arriverà immediatamente a quel livello, il rincoglionimento generale delle persone non è più fantascienza ormai.
In questa serie 𝗘𝗺𝗮𝗻𝘂𝗲𝗹𝗮 𝗜𝗼𝗻𝗶𝗰𝗮 la nostra ospite speciale dell’aperitivo culturale, è la doppiatrice del personaggio di Rachel, protagonista dell’ultima puntata della quinta stagione insieme all’attrice Miley Circus.
Miley Circus interpreta Ashley, una cantante pop acclamatissima, che però subisce il controllo della madre per pilotare la sua immagine e la sua creatività in direzione commerciale.
La madre arriva a drogarla per impedire di ribellarsi e “rovinare” tutto il successo che ha conquistato.
Rachel, insieme alla sorella, salveranno Ashley liberandola e permettendola di esprimere la sua vena artistica come più desidera.
Molte volte la performance è resa una tortura insostenibile dalle persone intorno a noi e il tuo talento risulta la tua peggior condonna.
La performance quindi, perde il suo valore artistico, poetico e umano per diventare atto meccanico e tecnico di vuota perfezione.
Le relazioni che abbiamo sono capaci di farci andare sciolti e spediti come razzi oppure paralizzarci per l’eternità senza che noi possiamo farci nulla da soli. Oppure, come in questo subdolo caso, molto frequente nella realtà dei personaggi famosi, grandissime prestazioni ma tanta sofferenza e infelicità per il malcapitato superdotato talento.
E’ necessario l’intervento di un “mago” che spezzi l’incantesimo, proprio come Rachel libera Ashley dalle grinfie della madre.
Black Mirror in altre puntate mette in evidenza, esprimendo tutta l’angoscia dello scenario che dipinge, come la vita in tutte le sue attività quotidiane venga trasformata in una prestazione valutabile che può premiare e fare alzare il ranking sociale oppure portare all’oblio per cattiva condotta e scarso appeal.
A sua volta il ranking sociale permette l’accesso a privilegi e premi, mentre l’essere in basso alla classifica comporta delle pesanti penalizzazioni e l’esclusione umiliante dal mond, influendo anche sul proprio lavoro.
Del resto la divisione tra privato e pubblico ormai non esiste più e i confini tra le due dimensioni si sono fusi pericolosamente.
[SPUNTO #4 DI PERFORMANCE COMODA – clicca qui per iscriverti all’evento dal vivo a Bologna]
Ricevere il giusto riconoscimento è un aspetto importante della performance comoda. Evitare condizioni di svantaggio e compromessi spiacevoli, richiede una grande capacità di flessibilità e pensiero divergente.
E’ uno dei temi di BIG EYES, film di Tim Burton, dove 𝗘𝗺𝗮𝗻𝘂𝗲𝗹𝗮 𝗜𝗼𝗻𝗶𝗰𝗮 la nostra ospite speciale dell’aperitivo culturale, è la doppiatrice del personaggio Jane Ulbrich, figlia della protagonista, la pittrice Margaret Keane.
Una storia vera, che narra le disavventure della pittrice.
Il marito le ruba la proprietà delle opere da lei realizzate, spacciandosi per l’autore, in un’epoca, gli anni 60’, profondamente maschilista, dove la donna era la debole ombra del marito, senza il quale non esisteva (si è leggermente attenuata questa cosa, sebbene ne siamo emerse altre terribili).
Lei, per molto tempo, non si ribella e accetta dolorosamente questa posizione di sottomissione, dalla quale ricava almeno il benessere economico, dovuto anche all’abilità di venditore del marito.
Gli artisti dovrebbero essere specie protetta, invece molto spesso vengono sfruttati, sminuiti e ostacolati.
Ma se la società premia gli squali e naturale che essi prolifichino, Darwin comprenderebbe il perchè.
Credo però che proprio per via della loro sensibilità, gli artisti possano sbloccare un potenziale dalla forza devastante se ben indirizzati.
Forse dovremmo chiederci un pò più profondamente, che tipo di mondo vogliamo contribuire a costruire. Io ne vorrei uno meno arido e magari fare qualcosa a proposito. Ma con intelligenza.
Il mio compito è sensibilizzarti e magari potenziarti per metterti in condizione di farci qualcosa 🙂
Per questo articolo è tutto.
Grazie di essere stato con me e alla prossima !
Stay cushy, not pushy !
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La guida per la tua evoluzione comoda. Sono Psicologo-Psicoterapeuta, Trainer-Coach. Ideatore della Strategia Quietmood. Direttore del centro Quietmood di Bologna e direttore della collana BINARIO| libri x evolversi della Dario Flaccovio Editore. Autore del libro LA VITA INIZIA NELLA COMFORT ZONE, Flaccovio Editore, 2022
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