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“La condizione sana è secondo natura, e i mezzi per conseguirla sono alla portata di ognuno – W. Dyer”
Semplice quanto incoraggiante questo pensiero del recentemente scomparso (il 29 agosto) Psicologo, studioso e autore Wayne W. Dyer, a cui dedico questo articolo come personale piccolo tributo al suo lavoro e alla sua persona.
Egli riteneva che gli ingredienti che costituiscono l’efficienza personale siano il lavoro sodo, il buon umore e la fiducia in se stessi. Naturalmente con un adeguato dosaggio di ognuno di questi elementi 🙂
Dyer non credeva alle formule astruse nè tantomeno all’esplorazione del passato alla ricerca delle cause del disagio per trovare i colpevoli della propria infelicità (tanto già si sa chi sono alla fine: sempre i genitori 🙂 * )
Le vostre zone erronee , il suo primo libro e credo il più celebre,
Il suo metodo di lavoro terapeutico si basava su un processo in 4 fasi:
- esplorazione della difficoltà e della zona dove si manifesta
- esame del comportamento autodistruttivo
- approfondimento delle cause del comportamento
- strategie concrete per eliminare la zona
Egli aveva evidenziato e mappato quelle che lui chiama appunto zone erronee. Le zone sono dei punti ciechi della propria mentalità che guidano il comportamento, gli stati d’animo e il pensiero. Vediamoli insieme:
1. Responsabilità verso se stessi Vs Responsabilità esterna a se stessi
La responsabilità verso se stessi comporta la scelta di modificare la propria mentalità e la scelta più importante di essere motivati più che dal bisogno di rimediare alle proprie deficienze, piuttosto da un desiderio di crescere, nei miei termini di Evolvere. Diceva George Bernard Shaw:
La gente si lamente sempre di quello che è dandone la colpa alle circostanze. Le persone che si fanno strada in questo mondo solo le persone che si alzano in piedi e cercano le circostanze che preferiscono, e che, quando non le trovano le creano.
2. amore per se stessi Vs assenza di amore per se stessi
Molti crescono con l’idea che amare se stessi sia un male. In un’epoca di narcisismo sembrerebbe paradossale istigare all’amore per se stessi. Ma il narcisista in realtà odia se stesso e mette una maschera di grandiosità per occultare il dolore di questi sentimenti insostenibili. Amore per se stessi è auto-accettazione, concedersi la libertà e la possibilità di essere chi si è. L’auto-accettazione parte dal proprio corpo. Vedo fin troppe persone sfigurate dalla chirurgia plastica e personalmente non comprendo come si possa trovare attraente un ritocco quando io provo compassione per il dolore di queste persone e della storia che c’è dietro le loro operazioni ( sto generalizzando, in alcuni casi è assolutamente una procedura terapeutica e fondata sulla cura di sè, ma sempre dietro c’è del grande dolore). [Tweet “In nessuna circostanza odiarsi è più salutare che amarsi – W. Dyer”]
3. Auto-approvazione di Sè Vs ricerca di approvazione degli altri
Il bisogno di approvazione si basa su un unico assunto:
Non fidarti di te stesso, consulta prima qualcuno
D’accordo con Dyer (e pensando con la sua testa 🙂 ) Pensare con la propria testa è contrario alle istituzioni che sono baluardo della nostra società. Non stiamo dicendo che ricevere approvazione sia sbagliato o negativo. E’ una cosa bella essere approvati, ma non è bello dipenderne. Tuttavia, come tutte le cose più preziose, proprio quando non se ne ha bisogno e non la si ricerca direttamente, la si ottiene, come spiegato nella storia che troverai a pag. 63 del libro Le vostre zone erronee
4. Libertà dal proprio passato Vs vivere nel passato
Il problema con il passato è prevalentemente legato al fatto che molta della nostra identità è legata ad etichette che nascono proprio nel tempo ormai trascorso e che si trova inesorabilmente alle nostre spalle. Secondo Dyer, la verità è che la natura umana non esiste, o meglio, natura e cultura nell’uomo sono una cosa sola. Ogni auto-connotazione che ti impedisce di crescere è un demone da esorcizzare. Dyer suggerisce, se proprio non si può fare a meno di etichette, di scegliere questa:
Sono un esorcista di etichette, e me ne compiaccio
5. Vivere Serenamente Vs vivere nel senso di colpa e nell’inquietudine
Secondo Dyer senso di colpa e inquietudine sono i due sentimenti più inutili e dannosi. Come dargli torto. Il primo ci blocca orientandoci a qualche errore passato, il secondo ci paralizza per via di qualche pericolo futuro. Puoi imparare dal passato e puoi pianificare il futuro. Tutto il resto è una perdita di tempo e un danno per noi stessi e chi ci circonda.
6. Esplorazione dell’ignoto Vs Paura dell’ignoto
Senza esplorazione non c’è crescita e senza crescita non c’è modo di distinguere tra un oggetto inanimato come una pietra ed un essere vivente. Tutti coloro che hanno combinato qualcosa nella vita si sono inoltrati in spazi nuovi e sconosciuti dove la sicurezza non era garantita e il rischio invece possibile. Il conformismo è una forma di paura dell’ignoto (non sempre ovviamente).
7. Libertà dalle convenzioni Vs prigionia dalle convenzioni
Essere guidati da doveri, regole e principi che non sottoscriveresti se ci dovessi riflettere sopra. Una virtù fondamentale è la flessibilità che permette di contestualizzare le regole a seconda del momento e della situazione senza rigidità. La rigidità è patologia. Insomma ancora una volta c’è un richiamo a non seguire ciecamente delle prescrizioni sociali che potrebbero essere corrette. ma che andrebbero vagliate dal proprio senso critico, specie se le nostre sensazioni ci comunicano che c’è qualcosa che non va (sempre se fossimo in grado di ascoltarle). Esci dalla “tirannia del dovere”. Se ti senti tenuto ad aderire sempre alle norme, sei destinato ad una vita di schiavitù emozionale.
8. libertà dalla giustizia Vs schiavitù dalla giustizia
Probabilmente questo punto è uno dei più ardui da digerire. Non esiste giustizia in questo mondo. Questo perchè la giustizia è relativa e legata alla prospettiva da cui la si osserva. Oltretutto è una categoria mentale che non esiste per altre creature. Non ho mai sentito gridare una gazzella:
“NON VALE! NON E’ GISUTO LEONE! Tutte le mattine la stessa storia!”
Tuttavia il vero problema sussiste quando la ricerca di equità e imparzialità diventa nevrotica e totalizzante. Ad esempio puoi lamentarti che alcune persone pur facendo lo stesso lavoro, guadagnino più di altre per qualche forma di discriminazione. E’ vero, ma la giustizia non esiste. Non è ingiustizia. E’ proprio etichettato erroneamente il fatto descritto. E’ un ipersemplificazione di una serie di stratificazioni di catene di cause-effetto. Alla frase “non è giusto..” sostituisci “ E’ un peccato…“
9. Attività nel presente Vs Procrastinazione al domani
Le cose rimandate non esistono nemmeno. Esistono cose fatte oppure cose non fatte. Il problema è quando il rimandare rappresenta una fuga dal presente. Rimandare è un’arte che richiede una certa capacità di auto-inganno. Rimandare è un modo di non fare. Spesso chi non fa, critica. La noia è un prodotto della procrastinazione. Agisci adesso in una delle qualsiasi cose che tendi a rimandare facendo anche solo il primo passo.
10. Indipendenza dagli altri Vs Dipendenza dagli altri
Abbandonare il proprio nido è una delle difficoltà inevitabili della vita. Ma questo non vuol dire tagliare i ponti con le persone, a meno che queste non interferiscano con l’espressione di te. L’indipendenza psicologica implica il non aver bisogno degli altri, ma ovviamente è auspicabile desiderare gli altri. Dipendenza e doveri sono due parole da evitare specie nei rapporti umani. Un sintomo della dipendenza è chiedere permessi per fare le cose ( a meno che tu non abbia sotto i 15 anni). Stila una tua personale dichiarazione d’indipendenza al fine di stabilire dei rapporti più equilibrati senza che tu debba subire vincoli indesiderati.
11. Ironia Vs Ira
Anche l’ira è un sentimento dannoso e superfluo. Dyer considera l’Ira come una reazione paralizzante che si esprime ogni qual volta le nostre aspettative vengono deluse, che assume la forma della sfuriata, della violenza e del mutismo al suo estremo opposto. Spesso è una perdita di controllo. Se ti arrabbi perchè non trovi il cellulare, non sarà certo la tua furia a permetterti di ritrovarlo. La violenza e la rabbia sono il fallimento della comunicazione con se stessi e con gli altri, che porta a ritenere come accettabile, utile o addirittura ammirevole un comportamento in realtà disfunzional. Essere forti si dimostra in altri modi. Ad esempio attraverso l’ironia ovvero la capacità di ridere di ciò che il mondo è.
In conclusione, l’immagine di uomo che ci lascia Wayne W. Dyer, per quanto possa sembrare una figura mitologica e divina, è semplicemente una persona troppo occupata ad essere, nel piacere di essere, per occuparsi o preoccuparsi di tutto il resto. Se vuoi approfondire questi concetti ovviamente ti invito a procurarti il libro Le vostre zone erronee , dove troverai l’approfondimento su tutti i singoli punti e tanti suggerimenti pratici per iniziare il tuo cammino verso la tua nuova mentalità libera da sovrastrutture limitanti.
Ovviamente se avrai il piacere di commentare e confrontarci insieme basterà farlo sotto questo articolo 🙂
Alla tua Evoluzione e ancora un saluto di infinita gratitudine per una persona illuminata che ha lasciato la vita terrena, lasciando però una grande eredità e un grande contributo che spero potrà essere utile anche a te.
* Ai genitori è solitamente data la colpa di tutto, ma se è vero che non si possono scegliere i genitori, essi stessi non hanno potuto scegliere i propri genitori, nè l’ambiente dove sono cresciuti. Il compito di ognuno di noi è spezzare le catene dei copioni familari disfunzionali.
stay cushy, not pushy !
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La guida per la tua evoluzione comoda. Sono Psicologo-Psicoterapeuta, Trainer-Coach. Ideatore della Strategia Quietmood. Direttore del centro Quietmood di Bologna e direttore della collana BINARIO| libri x evolversi della Dario Flaccovio Editore. Autore del libro LA VITA INIZIA NELLA COMFORT ZONE, Flaccovio Editore, 2022
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