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siccome ho fretta, vado molto piano”, Napoleone Bonaparte
Tutti gli strateghi sanno che non c’è peggiore debolezza della fretta. Molti detti confermano questa idea. Ad esempio conoscerai il detto “la fretta è una cattiva consigliera”.
Fretta è il nemico. Frettà è sinonimo di trauma. Fretta è sinonimo di pericolo.
Per quanto il buon senso possa comprendere questa nozione, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Oggi sono in vena di proverbi, non ci fare caso.
Viviamo infatti in una società frenetica che sollecita la velocità. La paura e l’idea che viene trasmessa è che se sei lento, verrai investito da un’orda inferocita che non ci penserà due volte a calpestarti e scavalcarti con violenza e a relegarti nel più oscuro degli angoletti al margine della società. Senz’altro non è uno bello scenario, così come non è bello vivere in una prospettiva del genere. Ecco un altro detto:
“chi si ferma è perduto”. Ma perdersi delle volte può essere una vera manna dal cielo.
Intanto portiamo l’attenzione sul fatto che velocità non coincide con la fretta.
Sono sicuro che avrai almeno una volta avuto l’esperienza di cercare qualcosa con molta fretta perchè magari dovevi uscire e non trovavi le chiavi della macchina, finendo per metterci il doppio del tempo.
Fretta e velocità non coincidono con performance efficace.
Per fare le cose per bene ci vuole un certo tempo. Ah il tempo…. il tempo poi è relativo. Relativo significa tante cose, tra cui il fatto che per determinare una quantità la devo contestualizzare per valutare l’entità. Per fare un esempio, la storia dell’umanità in relazione alla storia dell’universo è una quantità di tempo piccolissima.
Ma come è possibile che se faccio le cose lentamente velocizzo i miei risultati? Cosa vorrà dire? E a quali livelli posso implementare la lentezza?
Lentezza significa seminare per raccogliere velocità. (autocitazione!)
Lentezza nell’azione.
Muoversi lentamente aiuta il corpo ad apprendere i movimenti che poi andranno veloci. Il Tai Chi è un ottimo esempio. Aiuta a fare le cose con precisione, non dovremmo rifare le cose due volte. A me è capitato spesso nel montare i mobili Ikea di andare di fretta e doverli rimontare da capo per il verso sbagliato di un pezzo fondamentale per esempio.
Lentezza nell’ascolto.
“Can you repeat please?” non vale solo per l’inglese. Diamoci il tempo di riascoltare in testa più volte quello che un interlocutore ci dice invece che presuppore di aver capito. Verifichiamo se abbiamo compreso. Dai peso ad ogni parola. L’ascolto può essere inteso anche come lettura, per cui rileggi ma con attenzione e verifica dove c’è un punto problematico nella comprensione. Dall’ascolto errato nascono i peggiori fraintendimenti che possono condurre ad esiti catastrofici. Oggi passiamo da un contenuto all’altro consumando compulsivamente tutto quello che troviamo, per poi dimenticarcene il secondo dopo.
Lentezza nella risposta.
Ponderare le risposte con misura, scegliendo le parole, calzandole al contesto, all’obiettivo, all’effetto desiderato. Tutto questo denota cura, attenzione, rispetto. Una risposta buttata lì, per quanto possa essere vera e corretta a livello informativo, rischia di essere respinta perchè letta come superficiale, acritica e svilente nei confronti dell’importanza di quello che l’altro ci ha portato.
Lentezza nel pensiero.
tutti questi livelli di lentezza non sarebbero possibili senza il livello di lentezza del pensiero. E’ anche vero che rallentando il livello dell’azione del corpo, anche per il pensiero sarà più facile rallentare spontaneamente. Per rallentare il pensiero puoi rallentare la tua azione. Non in tutti i casi è utile, bisogna dirlo. Rallentare il pensiero significa lasciarlo scorrere senza dover raccogliere tutto. Come un ruscello dove passano una gran quantità di pesci e con la nostra retina ne potremo prendere solo pochi, se non uno, alla volta. Lentezza nel pensiero è anche far passare i concetti con il contagocce.
Che è esattamente il contrario di quello che abbiamo tutti sperimentato nella nostra vita, milioni di concetti buttati tutti insieme e indovina un pò? Chi troppo vuole nulla stringe (trac ! un detto per chiudere ci stava).
Se applicherai tutto questo, con lentezza, non mi aspetto che da oggi a domani rallenterai, l’importante è iniziare a portare l’attenzione sul rallentare, vedrai risultati migliori e più veloci perchè la lentezza si trasforma in velocità come per Flash e Neo di Matrix che vedono al ralenty ciò che per l’occhio normale sarebbe velocissimo.
Stay cushy, not pushy !
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La guida per la tua evoluzione comoda. Sono Psicologo-Psicoterapeuta, Trainer-Coach. Ideatore della Strategia Quietmood. Direttore del centro Quietmood di Bologna e direttore della collana BINARIO| libri x evolversi della Dario Flaccovio Editore. Autore del libro LA VITA INIZIA NELLA COMFORT ZONE, Flaccovio Editore, 2022
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