condividi su:
Positività portata alla ribalta dalla Psicologia positiva, distorta e spinta all’eccesso coincide con la negazione della realtà o con la decontestualizzazione della positività che conduce alla sua strumentalizzazione.
La strategia dello struzzo che mette la testa sotto terra non ha mai portato grossi risultati.
Dietro colui che a tutti i costi cerca di essere positivo, c’è una lotta continua interna con una enorme e tremenda angoscia.
L’obiettivo dovrebbe essere quello di essere sereni nonostante i problemi, mentre li risolvi gradualmente ed evolvi. Che però porta ad un altro grosso equivoco.
Quello di dire “si vedo i problemi ma li prendo per il verso giusto… con positività“
Senza fare niente su problemi sui quali si potrebbe fare molto e andrebbe fatto.
Ed ecco che quello che abbiamo buttato fuori dalla porta rientra dalla finestra.
Probabilmente è ancora peggio della prima perché è una posizione più solida a livello di auto-inganno, a cui aggrapparsi anche con i peli dell’alluce.
Non avrei nulla da ridire se fornisse realmente serenità, ma manco per sogno.
Un dispendio di energie devastante dove consumare inutilmente tutta la tua forza di volontà e una ruota del criceto perenne dove affannarsi a correre, nonostante l’impressione possa essere quella di fare meno sforzo.
Nel capolavoro cinematografico LA FORMA DELL’ACQUA abbiamo un esempio lampante.
Il cattivone della pellicola, il violento colonnello Strickland, verso la fine del film rischia di essere punito perché non in grado di evitare l’evasione dell’essere anfibio che stavano studiando nel centro di ricerche.
In questo film, piccola parentesi, finalmente un personaggio cinematografico in cui mi posso identificare (dopo Edward Mani di Forbice 🙂 ), proprio l’essere anfibio.
All’apparenza un mostro brutto, strano e misterioso (per me bellissimo ahah).
Non si capisce che razza è.
Vive nell’acqua e fa fatica sulla terra dove ha qualche problemino di respirazione.
In realtà è una creatura divina che, se ti sai avvicinare e comprendere, è dolce e coccolona e può fare miracoli.
Se gli fai del male accusa il colpo ma dopo recupera.
Se necessario, per difendersi, ti morde le dita e te le stacca.
Tornado all’esempio, Il colonnello solo con se stesso, viene colto da una profonda angoscia a cui cerca di reagire con la positività:
porta con sé un testo motivazionale, che lo sproni e lo incoraggi a portare avanti la sua terribile missione di recuperare l’essere anfibio con la forza bruta, temendo per la rovina della sua vita.
Un pò come se un serial killer che fallendo nel catturare le sue prede, andasse in ansia e decidesse di sentirsi più positivo per rinvigorirsi e “non mollare mai” ed “riuscendo nell’impresa di compiere le sue spregevoli azioni.
La cosa tremenda è che questa non è finzione cinematografica ma è pura realtà. La positività è usata e studiata come nuovo oppio dei popoli.
Ho assistito al congresso in California Evolution of Psychoterapy nell’edizione del 2017, agli interventi del massimo esponente di questa scuola Martin Seligman, autore di diversi best seller arrivati anche in Italia. Acclamato dai colleghi mentre parlava delle applicazioni nell’esercito americano della disciplina della Psicologia Positiva.
Acclamato dai colleghi mentre io rabbrividivo (anche per l’aria condizionata a palla in grado di congelare saloni sconfinati).
Bella applicazione un soldato felice che saltella mentre ammazza e distrugge senza mollare e senza impazzire, che rimane positivo al grido di “La vita è fantasticamente meravigliosa!!” . I messaggi di Full Metal Jacket e Apocalypse Now sull’abominio della guerra, cancellati senza battere ciglio.
Nessun dubbio che tali studi ricevano ingenti finanziamenti rispetto ad altri.
Ma io capisco anche che se hai bisogno di dirti che va tutto bene o che prendi la vita per il verso giusto senza dubbio sarà la strategia a tua disposizione più efficace per evitare di farti travolgere dall’angoscia senza saperla maneggiare e sciogliere.
E’ vero anche che potresti aver abbracciato questa strada perché hai sentito che le persone cool sono positive, gli sfigati sono negativi. Insomma, per essere approvati fare i positivi è necessario.
Vai da un Coach che ti sprona ad essere positivo, a usare tutta la forza di volontà a tua disposizione, per andare oltre i tuoi limiti, altrimenti diventi o rimani una persona negativa e non vai bene per il Coaching, e diventi vincente e impari l’approccio positivo così gli altri ti invidieranno o perlomeno tu non verrai escluso ed umiliato.
Anche perché se poco poco esprimi la negatività enorme che c’è dentro di te gli altri scapperebbero a gambe levate e tu ti sentiresti un mostro. Un pesantone.
Forse ti ci senti e ti dici “fammelo occultare il mostro che sono altrimenti gli altri mi rifiuteranno e io cadrò nell’abisso della commiserazione“.
Ho parlato però in un precedente articolo del blog della confusione tra obiettivi ed effetti.
La positività è senza dubbio un effetto e non un obiettivo da perseguire. Paradossalmente è proprio quando ti occupi della tua negatività in un modo che non si può banalizzare in due consigli volanti, asettici e generalisti, che ti senti più positivo.
Ma questa enorme negatività che senti non sei tu. Non ti identifica.
Identifica il veleno accumulato dalle frustrazioni trascurate e ghettizzata a marcire divenendo una palude dove si annidano i peggiori mostri horror.
Ma forse ti starai chiedendo di che razza di persona sto parlando o a chi mi sto rivolgendo. A qualche specie serial killer potenziale o effettivo? A conclamati delinquenti e casi psichiatrici dal livello di disturbo gravissimo dalle personalità multiple?
No caro mio.
Sto parlando a persone normali, anzi spesso speciali nel senso positivo del termine.
Persone che si impegnano per fare bene, per essere migliori, per sentirsi degni di questo pianeta maltrattato e renderlo migliore. Persone molte volte dalle grandi risorse inespresse, mal gestite, mal organizzate, trascurate, non riconosciute. Persone che sentono che possono essere e fare meglio di quello che vedono.
Persone però con un grande totem interno estremamente esigente a cui rispondere delle loro azioni, pensieri e sentimenti. Un totem che non li lascia liberi un secondo angosciandoli senza tregua.
Proprio questo li rende vittime potenziali di strategie logoranti e disfunzionali e dall’efficacia a breve termine che li conducono alla delusione.
Accogliere e contenere questa ombra che è in ognuno di noi con il suo grande potere non è compito facile e saperla approcciare nel modo corretto è fondamentale.
Solo così potrai far esplodere il tuo potenziale in pieno agio.
UNISCITI AL CANALE TELEGRAM DI QUIETMOOD
- Autore
- Gli ultimi post
La guida per la tua evoluzione comoda. Sono Psicologo-Psicoterapeuta, Trainer-Coach. Ideatore della Strategia Quietmood. Direttore del centro Quietmood di Bologna e direttore della collana BINARIO| libri x evolversi della Dario Flaccovio Editore. Autore del libro LA VITA INIZIA NELLA COMFORT ZONE, Flaccovio Editore, 2022
Social