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Nel mio modello personale di intervento, la strategia Quietmood, ho integrato un approccio già integrato di suo:
la Schema Therapy, che rappresenta la mia principale griglia per la valutazione e l’intervento sulla personalità della persona che incontro. Un modello integrato è un approccio che mette insieme in modo originale approcci terapeutici di differente matrice.
Che cos’è la Schema Therapy?
Si tratta di un nuovo metodo psicoterapeutico di stampo cognitivo-comportamentale che integra i fondamenti della Gestalt, della teoria dell’attaccamento, della psicoanalisi, della psicoterapia costruttivista, dando vita ad un modello esemplificativo chiaro e completo, messo a punto dal Prof. Jeffrey Young.
Eccomi nella foto con lui 🙂
Quando utilizzare la Schema Therapy?
La Schema Therapy è specializzata nel trattamento delle problematiche e i disturbi legati alla personalità.
Questo non significa che si applichi solo a casi cosiddetti “gravi”, ma che è un ottimo modello che nel caso di persone con ottime risorse e una buona situazione personale, è ancora più facile ottenere dei risultati eccellenti.
Un pò come dire che se una superficie è resistente all’acido o ai proiettili, vuol dire che sarà resistente anche a tutto ciò che è meno aggressivo. Hai presente le prove che fanno sui cellulari lanciandoli dal 5° piano per vedere se resistono?
Non significa che tu hai bisogno di un cellulare con tale resistenza perchè tu sei uno di quelli che abitualmente lo butta dalla finestra in preda ad un raptus, ma hai fiducia di un modello più robusto e resistente.
Per questo è molto efficace, ad esempio, anche su:
- L’ansia
- La depressione
- I disturbi alimentari
- Problemi di coppia
Secondo alcuni studi, sembrano esserci molti effetti positivi anche sui pazienti che soffrono di Disturbo Evitante di Personalità, Disturbo Antisociale di Personalità, Narcisistico e Borderline.
Infatti la Schema Therapy nasce proprio in risposta a quella tipologia di pazienti molto resistenti e complessi e che ricevevano poco beneficio da altre tipologie di terapia e dal metodo cognitivo-comportamentale standard.
La Schema Therapy concentra il trattamento sulle emozioni del paziente, enfatizzando il rapporto tra il paziente ed il terapeuta. Dà maggiore importanza all’analisi dei rapporti primari nell’infanzia, considerati l’origine delle difficoltà presenti.
Nel tempo, la Schema Therapy permette di modificare i comportamenti ed il modo in cui le persone si relazionano con l’ambiente esterno, fatto di cose e di persone.
Tutto parte dallo schema maladattivo precoce, una sorta di stato mentale, di lente percettiva che include ricordi, emozioni e sensazioni, che generano comportamenti disfunzionali.
Nonostante questi ricordi siano motivo di sofferenza, la persona tende a mantenerli, perché sono la base fondante del “conosciuto”, ovvero la sua realtà, come per un pesciolino può essere l’acquario dove viene messo dentro, quindi motivo di sicurezza.
Tutto ciò genera una forte attrazione che rafforzare gli schemi, ostacolando il cambiamento della persona.
Come nasce lo schema maladattivo precoce?
Secondo Young esistono dei bisogni universali che ogni individuo ha fin dalla nascita. Se questi bisogni non vengono soddisfatti in modo ripetuto nel tempo o in seguito a traumi specifici si formano gli schemi maladattivo precoci. Riuscire a soddisfare questi bisogni fin dall’infanzia, permette di raggiungere un equilibrio psicofisico da adulti, sostrato del proprio benessere interiore.
I bisogni emotivi universali includono:
- i bisogni di sicurezza, stabilità, cura ed accettazione;
- i bisogni di autonomia e senso d’identità;
- il bisogno di sentirsi liberi di esprimersi;
- il bisogno di spontaneità;
- il bisogno di limiti realistici che favoriscano l’emergere dell’auto-controllo.
La Schema Therapy sostiene che ogni soggetto viva tali bisogni con intensità differente: alcuni, ad esempio, possono avere un forte bisogno di libertà, altri possono essere più predisposti alla richiesta di sicurezza, etc.
Qual è lo scopo della Schema Therapy?
L’obiettivo principale della Schema Therapy è quello di trasformare uno schema maladattivo in uno schema adattivo più funzionale, limitando l’intensità dei ricordi e di alcune emozioni passate. Si tratta di un triplice lavoro:
- cognitivo
- emotivo
- comportamentale
Tale processo permette di scardinare gradualmente il sistema, rendendolo sempre meno incisivo.
Il percorso completo è un processo che permette di ottenere risultati profondi tanto che dopo ci si può chiedere come si faceva a vivere vedendo le cose intrappolati nei propri schemi.
Non è sicuramente facile scardinare convinzioni che si hanno fin dall’infanzia, in quanto rigide e radicate nella propria mente e nel proprio inconscio.
Abbandonare uno schema può sembrare un’esperienza destabilizzante, ma in realtà è la più stabilizzante che una persona possa fare e secondo la filosofia quietmood, questo viene fatto seguendo i ritmi naturali della persona senza forzare mai.
È un percorso che va affrontato con costanza.
L’obiettivo è creare un’immagine di sé più positiva ed essere capaci di soddisfare i propri bisogni in modo funzionale.
Come si mantengono gli Schemi Maladattivi Precoci?
Sono tre i principali comportamenti che possono rinforzare gli schemi:
- le Distorsioni cognitive: quando il paziente si concentra solo su cosa convalida lo schema maladattivo;
- uno stile di vita autodistruttivo: quando il paziente adotta comportamenti che mantengono lo schema.
- stili di Coping disfunzionali: quando il paziente adotta comportamenti di resa, evitamento o ipercompensazione
Tecniche per contrastare gli Schemi Maladattivi?
Inizialmente lo specialista cerca di ricostruire le varie fasi di sviluppo dei singoli schemi Maladattivi Precoci dalla nascita al presente, attraverso:
- il colloquio;
- l’analisi della storia personale del paziente;
- test e questionari mirati.
Successivamente, il terapeuta crea una sorta di alleanza con la parte buona del paziente ed insieme si inizia a combattere contro gli schemi maladattivi.
Il paziente, gradualmente, impara a riconoscere i principali bisogni emotivi e ad apprendere le tecniche per soddisfarli, attraverso un’esperienza emozionale correttiva.
Di solito si utilizzano le tecniche:
- Immaginative: servono per incoraggiare il paziente a sperimentare i propri sentimenti, immaginando di esprimersi davanti ad una persona cara, come ad esempio un genitore, un compagno.
- Interpersonali: permettono di valutare le modalità relazionali tra paziente ed ambiente circostante.
- Cognitive: permettono di sfidare le credenze disfunzionali che caratterizzano gli schemi e di sostituirle con pensieri adattivi.
- Comportamentali: aiutano i pazienti a modificare i propri comportamenti, iniziando ad agire in maniera più sana.
La Schema Therapy aiuta il paziente a vivere una vita più piena e sicuramente più libera!
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La guida per la tua evoluzione comoda. Sono Psicologo-Psicoterapeuta, Trainer-Coach. Ideatore della Strategia Quietmood. Direttore del centro Quietmood di Bologna e direttore della collana BINARIO| libri x evolversi della Dario Flaccovio Editore. Autore del libro LA VITA INIZIA NELLA COMFORT ZONE, Flaccovio Editore, 2022
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