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Sul tema delle conoscenze pregresse, un mio caro amico nonché notevole professionista e tagliente consulente nell’ambito del marketing, Filippo Giunti, scriveva qualche giorno fa su Facebook:
Clienti che si aspettano che io li porti dal Punto A al Punto B. Problem is che se c’è un centro luminoso nell’universo chiamato Punto A, loro sono sul pianeta che è più lontano…
Ora è chiaro che per essere un mio amico sicuramente devi essere un burlone dotato di ironia. Ma nell’ironia tante volte c’è molta verità.
Le persone oggi vogliono e si aspettano risultati strabilianti. Di diventare ricchi in un mese, carismatici in una settimana, esperti di qualcosa in due giorni, illuminati in un giorno, avere il fisico scolpito con la tartaruga in 3 mesi, di fatturare 100.000 euro o come si dice nel gergo tipico, 100k dal mese successivo su base mensile.
Ma a parte l’assurdità degli obiettivi ricercati, che più che credere di raggiungere, sperano di raggiungere, ciò che si perde di vista è il proprio punto di partenza.
Cosa muove a coltivare queste illusioni?
Io credo sia l’angoscia del risultato. Ritenere che solo grazie a questi obiettivi ci si possa sentire soddisfatti e felici, a proprio agio, in un mondo che non ti considera e ti squalifica se non sei una sorta di semi-dio.
Solo un semi-dio è degno di rispetto e amore, tutti gli altri sono scarti. Da quando poi anche persone con handicap gravi hanno iniziato a far vedere come sia possibile avere risultati eccezionali nonostante le avversità più estreme, non esistono alibi che tengano nel non ottenere tali traguardi senza che si venga designati come debosciati.
Su due cose non vorrei essere frainteso:
1. Non sto dicendo che non sia possibile migliorare in maniera notevole la propria vita.
2. Non sto dicendo che non sia molto positivo e ricco di insegnamenti il fatto di dimostrare che sia possibile raggiungere risultati ritenuti impossibili ed essere dei buoni modelli per gli altri.
Ma…..
Non si può trattare l’eccezione come la regola. Non si può considerare un caso come se fosse uguale all’altro solo in presenza di una caratteristica condivisa (come uno stesso handicap fisico). Non si può considerare che armati di forza di volontà e impegno tutti possano andare oltre i propri limiti e facendo lo stesso percorso identico. Non è sano considerare male coloro che non riescono a ottenere risultati eccezionali. Un’aspirazione personale non può essere trasformata in un obbligo morale.
Eppure è quello che avviene.
Questa visione crea un’enorme pressione nelle persone, che, invece che agevolarle nel dare il meglio e a ricercare strade adatte a loro, le conduce ad annichilirsi nell’angoscia, nei sensi di colpa, nell’evitamento, nella chiusura, nella frustrazione, nel sentirsi inadeguati. A lanciarsi alla cieca verso strade “facili” e illusorie.
Come pinocchio con il gatto e la volpe.
Soprattutto a non concentrarsi sul fare un bell’esame di realtà per determinare con chiarezza il punto A e costruire il percorso verso il punto B e magari cambiarlo questo benedetto punto B, perchè non ti interessa veramente (per l’analisi del punto A verso il B, ho ideato una sessione speciale apposita, molto esclusiva, che si chiama comfortmap, senza la quale non si può accedere a nessun altro percorso one-to-one con me, proprio perchè non mi piace far perdere tempo a nessuno).
Che non significa rinunciare ai propri sogni. Ti hanno detto che solo i sognatori che ci credono realizzano l’impossibile. Che poggiare i piedi sulla realtà significa essere dei rassegnati e chiudere le proprie possibilità. Non è così. Quello è un’esame di realtà fatto male.
Detto questo, l’esame di realtà per determinare il proprio punto A, non è cosa semplice, soprattutto se fatta da soli. Avresti bisogno di troppe informazioni, che appartengono a figure professionali che hanno studiato e lavorato anni per acquisirle.
Tu dovresti diventare esperto nel capire chi ti può guidare. Ogni Re deve scegliere i propri consiglieri.
Le proprie conoscenze pregresse, sono collegate alla propria visione del mondo o sistema di riferimento. In questo articolo, se mi stai seguendo, sto cercando di spostare di un piccolo gradino, il tuo livello di consapevolezza.
I livelli di consapevolezza sono un aspetto del proprio punto A.
Nessuno può recepire informazioni ad un livello di consapevolezza che non sia alla sua portata di accesso.
Se ad esempio io non conoscessi il cirillico (ed infatti non lo conosco…. chissà come mai), se qualcuno mi svelasse il segreto della vita in cirillico, io non lo capirei mai. Avrei bisogno prima di imparare il cirillico. Ma se non sapessi identificare che la lingua è cirillico, come potrei decidere di imparare il cirillico?
Non so se hai visto il film The Imitation Game, dove uno scienziato geniale inventa una macchina, oggi chiamata computer, in grado di decifrare i messaggi criptati dei nazisti dove venivano descritte le operazioni militari in programma, in modo da essere pronti in anticipo e vincere così la guerra.
La costruzione di questa macchina richiede tanto tempo, come potrai ben capire, e lo scienziato viene minacciato più volte di non ricevere più fondi e di far chiudere la sua ricerca quasi come fosse un ciarlatano in mala fede.
“Ehm… sapete… sto inventando una macchina che non è mai esistita che fa cose che nessuno ha mai fatto, ma vabbè, in tre mesi posso farcela, come è umano lei”
La pretesa è spesso un segnale di ignoranza. Se io richiedo che un lavoro venga consegnato in due giorni, quando ne richiederebbe 30, è chiaro che mi mancano diversi pezzi per comprendere che l’operazione non è possibile realizzarla in questo lasso di tempo. Lo so, Amazon prime ti ha abituato male, ma generalizzare a tutti gli ambiti non è proprio cosa corretta da fare.
Ma tu non sai come sia possibile fare le consegne così rapide. Dietro alla velocizzazione dei processi c’è molto spesso qualche effetto collaterale spiacevole. Esempio, dimagrire troppo velocemente.
Con conoscenze chiaramente intendo tanti elementi oltre alla consapevolezza, che a sua volta richiede conoscenze di diverso tipo, come abbiamo visto, ma anche competenze operative, il cosiddetto saper fare.
Ora, le proprie competenze possono anche essere un ostacolo rispetto alla direzione che si voglia intraprendere. Se devi impara il tango, il fatto che to sia un ballerino di latino americano, invece di agevolarti, ti ostacola.
Da una parte la predisposizione alla danza ti sarà di aiuto, il senso del ritmo, l’abitudine a ballare in coppia e coordinarti con il partner etc. ma avere degli automatismi di movimenti antagonisti a quelli che si usano nel tango, richiederà necessario un ri-apprendimento che potrà essere più tortuoso di quello di una tabula rasa. Il corpo tenderà ad agire i vecchi passi.
Arrivati all’età adulta, non solo la nostra plasticità si riduce, non ho detto si interrompe, c’è sempre ma ridotta, ma c’è anche il fatto che molti degli apprendimenti acquisiti fino ad oggi sono disfunzionali, controproducenti, talvolta vera e propria spazzatura.
Quando tu vuoi sistemare casa tua, prima di far partire i lavori di ristrutturazione, credo che prepari l’ambiente, butti via le cose che non ti servono, le cianfrusaglie, a cui spesso sei legato e non vorresti buttare, pulisci l’ambiente, lo sgombri, per poi riallestirlo in modo nuovo. Talvolta queste operazioni non è possibile farle se non abbattendo il palazzo e ripartendo da zero.
Ma questo non dovrebbe abbatterti (ahaha), perchè avere chiaro il proprio punto A ti permette di costruire un percorso agevole verso risultati idonei e progressivi che ti danno soddisfazione da subito.
Facciamo un esempio di una richiesta terapeutica quale smettere di fumare. La persone chiama e dice:
“voglio smettere di fumare con l’ipnosi in una seduta”
Questa richiesta presume una serie di conoscenze pregresse e convinzioni maturate da malefiche ricerche googolose che:
- smettere di fumare sia la causa del mio disagio
- che esiste un metodo chiamato ipnosi che promette di togliere la dipendenza da nicotina in tempi rapidi
- che l’ipnosi sia possibile per tutti allo stesso modo
- dopo l’ipnosi smetterò immediatamente
- mi siedo come in anestesia passiva e mi risveglio senza più alcun desiderio di sigarette magicamente
etc. Chiaramente le convinzioni descritte sono a titolo di esempio, ce ne potrebbero essere altre migliaia.
Anche se qualcuno potrebbe essere già pronto per avere esattamente questa esperienza, cioè fare una sessione e smettere di fumare, perchè già arrivato al punto evolutivo corretto di cui questo rappresenta il passo successivo, in questo caso il professionista top (eheheheh) invece che dire “ok, viene che ti faccio l’ipnosi per il fumo”, farà un passo indietro nel colloquio, per comprendere se effettivamente sia il passo evolutivo successivo o se è necessario fare dei passi prima per poi arrivare alla dipendenza da nicotina.
Questo tipo di approccio rientra nell’ambito dell’analisi della domanda, il quale principalmente serve ad evitare la collusione con il problema portato dalla persona per indirizzarlo nel migliore dei modi ad uscire realmente dalla problematica.
La cosa più facile da fare per il professionista, apparentemente, sarebbe di assecondare la richiesta della persona per evitare che torni sui suoi passi e non acquisti i nostri servizi.
Torniamo al nostro esempio. Soffrire da dipendenza da nicotina è una diagnosi che ti sei auto-fatto. Diagnosi che riguarda su quale aspetto intervenire di te stesso per stare meglio. E ti sei scelto anche il metodo!
Ma potrebbe non essere il primo aspetto su cui intervenire, anche perchè fumare solitamente è un tentativo di soluzione per stare meglio. Io la chiamo iper-soluzione, che significa panacea di tutti i mali.
Sono annoiato, fumo. Sono distratto, fumo per concentrarmi. Voglio essere accettato dagli altri, fumo. Sono agitato, fumo etc.
Nemmeno la coca-cola ha tutte queste proprietà magiche, caspita.
Comunque la sigaretta è qualcosa a cui ti attacchi per galleggiare. La punta dell’iceberg dietro cui c’è un mondo da sistemare, prima di poter eliminare la stampella della sigaretta senza alcuno sforzo. Come se scoprissi che dietro le pareti di casa ci fosse dell’amianto da togliere prima di poter iniziare i lavori, per cui servirebbe un permesso da richiedere, il quale a sua volta richiede millemila passaggi burocratici.
Ecco, ho svelato che il vero male del mondo è la burocrazia.
Ma non è meglio sapere che prima bisogna togliere l’amianto, invece che finire i lavori e scoprire di avere una casa abusiva che potrebbe essere abbattuta o costare migliaia di euro di multe o cose del genere?
L’ipnosi stessa, potrebbe nel tuo caso, richiedere di essere preparata. Non tutti rispondo all’ipnosi allo stesso modo, per un miliardo di fattori. Molte volte è richiesto un addestramento.
Spero di averti dato qualche spunto di consapevolezza e riflessione rispetto alla questione dell’importanza delle conoscenze pregresse per la propria evoluzione comoda.
Chiunque ti guidi senza avere condiviso con te l’analisi del punto A, che di per sè è già un gran traguardo, rischia di farti incappare in dei punti ciechi o dei mezzi risultati poco gratificanti.
Se vuoi fare domande, commentare, condividere esperienze, puoi farlo qui sotto.
Per ora ti saluto e ti mando un abbraccio.
Stay cushy, not pushy !
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La guida per la tua evoluzione comoda. Sono Psicologo-Psicoterapeuta, Trainer-Coach. Ideatore della Strategia Quietmood. Direttore del centro Quietmood di Bologna e direttore della collana BINARIO| libri x evolversi della Dario Flaccovio Editore. Autore del libro LA VITA INIZIA NELLA COMFORT ZONE, Flaccovio Editore, 2022
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