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Finalmente eccoci a parlare di Sconfort Zone, cioè all’argomento che ho tanto nominato, che avrei fatto, ovvero in che tipo di società, in che tipo di mondo viviamo oggi.
A ispirarmi a farlo in questo momento è arrivata la serie di Maccio Capodonda che si chiama Sconfort Zone e direi che è un nome perfetto per il mondo in cui viviamo, una Sconfort Zone, altro che comfort zone, quindi da dove cacchio vogliamo uscire.
Vediamo insieme di approfondire gli aspetti che caratterizzano questa sconfort zone in cui viviamo.
La Guida al Disagio
Oggi parliamo di scomodità, nel senso che parliamo di un mondo, il mondo che ci circonda, che in realtà è tutto tranne che comodo.
È proprio una sconfort zone, come la nuova serie di Maccio Capatonda, dove lui si cimenta in una mancanza di ispirazione interpretando se stesso e va a caccia di questa ispirazione cercando di farlo attraverso una terapia d’urto. Cioè, proprio attraverso la ricerca dell’uscita dalla sua presunta comfort zone.
L’Equivoco della Comfort Zone
Quindi va anche a mostrare il classico equivoco sulla comfort zone che sto cercando di farvi comprendere, tramite l’intervento di un presunto psicologo guru, il dottor Braggadocio, che lo spingerà ad affrontare tutte le sue paure al fine di fargli tornare l’ispirazione.
E, come ho già detto in un breve video in cui anticipavo che avrei fatto la puntata su questo tema, alla fine quello che si vede è che molte volte quando una persona è in preda a un momento difficile si affida per disperazione a qualsiasi cosa e molto spesso finisce per stare peggio, generando più danni di quante soluzioni trova.
La Difficoltà di Trovare Soluzioni
Anche cercare di fare qualcosa di buono nella direzione giusta è complicato perché tra breve e lungo termine è difficile capire effettivamente se i risultati siano buoni; è un po’ come quando uno fa una dieta e magari riesce a perdere peso rapidamente, ma poi lo recupera altrettanto velocemente perché non è stata calibrata sul medio e sul lungo termine.
Il Mondo Inospitale
Cosa significa però che viviamo in una Sconfort Zone? Cioè, un mondo abbastanza inospitale.
È un mondo che non accoglie più l’essere umano, anzi sta facendo sempre più spazio ai robot, alle intelligenze artificiali e così via. È un mondo dove è difficile vivere; non è un mondo dove è facile vivere. Anche per questo, l’idea di dover uscire dalla zona di comfort risulta ancora più grottesca e dissonante rispetto all’esperienza che immagino potrai riscontrare nella tua vita.
La Condizione Globale
È chiaro che, ripetiamo sempre, si possono costruire comfort zone; esistono delle oasi, delle possibilità di essere sereni, tranquilli e calmi, di sperimentare gioia ed esprimersi al meglio. Però se andiamo a vedere i grandi numeri, quindi la massa a livello mondiale, chiaramente questa è una condizione più rara che comune. E diventa sempre più evidente il divario tra chi può sperimentare questa condizione di agio e chi invece vive situazioni di disagio.
Le Parole Chiave della Nostra Epoca
Un termine che rappresenta molto bene questa società è il disagio. Il disagio, la difficoltà, lo stress, l’ansia e l’angoscia sono le parole chiave che contraddistinguono questa epoca, nonostante tutta la positività che solitamente viene promossa per cercare di avere atteggiamenti positivi. Questo sta diventando sempre più difficile da sostenere come argomentazione di fronte a un’evidenza di perdita di vitalità e brio nella nostra epoca.
L’Induismo e il Kali Yuga
Tant’è che se noi dovessimo vedere dal punto di vista anche dell’induismo, ci troveremmo a vivere nel Kali Yuga, che è un’epoca di decadenza dell’umanità. Nei quattro cicli descritti è il periodo peggiore. Chiaramente sono epoche lunghissime che ciclicamente si ripetono e noi siamo all’inizio di questo Kali Yuga che durerà ancora tantissimi anni. Ed è un’epoca dove domina la perdita della spiritualità e l’egoismo; dove viene portata avanti l’ingiustizia, dove l’ingiustizia vince sulla giustizia e così via. Quindi è un periodo proprio di povertà.
La Decadenza Culturale
Negli anni passati è stata anche chiamata l’epoca delle passioni tristi; quindi una decadenza dal punto di vista dei valori, delle passioni e degli interessi culturali. L’aridità e il cinismo vengono trasmessi e sostenuti da un materialismo considerato la nuova divinità e attraverso le forme del consumismo e del predominio del più forte rispetto al più debole.
L’Ignoranza e la Furbizia
Si mette in risalto la furbizia, la persona scaltra capace di calpestare tutti per avere la supremazia come valore aggiunto per considerarsi una persona di successo in questo mondo. Nel mio libro avevo parlato di nuovo medioevo per tutta una serie di ragioni, perché anche nel Kali Yuga domina l’ignoranza. Quindi c’è un decadimento culturale; lo sottolineo, c’è impoverimento e ci sono tanti film che in qualche modo sono stati anche veggenti riguardo a questa dimensione.
Riflessioni sul Futuro
Ad esempio “Idiocracy”, che mostra come l’umanità andrà sempre più verso un QI sempre più basso. Le persone che andranno avanti e sopravviveranno non saranno i più intelligenti ma i più stupidi; perché i più intelligenti decidono di non riprodursi più. Su questo mi viene da citare anche un’opera teatrale che ho visto recentemente intitolata “Maternità”, con un meccanismo particolare: il pubblico era dotato di telecomandi per votare sondaggi presentati dalla protagonista, dando così una direzione dinamica all’opera. A un certo punto viene chiesto al pubblico perché le persone decidono di non fare figli. La risposta con più conferme è quella secondo cui le persone decidono di non avere figli perché è un mondo difficile.
Pressione Psicologica
Quindi c’è comunque una percezione di elevata pressione psicologica. La risorsa più preziosa su cui è necessario puntare oggi è proprio la forza mentale; la capacità di reggere e sostenere questo alto livello di pressione. Vediamo quotidianamente anche artisti che non riescono a sostenere l’impegno e le pressioni a cui sono sottoposti e tendono a ritirarsi socialmente.
Il Fenomeno degli Hikikomori
Sappiamo ad esempio del fenomeno degli Hikikomori: ragazzi che rinunciano ad affrontare il mondo reale perché lo trovano insostenibile e si proteggono all’interno di un guscio; ho chiamato questa situazione “shield zone” e non “comfort zone”, perché si tratta di una protezione da forze devastanti per le quali non sono pronti ad affrontare.
Previsioni sulla Creatività
Ci sono film come “Strange Days”, fantastico film di Kathryn Bigelow del 1995, uno dei miei preferiti in assoluto, che profetizzava la fine del mondo. C’è un monologo divertente; tenete conto che nel 1995 si parlava del passaggio al 2000. Uno dei coprotagonisti, Max Peltier – un investigatore – a un certo punto fa un monologo molto suggestivo dove afferma: “Sai perché so che sta arrivando la fine del mondo?” C’era l’idea che il mondo stesse per finire perché avevamo provato tutto: tutti i tipi di cereali, musica e governi. Come faremo ad andare avanti in questa saturazione della nostra realtà in cui non abbiamo più nulla da sperimentare?
La Saturazione Creativa
Ed era il 2000; sono passati 26 anni e già esisteva l’idea della morte della creatività, dell’inizio della noia e dell’apatia. Siamo arrivati in un’epoca di caos totale con i social media e tecnologie: uno stordimento completo e incapacità di decifrare ciò che ci circonda. È come se fossimo tutti addormentati.
La Perdita dell’Identità
Un po’ come nella bellissima serie “Once Upon a Time”, dove i personaggi delle favole si dimenticano chi sono realmente e vivono in questo eterno presente, incapaci di accedere alle loro memorie perché sono addormentati. Questo addormentamento viene scambiato per comfort zone. In realtà non è una comfort zone; è essere addormentati perché oltre a uno stato di agitazione e angoscia possiamo avere uno stato catatonico: altrettanto sintomo di addormentamento e reazione traumatica.
Riflessioni sul Disagio
Questo stato di pigrizia, apatia e rallentamento viene confuso con una sorta di adagiarci sugli allori in gabbie dorate; dove una persona non è spinta a fare le cose. Invece si tratta di una reazione puramente traumatica: uno stato di disagio molto forte da trattare come tale. Tutte le metodiche collegate a una sorta di terapia d’urto – quindi risveglio – vengono etichettate come uscire dalla zona di comfort o fare imprese ardue come docce ghiacciate o mettersi in pericolo.
Confusione nella Sconfort Zone
Nella serie Sconfort Zone si confonde questo stato perché si traumatizza ulteriormente una persona già traumatizzata: l’effetto non sarà sicuramente quello di risvegliarsi se non in casi eccezionali. Ci sono molti testi sulla crescita personale che ho criticato nel mio blog, tra cui quelli con personaggi come David Goggins: guarda caso ha venduto milioni di copie! Sono sempre stupito dal successo riscontrato da queste argomentazioni: un Navy Seal con una vita durissima propone quindi di rendersi la vita ancora più difficile per tirare fuori il meglio da sé; ma riconosce egli stesso di essere un’eccezione all’interno di una statistica biologica che non rende giustizia a questo metodo per far evolvere una persona o risvegliarla.
La Felicità nell’Epoca Moderna
Altre argomentazioni ci spiegano come questa non sia un’epoca particolarmente felice per gli esseri umani; arriva ad esempio da Michael Yapko, uno psicoterapeuta esperto tra gli altri argomenti nella depressione. Ha scritto “Gli schemi della depressione”, testo risalente ai primi anni 2000. In questo libro spiega come uno dei fattori più importanti della depressione – altra caratteristica della nostra società – sia costituito dai cambiamenti sociali, dalle pressioni imposte e dai valori cambiati.
Un’Epoca Senza Modelli Positivi
Dobbiamo riconoscere tutti questi elementi culturali; potremmo scrivere dieci libri su perché non stiamo così bene pur avendo comunque un tetto sopra la testa. Questo determina anche come la biologia abbia un peso minore rispetto all’aspetto psicologico-sociale nella generazione degli stati depressivi; tant’è che c’è stato un aumento incredibile dei casi a partire dai nati dopo la Seconda Guerra Mondiale: un aumento esponenziale che fa capire come non sia solo un fattore biologico.
La Necessità della Collaborazione
Prendiamoci le cose con calma: non possiamo negare che non sia un’epoca in cui brilla l’allegria. Un altro fattore molto forte arriva dalla propaganda all’interno della quale ci troviamo, i cui effetti mettono le persone l’una contro l’altra anche con intenti apparentemente opposti; invece portano conflitto piuttosto che evoluzione sociale e restringono la creatività. Uno dei mondi più colpiti è quello della comicità; qui si fa fatica perché ci sono limitazioni nell’espressione personale: ci si può scatenare un putiferio su qualsiasi cosa.
La Violenza nei Social Media
I social media amplificano enormemente la violenza. Da questo punto di vista c’è quindi una difficoltà espressiva: uno dei mondi più colpiti è sicuramente quello della comicità; tantissimi comici come Maccio Capatonda nella sua Sconfort Zone denunciando questo fatto segnalano il calo d’ispirazione dovuto a questo blocco mentale reale.
Indignazione Sociale
L’indignazione è la cifra del clima sociale nel quale ci troviamo: sfiducia nel futuro e cinismo dilaganti. Mi fa pensare a un altro capolavoro della mia infanzia: “La storia infinita”. Narra come la terra di Fantasia venga risucchiata dal nulla; c’è questa lotta affinché il nulla smetta di corrodere Fantàsia: la nostra capacità umana fondamentale di esprimerci e creare.
La Saturazione dell’Umore Negativo
In uno stato d’animo negativo questa creatività spesso si spegne; chiaramente tutto ciò si combina con i timori derivati dalla saturazione già accennata e oggi estremizzati: c’è un bombardamento totale difficile da sostenere nella massa d’umore prevalente. Tra le generazioni più colpite ci sono sicuramente quelle più giovani; tra l’altro non hanno modelli positivi per promuovere costruttività nei confronti del futuro.
La Mancanza di Direzione
Questa mancanza sarà un tema delle puntate future: i modelli sono fondamentali per la crescita sociale; senza modelli positivi si osserva come le generazioni siano allo sbaraglio senza direzione. Ogni fase vive uno stato d’incertezza e instabilità senza sapere come orientarsi; il seme positivo consiste nell’identificare schemi problematici ma la revisione non supporta sufficientemente la costruzione di nuovi modelli sostenibili nella vita quotidiana delle persone.
Riconnettersi con la Realtà
Il mio intento in questo episodio non è deprimerti – tanto già lo sarà – quindi non c’è bisogno che ci metta io. Anzi, spesso uno dei fattori depressivi è proprio quello di non connettersi con lo stato delle cose. Il sollievo deriva dal riconoscere come effettivamente le cose siano; quando riconosciamo come stanno veramente ci sentiamo meno responsabili.
Un Mercato Ipercompetitivo
Molte persone si sentono male rispetto a se stesse pensando: “Sono messo così oggi”, ma quando chiaramente la curva per entrare nel mondo adulto si è allungata tantissimo ed è difficile entrare: c’è bisogno sia formazione sia inserimento in un mercato ipercompetitivo sempre in cambiamento. Questo crea grossi problemi e spesso si sente dire: “Quello ce la fa; io non ce la faccio”. Questa miopia non permette invece di vedere che siamo tutti nella stessa barca; diventa difficile ridurre il tema della competizione quando invece andrebbe promossa maggiormente la collaborazione.
La Collaborazione Come Soluzione
Un riduttore della pressione sociale è sicuramente la capacità di collaborare; questa capacità non viene promossa ma viene enfatizzata la divisione individualista: pensare a cavarsela da soli mentre l’essere umano ha sempre sopravvissuto grazie alla collaborazione e alla creazione di gruppi capaci d’interagire.
La Membership Quiet Circle
Per questo ho creato il Quiet Circle: una membership della community per cercare di costruire uno stile di vita comodo ed una comunità con intento collaborativo; almeno questa è la mia idea. L’importante allora è capire quanto sia fondamentale oggi imparare ad essere architetti della nostra zona comoda.
Forza Psicologica
La capacità d’essere comodi all’interno dello scenario complesso richiede ascolto attento; qui bisogna crescere. Come vi dicevo prima, la risorsa più importante per essere nella zona comoda diventa la forza psicologica; capaci d’essere comodi internamente nella propria mente modificando credenze e valori per costruire solidità nella propria vita proteggendosi dalle pressioni esterne mantenendo fiducia nel vivere senza farsi contagiare dal pessimismo.
La Depressione Contagiosa
A proposito delle pandemie probabilmente anche la depressione può essere contagiosa; ambienti depressivi con basso livello positivo esasperano le situazioni. È importante saper identificare sostanze allucinogene o tossiche proteggendosi da entrambe coltivando risorse interne senza lasciarsi debilitare dall’ambiente ostile.
Conclusione
Ok, quindi questo è tutto per questo episodio. Un saluto dal dottor Emilio Gerboni; ti ricordo sempre che se vuoi iscriverti alla Quietmood Academy troverai contenuti gratuiti del podcast, mappe mentali e trascrizioni eccetera… e anche la community! Un abbraccio!
Stay cushy, not pushy!
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La guida per la tua evoluzione comoda. Sono Psicologo-Psicoterapeuta, Trainer-Coach. Ideatore della Strategia Quietmood. Direttore del centro Quietmood di Bologna e direttore della collana BINARIO| libri x evolversi della Dario Flaccovio Editore. Autore del libro LA VITA INIZIA NELLA COMFORT ZONE, Flaccovio Editore, 2022
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