condividi su:
L’uomo è un animale sociale che detesta i suoi simili”, Eugène Delacroix
Cos’è la socializzazione? La socializzazione rappresenta l’Inserimento di un individuo in una collettività.
Questo significa che in base a come si svolgerà il processo di socializzazione, ti inserirai più o meno bene nella tua collettività di appartenenza o….. non ti inserirai.
Le espressioni “pesce fuor d’acqua”, “mi sento un alieno”, “parlare in arabo” (per un italiano che non conosce l’arabo ovviamente 🙂 ), il senso di disconnessione, isolamento e alienazione, e tanti altri aspetti qui non nominati, indicano dei problemi nella socializzazione nei processi di identificazione e individuazione.
Un pò come la nascita di un bambino: i 9 mesi di gestazione a partire dal concepimento e, ancora prima, dalla formazione della relazione tra i partner (che è parte integrante del processo di socializzazione) avrà un’influenza notevole sul prodotto finale, cioè il bambino che verrà fuori 🙂
La socializzazione potrebbe sembrare un tema legato molto alla sfera evolutiva, ossia dei bambini e dell’adolescenza, ma non è così.
La socializzazione continua per tutta la vita e spesso i semi piantati in gioventù, buoni o cattivi che siano, si propagano anche nella vita adulta.
Portano con sè gli stessi problemi, le stesse difficoltà irrisolte, le stesse rigidità, gli stessi schemi disfunzionali o di successo che ripeti e ripeti nelle nuove cerchie di conoscenze o nella difficoltà ad inserirti in nuove cerchie di persone.
La socializzazione è un processo di apprendimento diretto e indiretto che, nell’interazione con gli altri, in particolare educatori, care-giver, media etc.
Esso conduce ad assimilare le norme sociali e condividere il linguaggio, valori, comportamento, stile di vita, interpretazioni della realtà sociale, che condizionano il modo in cui andrai ad integrarti nel tuo ambiente.
Quando segui discorsi sul successo personale, uno dei principali indicatori a cui ci si riferisce, se non l’unico, è il successo sociale, frutto dei processi di socializzazione che conducono un soggetto ad assumere posizioni di rilievo all’interno del gruppo di appartenenza.
Possiamo quindi dedurre che successo= socializzazione efficace = intelligenza sociale elevata
E’ necessario un ottimo grado di intelligenza sociale per godere di tutte le tue relazioni, ogni giorno della tua vita. Oggi più che mai.
Serve intelligenza sociale per stare comodo nei tuoi rapporti di amicizia, nelle tue relazioni sentimentali, nei rapporti con i clienti, con i fornitori, con i colleghi, con i dipendenti, con i familiari, con gli sconosciuti etc.
E’ ovvio, ma ciò non toglie che questo fatto venga ignorato nella pratica.
L’intelligenza sociale si distingue nettamente dall’intelligenza cognitiva, il cosiddetto Q.I., che rappresenta l’uomo computer, tipico dello stereotipo del Nerd che spesso viene rappresentato come estremamente carente nell’intelligenza sociale e descritto come “imbranato”.
la socializzazione può essere intesa come il SAPER STARE AL MONDO, merce che diventa sempre più rara da una parte, con eccellenti eccezioni di picchi quasi mai raggiunti nella storia.
E’ del resto una società delle contraddizioni, dove troviamo tutto e il contrario di tutto.
Certo molti penseranno e saranno d’accordo con questa espressione:
Non è segno di salute mentale essere ben adattati ad una società profondamente malata”, Jiddu Krishnamurti
Ma allora è più sano escludersi dalla società oppure integrarsi?
Un elemento centrale dell’intelligenza sociale è la capacità di saper stare nell’ambivalenza e nel paradosso.
Andare ad un livello superiore a quello delle contraddizioni, per superarle in una dimensione dove smettono di esistere.
Appartenere a tutto senza appartenere a niente. Rimanere se stessi senza fare compromessi integrandosi nel mondo.
Il successo sociale non coincide sempre con il successo personale.
Anzi… è molto difficile che non avvenga una tua deformazione, corruzione a livello di individuo, una disconnessione da te stesso, nel caso in cui realizzassi il tuo successo sociale.
E’ un attimo perdersi.
Un ottimo esempio di eccellente intelligenza sociale è quella mostrata nel capolavoro FULL METAL JACKET da Matthew Modine che interpreta un soldato arruolato in addestramento nei Marines dal sergente maggiore Hartman.
Egli a differenza riuscirà a destreggiarsi nel complesso e durissimo contesto militare autoritario, fatto di ordini e punizioni, nonnismo, ritmi impossibili e richieste assurde, trovando il modo di non perdere se stesso, mantenere la sua integrità, e integrandosi bene nell’ambiente.
A differenza del soldato soprannominato “palla di lardo” che verrà massacrato da quella atroce realtà, e molto meglio degli altri soldati che saranno “capaci” di sottomettersi e obbedire ciecamente al sistema ed adeguarsi.
E già, perchè piegarsi a 90 è spesso visto come un merito in molti contesti della vita……se sei privo di intelligenza sociale, è senz’altro la cosa migliore che ti possa capitare.
Il massimo livello di integrazione esiste quando il successo sociale coincide con quello personale.
Questo concetto credo sia ben rappresentato dal film/documentario MATRIX 🙂
Neo, l’eletto, prima alienato dalla società, pur avendo trovato un suo equilibrio con una sua maschera di facciata ed una sua doppia vita da hacker clandestino, svilupperà una volta risvegliato, la sua capacità di muoversi tra i diversi mondi senza subirli, conoscendone appieno la natura.
Egli è una “celebrità” tra i membri della resistenza, ma invisibile a coloro che appartengono ai non risvegliati del mondo di Matrix.
Tutto questo richiede un grande livello di intelligenza sociale.
Ma non solo. Anche la presenza di un grande maestro illuminato, in questo caso Morpheus, che sei capace di riconoscere e di accogliere il suo invito.
Sapersi affidare correttamente è anche un altro segno di intelligenza sociale.
Secondo Daniel Goleman, l’intelligenza sociale è formata da due macro-ingredienti:
1. CONSAPEVOLEZZA SOCIALE
ciò che percepiamo a proposito degli altri. Questa comprende la percezione degli stati d’animo altrui, la conoscenza di quello che pensano o intendono fare, cioè le intenzioni, la decifrazione di situazioni sociali complesse.
Comprende l’empatia primaria, la sintonia, l’attenzione empatica e la cognizione sociale.
2. ABILITA’ SOCIALE
il modo in cui utilizziamo la nostra corretta percezione degli altri e dell’ambiente grazie a strumenti comportamentali, linguistici verbali e non verbali. Sapersi presentare efficacemente, saper influenzare, sapersi coordinare con l’ambiente e modulare il proprio stile in base alle necessità.
Comprende la capacità di sincronia, presentazione di sè, influenza, sollecitudine.
Questo secondo il suo modello.
Purtroppo ciò a cui puoi assistere ogni giorno, proprio come Matrix, è che l’educazione e la formazione vengono sostituite e confuse (da chi la riceve) con il processo di indottrinamento.
L’indottrinamento è L’assoggettamento a una martellante propaganda ideologica, secondo la definizione del dizionario Oxford.
L’intento dell’indottrinamento è quello di generare obbedienza e conformismo in modo da poter avere controllo e manovrare come soldatini i cittadini.
Grazie a questo processo si ottiene la prevedibilità nella direzione desiderata del comportamento altrui e, in definitiva, il controllo sociale.
Esso avviene facendo leva prevalentemente sul senso di colpa e la vergogna, le due emozioni del controllo, come da me definite nel mio libro “la vita inizia nella comfort zone”.
Un pò come succede con i polli che vengono nutriti per poi essere messi in un rullo per essere uccisi e portati sulla tua tavola per essere mangiati.
Bravo pollo ! Ti sei comportato bene !
La necessità di questo metodo impositivo, è causa-effetto della torre di Babele che è diventata la nostra realtà, dove è sempre più complesso muoversi con competenza, creare un linguaggio condiviso, perchè sono richieste elevate competenze sociali che non vengono trasmesse adeguatamente.
Un bel circolo vizioso insomma.
Il controllo da parte del sistema avviene meglio se impedisce la comunicazione e quindi l’isolamento tra i “concorrenti” che partecipano al gioco a quiz….. oppure vengono messi uno contro l’altro alla HUNGER GAMES.
Tecniche di tortura e manipolazione mentale dimostrano ampiamente l’esistenza di questi sistemi che non sono certo discorsi da complottisti ma evidenze empiriche.
Basti pensare alle sette, all’ambito militare, alle forze dell’ordine, ad esempio quando devono interrogare degli imputati. La scienza della persuasione è una realtà.
Il dilemma del prigioniero, oggetto di studio della teoria dei giochi, è un esempio formidabile della complessità della comunicazione e dei suoi effetti psicologici e sociali, specie in contesti di disinformazione.
Detto questo, è chiaro che è più facile essere analfabeti sociali che esperti della socializzazione, dato che il sistema spinge in questa direzione.
L’analfabetismo sociale può essere generato e aggravato anche da esperienze traumatiche che hai vissuto nella tua vita (di cui l’indottrinamento nè è un esempio, per cui l’abbiamo vissuto tutti -trattasi letteralmente di violenza psicologica legalizzata).
L’analfabetismo sociale non riguarda solo le cosiddette fasce basse della popolazione, nè dipende esclusivamente dal livello di istruzione, ma anche, è più pericolosamente, quelle più alte di scolarizzazione ne sono colpite.
L’analfabetismo colto è senz’altro più subdolo e nocivo, in quanto a sua volta facilita la riproduzione e la veicolazione di messaggi del sistema che vuole essere imposto da parte di persone che occupano posizioni influenti da opinion leader.
Ma anche l’analfabetismo da popstar, ovvero di coloro che vengono portati alla ribalta come modelli adatti al “regime” e premiati con la popolarità divenendo “influencer”.
Iniziare ad essere meno analfabeti parte dal primo, difficile e fondamentale passo.
Quello di imparare a mettersi comodi per poter accettare di non vedere correttamente.
Come dice il grandissmo psichiatra Ronald Laing:
La gamma di ciò che pensiamo e facciamo è limitata da ciò che non riusciamo a notare. E poiché non riusciamo a notare che non riusciamo a notare, c’è poco che possiamo fare per cambiare; finché non notiamo come il non riuscire a vedere modella i nostri pensieri e le nostre azioni.
UNISCITI AL CANALE TELEGRAM DI QUIETMOOD
- Autore
- Gli ultimi post
La guida per la tua evoluzione comoda. Sono Psicologo-Psicoterapeuta, Trainer-Coach. Ideatore della Strategia Quietmood. Direttore del centro Quietmood di Bologna e direttore della collana BINARIO| libri x evolversi della Dario Flaccovio Editore. Autore del libro LA VITA INIZIA NELLA COMFORT ZONE, Flaccovio Editore, 2022
Social