condividi su:
Quante volte ti hanno messo l’angoscia dicendoti di uscire dalla zona di comfort?
Pensa a te prima di nascere, nell’utero materno, se non ci sono state complicazioni nessuno è venuto a strillarti di uscire fuori prima che tu fossi pronto a farlo.
E quando sei stato pronto sei uscito da solo in modo naturale, con un pò di assistenza certo, ma da solo.
Affrontare la vita fuori è una faccenda tremendamente seria, e la trovo una cosa disumana e pericolosa questa abitudine di indurre le persone a sprecare la loro forza di volontà spingendoli fuori dalla loro zona di comfort prima che siano pronti.
Spesso i guru della crescita personale fanno questo senza dare nessuna strategia di difesa, e comunque senza assicurarsi che le persone alle quali si rivolgono siano davvero in grado di applicarla.
L’aquila reale americana cova otto uova in tutto.
Appena dischiuse nutre per qualche giorno i piccoli poi li prende per il becco e li getta giù nel vuoto. Ne sopravvivono non più di due. Gli altri non erano ancora pronti e si spaccano l’osso del collo cadendo a terra.
La missione di ogni psicoterapeuta o esperto di crescita personale che urla dal palco dovrebbe puntare a far sopravvivere tutti, non solo i pochissimi più forti e GIA’ PRONTI.
Perchè questa non è formazione bensì SELEZIONE (naturale e innaturale).
Tutti hanno diritto al benessere, alla serenità e alla felicità di vivere, non solo chi è disposto a mettersi l’elmetto e afferrare la lancia.
Certo che esistono i Marines e i Navy Seals, sono esistiti i guerrieri di Sparta e i Gladiatori, e per loro esistono e sono esistite precise strategie di preparazione fisica e una infinità di slogan e motti motivazionali per rafforzare la mente e tenerla sempre su di giri.
Uno entra giovane e allampanato ragazzino, impreparato alla fatica e allo stress e ne esce guerriero.
E va benissimo. Tutte cose che funzionano e sono ben studiate…
…per loro.
Quello che i signori motivatori non sanno è che la zona di comfort è un ottimo posto dove evolvere in tutta tranquillità, e poi non c’è bisogno di nessuna incitazione a lasciarla una volta pronti.
E’ una cosa naturale voler uscire fuori nel mondo.
Uscire fuori dal mondo per goderselo non per combattere. Sentendosi all’altezza di ciò che si desidera realizzare e col piacere di realizzarlo concretamente.
Non quindi combattere per raggiungere delle mete prestabilite da altri, altri che ti vorrebbero portare sul terreno dove loro sono più forti ma dove tu arranchi e ti affanni con poco successo per poi entrare in una battaglia che non ti appartiene, giocare ad un gioco che non è il tuo.
Se stai leggendo queste parole probabilmente è perché tu ci vorresti vivere nel mondo, non vuoi rinchiuderti in casa e lasciare fuori tutti.
Certamente vuoi stare con gli altri, lavorare in un ambiente popolato di colleghi che sai gestire dividendoli tra amici e semplici colleghi non adatti a te, vorrai una compagnia o un compagno da tenerti vicino senza che questo o questa debba sempre disinnescare i tuoi momenti di rabbia, depressione o disagio, etc…
Perché se vuoi barricarti in casa, odiando il mondo e senza desiderio di nessun contatto potresti semplicemente farlo.
Viviamo in una epoca fantastica per i misantropi, gli asociali e gli orsi metropolitani.
Un cellulare e puoi ottenere direttamente sul tuo zerbino tutto quello che vuoi. Non hai bisogno di me o nessun altro. Puoi lavorare, mangiare, vestirti, ordinare un materasso nuovo qui senza nessuna interazione umana.
Ma tu invece vuoi uscire e vivere bene.
E giustamente vuoi farlo in modo comodo, perché questa dovrebbe essere l’aspirazione di tutti; uno stile dei vita dove stai comodo, un sistema di affrontare i conflitti dove stai comodo, una maniera di stare in una relazione sentimentale dove stai comodo…
Ed è davvero possibile farlo nella maniera più efficace e senza angoscia…
Ma invece lì fuori urlano che non è possibile e soprattutto che è sbagliato farlo.
Ti dicono che dovresti spingerti oltre i tuoi limiti, forzarti, snaturarti, perché altrimenti sei destinato a quello che loro considerano fallimento.
Se non domini l’universo sei un fallito, se non sei il numero uno assoluto sei un fallito, se non rimani il numero uno per sempre sei un fallito.
Una vera e propria gara al massacro adatta ai gladiatori.
Ma questo messaggio non è formativo. E’ pura selezione, come ribadisco, che nulla ha a che fare con la propria evoluzione.
La vera evoluzione inizia e si sviluppa e rimane nella tua zona di comfort che evolve con te.
Più evolvi e più la tua condizione di agio aumenta, il piacere di vivere, di godersi le esperienze, di progettare, di condividere.
Credo di non sbagliarmi quando affermo che in realtà molti dei problemi che stai affrontando oggi, sono l’effetto del tentativo e degli sforzi fatti proprio mettendoti alla prova, proprio sforzandoti come ti hanno detto, proprio facendo quello che ti dicevano di fare. Riflettici un attimo.
Quali sono le idee che ti hanno messo in testa?
- “Ti devi sforzare” (nella direzione che ti impongo)
- “Devi usare tutta la forza di volontà” (a fare ciò che ritengo giusto)
- “Fai il tuo dovere e assumiti le tue responsabilità” che sono quelle che io penso siano giuste
- “Dai più di tutto te stesso perché te stesso non è sufficiente” (secondo i miei canoni che sono quelli giusti)
- “Vai contro te stesso perché te stesso non va bene”
- “Ubbidisci”
- “Se non riuscirai a fare quello che riescono a fare i leader sei un perdente”
- “Devi andare oltre i tuoi limiti e uscire dalla zona di comfort”
- “ La zona di comfort è il male assoluto e starci ti rende una persona ignobile”
- “ Se non ti elevi sopra la media sei uno sfigato”
- “Per essere fighi bisogna sforzarsi e fare certe cose e non altre”
Non pensi che questi messaggi siano insani se generalizzati a tutti?
Io non solo lo penso, ne ho la certezza.
Ma è vero che per superare i miei limiti devo usare la forza di volontà e devo uscire dalla mia zona di comfort?
Questo è ancora più falso. Non è affatto così. Te ne ho dato prova in questo articolo e ti specificherò meglio cosa potremmo fare in alternativa.
Il Cambiamento Comodo: Come evolvere nella Zona di Comfort
-
valutare il tuo reale punto di partenza, quello che io chiamo punto zero.
Fare leva sulla forza di volontà implica il fatto di saltare un passaggio cruciale per il cambiamento comodo.
Sarebbe come chiedere ad un bambino di 6 anni di fare la parafrasi della Divina Commedia. Magari un bambino autistico ad alto funzionamento o uno superdotato cognitivamente appassionato di letteratura potrebbe anche riuscirci. Ma sarebbe chiaramente una richiesta spropositata, mi sembra chiaro ed evidente. Ma per il bambino non lo sarà chiaro ed evidente e crederà che dovrebbe essere in grado di farlo facilmente.
Ti ho fatto un esempio esagerato per farti capire che molte cose che ti inducono a pensare che dovresti essere in grado di fare solo per il fatto di essere un adulto sono completamente errate.
Ti faccio un esempio tratto dalla mia esperienza personale.
Quando facevo le medie, durante l’ora di educazione fisica, capitava che al riscaldamento facessimo qualche giro di corsa intorno alla palestra abbinato a degli esercizi che coinvolgevano braccia e gambe.
Un esercizio in particolare mi metteva tremendamente in difficoltà. Un esercizio veramente banale per la quasi totalità dei ragazzi ritenuti normali. Io ero tra quelli, è questo era già un grosso errore 🙂
L’esercizio consisteva nel roteare il braccio intorno alla spalla poggiando la mano sulla spalla stessa. Io non riuscivo a poggiare la mano destra sulla spalla destra. L’unico dito a toccare la spalla era (ed è tuttora) il pollice.
Io ci provavo, mi sforzavo, ma niente, non riuscivo. Pensavo di fare male l’esercizio, non capivo come mai non riuscissi. Che cosa sbagliavo?
Cercavo di nascondere questa cosa agli altri e all’insegnante per non farmi riprendere e nessuno negli anni mi ha mai detto niente. Ma io mi vergognavo come un cane, con l’angoscia di essere prima o poi scoperto in questa incapacità.
Nessuno mi aveva osservato e nessuno osservandomi aveva colto che avevo una specie di calcificazione all’osso del gomito che impedisce la corretta rotazione del polso.
L’ho scoperto in età adulta, quando ho cercato di indagare il fenomeno. E non è stato facile, perché mi sono trovato una serie di medici uno più squalificante dell’altro che prendevano la cosa alla leggera.
Squalificanti forse perché nascondevano la loro incompetenza.
In sostanza, nessuno ha valutato il mio reale punto di partenza con la conseguenza che ho continuato a pensare di dover essere in grado e a sforzarmi di riuscire a fare una cosa per me impossibile, almeno nel modo tradizionale 🙂
2- Recuperare e costruire un piacevole senso di sicurezza, di agio e comodità ed espanderlo
Invece di sforzarti di uscire dalla presunta zona di comfort (perché poi così comoda non è) e lanciarti nell’affrontare a gamba tesa i problemi e le preoccupazioni che ti affliggono, il primo passo è quello di riconnettersi con il proprio senso di agio, focalizzarsi sullo stabilire una relazione con te stesso che metta al centro il rilassamento e il divertimento, sospendendo momentaneamente tutti i pensieri che ti orientano verso la catastrofe del futuro e su tutte le cose che mancano nella tua vita così come le risorse e le capacità che non hai o pensi di non avere.
Questo genererà un serbatoio di benessere e ossigeno sempre a tua disposizione, che ti farà sentire al sicuro, protetto, stabile ed equilibrato, permettendo alle tue risorse naturali, rimaste bloccate, di potersi manifestare e liberare spontaneamente.
Quello che farai sarà eliminare e togliere il più possibile l’uso della forza di volontà dalla tua vita, nonché la sua necessità indirizzandoti verso comportamenti, azioni e stati mentali naturalmente orientati alla tua direzione evolutiva.
3- Valutare e costruire le tue risorse strategiche che ti permetteranno di affrontare i problemi e le preoccupazioni.
Come ti ho detto, al contrario di quelli che ti fanno parlare, spogliare nudo di tutte le tue debolezze e fragilità come fossi in un confessionale o in un tribunale dell’inquisizione, facendoti sentire in obbligo di tirare fuori i tuoi fantasmi, paure, angosce, dubbi, incertezze e tormenti interiori, il tuo dialogo interno deve avvenire avverrà seguendo il tuo ritmo, il tuo tempo ed essendo armati in sicurezza, sempre all’interno della comfort zone, per poter attivare un processo creativo di risoluzione delle problematiche.
In questa parte, le informazioni che raccoglierai saranno utili alla selezione delle risorse su cui lavorare per il potenziamento dei tuoi “muscoletti” emotivi, relazionali e cognitivi.
Per questo vanno riconosciute e rievocate tutte le risorse, abilità, capacità, stati mentali, che ti alleggeriranno dai pesi e faciliteranno l’espressione personale, permettendoti un’apertura in sicurezza totale.
4- Attivare un processo creativo, divertente e piacevole di problem solving delle situazioni residue e a realizzare i tuoi desideri e lo stile di vita più adatto a te, passo passo.
A parte i passi spontanei in questa direzione che avvengono spesso, a questo punto avrai la possibilità di guardare ai problemi che ti angosciavano con entusiasmo, l’entusiasmo di eliminarli e sostituirli con quelli che sono i tuoi desideri ora vissuti come raggiungibili e privi di rischi, attraverso la strategia di muoversi nella tua zona di comfort.
Questi passaggi non hanno un tempo prestabilito, segurai il tuo ritmo naturale, e possono anche avvicendarsi e alternarsi rapidamente in modo circolare.
5- creare alleati e non carnefici
Ovviamente quando parlo di risorse mi riferisco anche alle risorse esterne materiali e umane (si, le famose risorse umane che più che valorizzate in questo mondo vengono prosciugate).
Questo significa che valutare quali sono i “vampiri emozionali” presenti nella tua vita, che spesso si nascondono trai collaboratori, familiari, dipendenti, clienti e consulenti. Solitamente queste figure, anche mosse da buone intenzioni, ti spingono fuori dalla tua zona di comfort, imponendoti i loro standard, le loro visioni, proiettando su di te frustrazioni e mancanze, senza vederti veramente.
La relazione descritta nei passi precedenti è quella che andrebbe stabilita con tutte queste figure agendo la propria leadership personale.
La cosa certa è che, ultra rapido che sia il processo o più lento, il vantaggio di vivere e procedere all’interno della zona di comfort donerà subito un sollievo e un beneficio, alleggerendoti dalle ansie tanto da poter sciogliere da solo le preoccupazioni che ti attanagliavano.
La vera evoluzione inizia, si sviluppa e rimane nella tua zona di comfort, che evolve con te.
La zona di comfort è un ottimo posto dove evolvere in tutta tranquillità, senza doverla mai lasciare
Questi passaggi non hanno un tempo prestabilito, seguiremo il tuo ritmo naturale, e possono anche avvicendarsi e alternarsi rapidamente in modo circolare.
La cosa certa è che, ultra rapido che sia il processo o più lento, il vantaggio di vivere e procedere all’interno della zona di comfort donerà subito un sollievo e un beneficio, alleggerendoti dalle ansie tanto da poter sciogliere da solo le preoccupazioni che ti attanagliavano.
Stay cushy, not pushy !
UNISCITI AL CANALE TELEGRAM DI QUIETMOOD
- Autore
- Gli ultimi post
La guida per la tua evoluzione comoda. Sono Psicologo-Psicoterapeuta, Trainer-Coach. Ideatore della Strategia Quietmood. Direttore del centro Quietmood di Bologna e direttore della collana BINARIO| libri x evolversi della Dario Flaccovio Editore. Autore del libro LA VITA INIZIA NELLA COMFORT ZONE, Flaccovio Editore, 2022
Social